Ferrara

Ex Monastero di San Paolo: il primo chiostro già restaurato è pronto per nuove attività

Dai prossimi giorni ospiterà gli uffici comunali di Commercio, Attività Produttive e Suap. Al via la seconda fase dei lavori post sisma nel complesso di via Boccaleone

FERRARA – Si è svolta venerdì 8 novembre 2019 nel Chiostro di San Paolo (piazzetta Schiatti, Ferrara) la conferenza stampa di presentazione della “Fine lavori – Restauro del primo Claustro Ex Convento San Paolo”.

All’incontro con i giornalisti sono intervenuti gli assessori ai Lavori pubblici Andrea Maggi e al Patrimonio e Attività produttive Angela Travagli, il dirigente del settore Opere pubbliche Luca Capozzi e la dirigente del servizio Beni monumentali Natascia Frasson affiancati da tecnici e responsabili delle aziende che hanno effettuato i lavori.

“Quando si riapre uno spazio della nostra città è sempre una bellissima occasione – ha affermato l’assessore Andrea Maggi e per questo ringrazio in particolare tutti coloro che qui hanno lavorato e che, investendo competenza e passione, sono riusciti a raggiungere un risultato importante in termini di estetica e di funzionalità e non lasciando alcuna traccia dell’intenso rifacimento effettuato. Il convento, utilizzato nel tempo in diversi ruoli, necessitava urgentemente di un recupero. L’intervento di riqualificazione di tutto il complesso è stato deciso e avviato dalla precedente Amministrazione nell’ambito dei cantieri post sisma, dividendo i lavori in due lotti. Oggi – ha aggiunto l’assessore – inauguriamo gli spazi restaurati dello stralcio che riguarda il primo chiostro e gli ambienti sovrastanti, che saranno destinati agli uffici degli assessorati comunali al Commercio e Attività Produttive. A questo si aggiunge la possibilità di utilizzate d’ora in poi il chiostro restaurato per iniziative di vario genere, uno spazio che si presta davvero a una poliedrica fruizione da parte della città. Il tutto in attesa del completamento del secondo lotto dei lavori per poter avere la disponibilità dell’intera struttura”.
“Da rilevare in questo primo intervento sul complesso di San Paolo – ha aggiunto l’assessore Angela Travaglila grande attenzione prestata dai progettisti per la funzionalità degli interni destinati ad uffici comunali. Il tutto a vantaggio sia della nostra utenza quotidiana fatta di imprenditori, commercianti, operatori, sia del benessere organizzativo e lavorativo del personale comunale. Il trasloco degli uffici di Commercio, Attività Produttive e Suap (Sportello Unico Attività Produttive) del Comune di Ferrara nei nuovi ambienti ricavati al primo piano del chiostro restaurato avverrà nei prossimi giorni. Nell’occasione – ha confermato l’assessore – sarà nostra cura mettere in campo un’apposita informazione”.

LA SCHEDA TECNICA (a cura del Servizio Beni Monumentali e Centro Storico – Settore Opere Pubbliche e Mobilità del Comune di Ferrara)

Lavori di riparazione e miglioramento strutturale post sisma ex Monastero di San Paolo a Ferrara

Obiettivi dell’intervento:

Nell’ambito del programma di recupero delle Opere Pubbliche e dei Beni Culturali danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, l’Amministrazione Comunale della Città di Ferrara – in coordinamento con la Regione Emilia Romagna – ha individuato, tra gli interventi urgenti, la riparazione e il miglioramento strutturale dell’ex Monastero di San Paolo di Ferrara. La qualità e la diffusione di tali interventi sono stati concepiti al fine di portare risorse aggiuntive al fabbricato in termini di risposta sismica e di restituire l’aspetto originario all’architettura, possibilmente migliorandone il grado di conservazione immediato e futuro, non solo dal punto di vista puramente estetico, ma anche di quello di conservazione delle caratteristiche strutturali degli elementi costruttivi.

Gli interventi sono stati inoltre concepiti e programmati al fine di garantire il corretto funzionamento degli uffici comunali attualmente presenti.

Descrizione dell’intervento:

I FASE (aprile 2018 – novembre 2019)

Primo chiostro:

Definire il presente intervento come conseguenza del solo progetto di riparazione e miglioramento strutturale post-sisma, sarebbe alquanto riduttivo, poiché l’occasione è diventata l’opportunità per un’operazione progettuale di riabilitazione funzionale di una parte del complesso monumentale, parzialmente dismesso dalle proprie funzioni, ma anche quella di un’opera di rigenerazione urbana. L’intervento di restauro del primo chiostro, in affaccio su p.tta Schiatti e sulla via Boccaleone (dalla quale è stato ripristinato anche un accesso con rampa in pendenza), gli ha conferito una nuova configurazione nelle relazioni tra monumento ed attività sociali della città.

Tutti gli interventi di carattere strutturale sono stati guidati dalla volontà di rendere il più mimetica possibile l’introduzione delle opere di miglioramento sismico, che hanno interessato l’intero edificio, dalla copertura con struttura prevalentemente lignea al solaio del primo piano (con volte a crociera di mattoni), alle murature d’ambito. Per la parte del chiostro, sono stati eseguiti interventi di ripristino della continuità della pavimentazione (oggi completamente percorribile su tutti i lati interni del porticato), oltre al risanamento delle murature, la loro tinteggiatura e la pulizia degli elementi lapidei (colonne, capitelli, ecc). E’ stato inoltre recuperato un ingresso abbandonato e contraddistinto da un portale marmoreo di buona fattura, per accedere al piano superiore del chiostro, reso accessibile attraverso l’inserimento di una rampa in leggera pendenza.

Internamente, in luogo di un precedente vano scale, è stato realizzato un nuovo collegamento tra piano terra e primo piano, dotato anche d’impianto di elevazione meccanizzato, garantendo in questo modo la piena accessibilità di tutti gli ambienti alle diverse quote altimetriche. Lo sbarco al primo piano, del nuovo vano scala/ascensore e la modifica planimetrica di precedenti servizi igienici, oltre a garantire l’accessibilità al primo piano del primo chiostro ed all’ex Oratorio di San Giacomo, ha permesso altresì di rendere direttamente accessibile anche il secondo chiostro, recuperando a fini operativi anche il grande ambiente, in precedenza sede del Centro Studi Rinascimentali.

Sotto il profilo ambientale, gli spazi recuperati a fini operativi per gli uffici comunali, trovano una loro identità attraverso il solo uso di elementi prefabbricati e rimovibili, quali sono le pareti attrezzate e le pannellature a vetro di delimitazione dei diversi ambienti sul perimetro della percorrenza distributiva. In quello che originariamente era lo spazio delle cellette dei monaci, ogni nuovo elemento introduttivo ha voluto mantenere il proprio grado di flessibilità e permeabilità visiva.

Tutti gli ambienti sono dotati d’impiantistica tecnologica innovativa, come l’impianto di climatizzazione alimentato dal teleriscaldamento cittadino, o l’illuminazione a led, con regolatori automatici d’intensità luminosa, legati al grado d’illuminamento naturale.

L’occasione dell’intervento, ha inoltre permesso di far emergere una parte del fronte medievale della Chiesa di San Paolo, fornendo molti altri spunti critici di rivisitazione delle ipotesi storiche che hanno da sempre accompagnato la conoscenza di questo luogo.

II FASE (novembre 2019 – aprile 2020)

Secondo chiostro
L’ala est del secondo chiostro, oggi utilizzata come unico ambiente aperto, ha nella propria testata nord un blocco servizi igienici addossato alla parete in aderenza alla Chiesa di San Paolo. Lo spostamento del blocco servizi nell’angolo d’intersezione tra l’ala nord e quella est del secondo chiostro, utilizzando le stesse adduzioni impiantistiche e gli stessi scarichi fognari, permetterà di creare la percorrenza ad “anello”, con la zona funzionale di distribuzione nella parte priva di aperture verso l’esterno, dell’ala est del secondo chiostro. Questa soluzione potrà favorire l’utilizzo delle zone più illuminate naturalmente, poste a ridosso delle finestre. Si creeranno quindi le condizioni per realizzare nuovi ambienti operativi, oltre alla possibilità di rendere accessibili autonomamente, quelli già esistenti.

Il quadro fessurativo ha messo in luce crisi locali in corrispondenza delle aperture o agli incroci delle murature e numerosi danni alle architravi in piattabanda muraria. Sono previsti numerosi interventi di riparazione del danno, con iniezione delle lesioni, scuci-cuci, ed inserimento di architravi resistenti a flessione. Verranno inoltre sostituite le catene insufficientemente tese ed inserite nuove catene a presidio delle spinte trasmesse dalle volte a crociere dove non presenti.

Nucleo medievale:

All’interno dell’ambiente centrale a doppia altezza, addossata al muro ovest, sovrapponendosi ad aperture esistenti ed a superfici parzialmente dipinte, è presente la scala di collegamento con il soppalco di distribuzione del piano superiore. La scala ha un telaio metallico, come anche il soppalco al piano superiore, e la propria struttura è pressoché autonoma rispetto a quella dei solai d’appoggio e di sbarco soprastante. Per una maggiore coerenza con la lettura dello spazio ed anche per un utilizzo funzionale migliore rispetto alla soluzione esistente, il progetto prevede lo spostamento dell’attuale sede della scala, che sarà traslata dall’attuale posizione a ridosso del muro di spina, verso una posizione simmetrica con lo spazio complessivo di questo ambiente al primo piano. E’ il corpo più massivo dell’intero complesso con murature dello spessore di 5 teste ed anche quello di altezza maggiore con tre livelli. Inoltre presenta orizzontamenti costituiti da volte a padiglione ribassato o a botte per i primi due piani ed un corpo centrale lungo e stretto che si innalza per oltre quattro metri al di sopra delle ali esterne, con murature perimetrali libere dal lato interno per oltre 12 metri con copertura realizzata con capriate in legno.

Gli interventi locali previsti dal progetto sono pertanto volti, oltre che alla riparazione del danno evidenziatosi a seguito degli eventi sismici del maggio 2012, al presidio del ribaltamento dei muri perimetrali e al contenimento delle spinte delle volte sulle stesse murature, considerato che per quelle interne le stesse spinte sono compensate dalla presenza della volta adiacente.

Ex refettorio
Sono previsti numerosi interventi di riparazione del danno, con iniezione delle lesioni, scuci-cuci, ed inserimento di architravi resistenti a flessione oltre ad interventi locali per impedire i cinematismi. Verranno realizzate inoltre tutte le finiture e gli impianti per completare l’ex refettorio da destinare a sala polivalente.

Cortile dei carri: in questo cortile, allo stato attuale, apparentemente emarginato dalle relazioni con il restante contesto del complesso architettonico, è prevista la collocazione delle unità esterne degli impianti di climatizzazione e condizionamento, dimensionati per l’intera volumetria dell’ex Monastero. Lo spazio esterno non è dotato di alcuna pavimentazione ed il suo andamento altimetrico, nelle condizioni di forte piovosità, oltre a rendere difficoltosa la percorrenza, crea altresì problemi di sgrondo ed allagamento, verso l’accesso del secondo chiostro, in affaccio verso il predetto cortile. Il progetto affronta queste problematiche attraverso la realizzazione di una schermatura con struttura metallica (color ruggine) e tamponamenti listellati con doghette di legno (larice naturale) affinchè la parte meccanica degli impianti sia sufficientemente schermata ed anche possibilmente insonorizzata.

Impresa esecutrice: Ati con capogruppo società Costruzioni Orizzonte S.r.l. di Rovigo e mandante società Mei Tecnologie e Costruzioni S.r.l. di Bologna

Inizio lavori aprile 2018 – completata la I fase

Importo dei lavori a base di contratto inclusi oneri della sicurezza: € 1.426.042,64 + IVA

Importo complessivo dell’opera: € 2.341.098,09

Contributi Regionali assegnati con finanziamento concesso dal Commissario Delegato: € 353.598,09

Importo finanziato con fondi comunali (assicurazione): € 1.987.500,00

Responsabile del Procedimento: arch. Natascia Frasson – Servizio Beni Monumentali e Centro Storico Comune di Ferrara

Assistente al RUP: ing. Paolo Rebecchi

Progetto architettonico e direzione lavori: arch. Paolo Arveda

Progetto e direzione operativa strutturale: ing. Alessandro Strozzi

Progetto e direzione lavori impiantistica: ing. Edi Massarenti

Coordinatore sicurezza progettazione ed esecuzione: ing. Zefferino Tommasin

>> In allegato scaricabile a fondo pagina la scheda tecnica con la pianta dell’ex Monastero di San Paolo e le foto del chiostro interessato dalla prima fase dei lavori (prima e dopo l’intervento)

Immagini scaricabili:

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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