Erebus One, parte da Cesenatico il new-deal del rap

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CESENATICO (FC) – È uscito in questi giorni su tutte le piattaforme musicali “No no no”, brano d’esordio di Erebus One – all’anagrafe Giampaolo Baldisserri – giovane cantante rapper di Cesenatico.

Il suo primo lavoro – prodotto dalla casa discografica riminese Olè Music Records di Max Passante – è stato pubblicato dalla bresciana Yep Record, una joint venture tra la Ross Srl/Bang Record e la Clockbeats Srl.

“Appena abbiamo ascoltato il brano – spiega Rossano Prini (CEO di Ross Srl) – abbiamo subito capito che avevamo tra le mani qualcosa di interessante. Lui è molto bravo, il testo convincente e il refrain ‘no no no’ resta scolpito nella mente in maniera martellante. Siamo solo all’inizio, ma la speranza è che questa collaborazione sia solo la prima tappa di un lungo percorso artistico di grandi soddisfazioni”.

“Olè Music Record – aggiunge Max Passante – nasce con l’obiettivo dichiarato di scoprire e produrre nuovi talenti ed Erebus è senza dubbio uno di questi. E’ un artista vero, nato e cresciuto nel mondo delle crew, non un prodotto costruito ma un rapper genuino preso dalla strada”.

Malgrado Erebus sia soltanto al debutto, sul suo primo brano aleggiava un’attesa quasi mistica. Il nome d’arte di “Giampy”, preso dalla mitologia greca, richiama una divinità astratta, simbolo iconografico dell’oscurità, ma Erebus è anche l’inferno della quotidianità, il braciere terreno che incenerisce tutte le miserie umane.

Nato a Faenza, ma cresciuto artisticamente al Cisim di Lido Adriano (Ra), un centro sociale e culturale che in questi anni ha ospitato una dinamica community di talenti emergenti, Erebus One è un artista “contro”, profeta eversivo di una musica “che non se la tira”.

Il suo sound – tagliente ed abrasivo – sgorga da una vita scorticata da tante amarezze, una biografia da poeta crepuscolare lontano dalle omologazioni social dei giovani d’oggi.

Erebus e la musica hanno iniziato a flirtare in tenera età. L’amore per la classica durò fino a 13 anni, quando incontrò l’album che lo avrebbe musicalmente segnato per tutta la vita: “Get Rich or Die Tryin” di 50 Cent: “Mi chiusi in camera – ricorda – e lo ascoltai per cinque ore di fila. Quel giorno scoprì il rap e anche l’obiettivo della mia vita”.

Da quell’istante, Erebus comincia a comporre testi in maniera più intensiva. Raffina la sua poetica e sperimenta nuove metriche fino all’incontro con la sua crew con cui divide progetti, ma anche le emozioni di una vita sempre più proiettata verso la musica.

Il brano “No no no” – creato su una strumentale del producer Alex Bertoni – segna la sintesi di un lungo percorso musicale, parole e sound che, spigolando tra hip-hop e afro-trap, vanno oltre la crosta, che parlano di una società segnata dall’omertà della negazione, una società in cui – tra filtri e finzione – è impossibile riconoscersi. Per questo Erebus si congeda, senza rimpianti, dal mondo in cui è nato e si rifugia nel suo branco selvaggio dove le regole sono “border-line” e dove, per mera sopravvivenza, quando ti chiedono “Sai chi è stato?” sei costretto a dire “No no no”.