Su Enrico e Giuliano, una coppia di amici, aleggia la sensazione di essere completamente inadeguati alla vita. Se Enrico passa tutte le sue giornate su un divano che ha ormai le sue sembianze, guardando partite di tennis su cui scommettere e pressoché sempre perdere, Giuliano cambia un lavoro dopo l’altro, un’epopea tra fatiche e insostenibili tentativi inframmezzati dagli attacchi di panico, che arrivano sempre inaspettati e nei momenti meno opportuni, a ricordargli quanto sia inammissibile il suo stare al mondo. Piccoli avvenimenti e fatterelli ritmati da aperture di lattine di birra, sigarette, il palleggio sul campo da tennis, il ronzio delle mosche e lo smembramento di una scatoletta di tonno in offerta 3×2. Piccole tragedie personali che non riescono però a scalfire nei due la voglia di andare avanti e di sperare. Non si sa bene in che cosa, ma sperare. In un cambiamento qualsiasi, in un colpo di fortuna, in un accadimento che scombini le carte. E la fortuna per una volta arriva, bussa alla porta sotto forma di efferato delitto. I due ne intravedono una possibile via di fuga, che non si lasciano scappare. Aprono un hotel nel paesino appenninico dove Giuliano ha la casa avita dei nonni, lo stesso paesino teatro dell’efferato delitto, di cui ormai si sa tutto per l’ampia copertura mediatica che ha avuto il caso. L’idea pare essere buona, i clienti arrivano, curiosi e macabri. Ma il killer non si trova. Quanto può durare l’interesse in una platea onnivora e curiosa? Non molto, tanto che i due pensano ci vorrebbe forse un altro morto. Un movimento vorticoso, che in definitiva non porta a nulla, fino alla resa dei conti finale.
Francesco Selvi (Cesena, 1980) è regista di diversi cortometraggi, fra cui Waterloo (scelto dal Centro Nazionale del Corto come uno dei migliori film italiani 2018/19), L’estasi di Oleg e Lontano Ovest, con cui partecipa a diverse manifestazioni in Italia e all’estero, fra cui il Torino Film Festival e il Festival del Cinema di Seul. Come artista visivo ha tenuto esposizioni in diverse città con la produzione di collage e assemblage. Ha pubblicato La minestrina (2017), Bertrando e Bernardo (2021), Ultima fermata Italia (2019, con Paolo Virgolini e Mirco Cucchi. È stato redattore della rivista cinematografica “Rapporto Confidenziale” e ha scritto per “Doppiozero”. Dal 2012 è socio fondatore dell’associazione “Regnoli 41”, con cui organizza opere di rigenerazione urbana a Forlì e ha curato la programmazione di mostre di arte contemporanea presso il palazzo del Monte di Pietà.
All’evento è possibile prendere parte gratuitamente.
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