Emilia Romagna: ulteriori divieti sull’azzardo

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fichesIn Emilia Romagna la lotta si fa dura, sembrava impossibile ma adesso diventa difficile persino aprire una nuova sala scommesse o giochi. Cambia tutto e tale regione ottiene il primato nazionale per la lotta alla ludopatia, un primato guadagnato sul campo non con poche difficoltà. Ultimo colpo assegnato contro l’azzardo è la normativa che impedisce apertura o costruzione di sale giochi nei pressi delle scuole. Svolta importantissima con questo nuovo divieto. In Emilia Romagna si potrà aprire una sala giochi, un punto slot o installare nuovi totem per videopoker se non ad almeno 500 metri di distanza da scuole, luoghi di aggregazione giovanili e di culto.

Completamente banditi dunque dai centri delle città e dei paesi, si riduce dunque la densità di presenza di punti gioco d’azzardo. Finalmente dopo anni diventano operative le norme presenti nella legge regionale sul gioco d’azzardo patologico.

Era il 2013 quando si sono poste le basi per le una legge regionale tra le più avanzate di Italia, una legge che ora ha migliorato completamente lo standard di vita emiliano rendendo attuative le regole inerenti al posizionamento delle postazioni dedicate all’azzardo.

Particolarmente restrittiva, la norma prevede che le sale gioco e le sale scommesse così come i punti di raccolta delle scommesse e i punti di vendita con attività di gioco o i locali dove si gioca a soldi e si acquistano particolari prodotti che vedono possibili la ludopatia vengano aperti solo dopo determinata concessione e con licenza specifica.

Un documento importante che prevede persino il collegamento degli apparecchi alle reti telematiche dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli; questo aumenta la sicurezza ed il controllo sugli apparati. Nota importante anche perchè sappiamo bene quante volte dalle nostre parti siano emerse infiltrazioni del comparto gioco a cura di grosse famiglie affiliate al crimine organizzato, cosche e uomini capaci di riciclare fondi anche con una slot machine.

La norma poi prevede anche la mappatura dei luoghi sensibili e tempi per mettersi in regola; insomma una piccola rivoluzione che interesserà il gioco fisico in tutta la nostra regione.

Se questo è quello che si muove sotto il profilo politico sociale, è bene notare che il gioco è in evoluzione ed ad oggi moltissimi sono coloro che preferiscono il digitale.

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In Emilia Romagna il gioco virtuale interessa sopratutto i nuovi giocatori di età inferiore ai 40.

PR