Martedì 18 luglio alle ore 21.00
CESENA – Dopo il grande successo riscosso in occasione dei primi due appuntamenti, con il gruppo del Barrio – Paisòn Argentina e con Sergio Cammariere, accompagnato da Giovanna Famulari al violoncello, Emilia Romagna Festival (Erf) torna al Chiostro di San Francesco con una nuova proposta tutta da vivere. Martedì 18 luglio, alle ore 21.00, i riflettori si accenderanno sulla Estonian Sinfonietta Soloists, che andrà in scena con Carlo Torlontano al coro delle alpi e Cristian Lombardi al flauto, e con una prima esecuzione assoluta di Lamberto Curtoni e una prima esecuzione italiana di Arvo Part.
Emilia Romagna Festival è tra le tre associazioni che hanno ottenuto il contributo comunale previsto dall’Amministrazione comunale di Cesena nell’ambito del bando promosso dal Settore Cultura del Comune riguardante la programmazione degli eventi dal vivo che saranno proposti in città nel corso del prossimo triennio, fino al 2025. Le altre due associazioni assegnatarie sono Retropop Live e Alchemico Tre.
Fino all’8 settembre prossimo, Emilia Romagna Festival (ERF) animerà spazi e luoghi particolarmente significativi della regione, in un lungo itinerario musicale che toccherà circa 30 località distribuite tra le province di Bologna, Ravenna Ferrara e Forlì-Cesena. Oltre cinquanta appuntamenti con grandi artisti, orchestre internazionali, prestigiose formazioni e giovani talenti per un cartellone che come sempre esclude le rigide barriere tra i generi facendo convivere il classico ed il contemporaneo, la ricerca con la tradizione. Tra le location predilette dalla rassegna c’è anche il Chiostro di San Francesco di Cesena che, oltre alla serata di martedì 18 luglio, ospiterà anche l’evento “Best Bach” con Ramin Bahrami e Massimo Mercelli che andrà in scena venerdì 8 settembre, alle ore 21.00. Il concerto di chiusura sarà nel segno di Bach nell’esecuzione di uno dei suoi più raffinati interpreti, il pianista iraniano Ramin Bahrami, insieme a Massimo Mercelli, i quali eseguiranno un programma che omaggia il genio di Eisenach e che include anche la prima esecuzione italiana del Peludio di Krzysztof Penderecki.