In una lettera inviata oggi all’amministratore delegato di Trenitalia, l’assessore regionale ai trasporti chiede la revoca immediata del provvedimento. “Noi non consultati”
BOLOGNA – Ritirare gli aumenti tariffari annunciati da Trenitalia per gli abbonamenti ai treni ad Alta Velocità.
Lo chiede l’assessore regionale ai trasporti, Raffaele Donini, in una lettera inviata all’amministratore delegato Barbara Morgante, al direttore della Divisione Passeggeri e per conoscenza al ministro per le Infrastrutture e trasporti Graziano Delrio, dopo aver appreso del nuovo piano tariffario di Trenitalia operativo dal 16 gennaio scorso.
Donini, oltre a chiedere il ritiro immediato del provvedimento, sottolinea “quanto sia stata negativa la mancanza di una consultazione preventiva su questo argomento: sia per il numero dei cittadini coinvolti, sia per la rilevanza degli importi in gioco per ognuno di essi”.
“Proprio dai pendolari- scrive Donini– apprendo delle variazioni tariffarie che avete reso operative dal 16 gennaio scorso. Insieme a una differenziazione nell’offerta commerciale, che nominalmente quadruplica le combinazioni possibili per l’abbonamento mensile, leggo che Trenitalia ha apportato un generalizzato aumento nei prezzi della formula base, quella che fino ad oggi è stata l’unica disponibile e che continuerà ad essere quella maggiormente utilizzata. Un aumento di prezzo del 35% che diventa del 20% se il pendolare rinuncia alla facoltà di viaggiare il sabato e la domenica”.
“Non è accettabile- continua l’assessore– che chi usa ad esempio i treni Alta Velocità tra Bologna e Firenze si veda aumentare di 80 euro al mese per avere in febbraio quello che aveva avuto per 224 euro fino a gennaio. Oppure di 45 euro al mese per avere molto meno, rinunciando cioè in partenza ai viaggi di sabato e domenica”.
“Per quanto riguarda il contenuto del provvedimento tariffario di Trenitalia- conclude Donini- la Regione Emilia-Romagna chiede che esso venga ritirato, accogliendo le istanze espresse dalle diverse Associazioni di consumatori e pendolari, che condividiamo”.