Emessa una nuova allerta rossa, per la giornata di domani martedì 22 ottobre, su costa e pianura ferrarese a causa del transito della piena del Po

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Allerta arancione, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, ma anche per la costa Romagnola. La situazione del bolognese, dove si sta intervenendo in più parti, resta la più complessa

logo regione emilia romagnaBOLOGNA – Dopo le devastanti piogge di sabato, tra oggi e domani è prevista una tregua sull’Emilia-Romagna, con precipitazioni non significative. La situazione del bolognese, dove si sta intervenendo in più parti, resta la più complessa; si vigila in parallelo sulle criticità “in evoluzione”, che riguardano il ferrarese, per la piena del Reno, e il modenese, per Secchia e Panaro. Intanto, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha emesso per domani, martedì 22 ottobre, una nuova allerta rossa per la costa e la pianura ferrarese, a causa del transito della piena del Po. Allerta arancione, invece, per criticità idraulica, per la pianura bolognese, modenese e reggiana verso il Po, ma anche per la costa Romagnola.

Nel ferrarese, e precisamente in località Gallo, nel territorio comunale di Poggio Renatico, è sotto osservazione la piena del Reno, attualmente in transito nel tratto arginato di valle, con livelli al colmo che superano soglia 2. I tecnici sono già intervenuti posizionando anche sacchetti di sabbia all’altezza della finestra arginale (lo “sfioratore”) per consentire il deflusso; è in funzione un sistema artificiale che permette il passaggio delle acque del Reno da un canale a un altro, prima di immettersi nel Po (già vicino a soglia 3).

L’altra area “attenzionata” è il modenese per via delle piene del Secchia e del Panaro, che stanno defluendo, lentamente, con livelli superiori alla soglia 2 alla confluenza nel Po.  Qui, nella serata di ieri, c’è stata una “trafilatura” a Ponte Navicello, a Bomporto, gestita con l’inserimento di una coronella e di un rinforzo di terra.

Bolognese

È l’area dove la situazione resta più complessa. A San Giacomo del Martignone (Anzola) è operativo da ieri il cantiere per riparare la rotta in sinistra idraulica del torrente Ghironda, causata dalla tracimazione delle acque.

Per l’abbassamento dei livelli, non esce invece più acqua dalla rottura parziale dell’argine in sinistra idraulica del Lavino tra la ferrovia e la Strada Provinciale 568 Persicetana. In questo punto non sono ancora iniziati i lavori di ripristino, ma partiranno comunque a brevissimo.

Per quanto riguarda Botteghino di Zocca e Farneto, lungo lo Zena era operativo il cantiere di somma urgenza post alluvione del 19 settembre con 3 squadre che avevano ormai ultimato la pulizia del corso d’acqua dalla vegetazione caduta e le opere di disostruzione. Le precipitazioni del weekend sono state purtroppo di tale entità per cui gli interventi svolti non hanno permesso di evitare esondazioni e danni. Oggi sono in corso sopralluoghi dell’Agenzia per stimare le conseguenze di quanto avvenuto e definire gli interventi di somma urgenza.

Ravennate

Malgrado le importanti piene del Senio, Santerno e Lamone, non si sono verificate grosse criticità; hanno retto bene gli interventi recenti, messi in campo dopo il maltempo di settembre. Anche a Traversara, oggetto di un’evacuazione preventiva, non si sono verificati problemi.

Forlì-Cesena

Le maggiori criticità si sono verificate sulla costa, in particolare a Cesenatico, con numerosi allagamenti causati soprattutto dall’intasamento del reticolo cittadino e dalle mareggiate. Lo scenario è stabile, ma c’è ancora molta acqua nelle strade.

Reggiano

Qui si sono verificate diverse rotte lungo canali e torrenti (Crostolo, in particolare); nella giornata di ieri si è lavorato per raggiungere i vari punti, oggi iniziano gli interventi di ripristino. Il comune più colpito è Cadelbosco di Sotto.

Parmense

A Parma diverse le criticità (allagamenti in città e a Colorno), in corso di gestione con uffici tecnici, volontariato e forze dell’ordine.

Già durante le prime fasi dell’emergenza sono stati predisposti, in tutti i magazzini provinciali, i materiali e le attrezzature necessarie (sacchi di sabbia pronti per l’utilizzo, teli per arginature, kit idraulici e così via). Sono state attivate 8 motopompe del polo logistico regionale in supporto al Consorzio di Ravenna e al Comune di Conselice, e ai Comuni del bolognese. Sono state movimentate brandine, coperte e sacchi a pelo, in parte destinati al punto di accoglienza allestito presso il centro sportivo di Cadelbosco (Reggio Emilia). Nell’area regionale di stoccaggio dei massi ciclopici, a Sala Bolognese, è stata ultimata la fornitura di nuovi massi, che vengono impiegati per i cantieri di ripristino delle rotte arginali del bolognese. In funzione la cucina di Anpas per il centro di accoglienza di Cadelbosco e la cucina Ana per i volontari in supporto presso il Comune di Faenza (località Celle).

I volontari in azione

In campo 246 volontari delle colonne mobili di nove Regioni (Lombardia, Veneto, Friuli, Piemonte, Lazio, Campania, Valle d’Aosta, Umbria e Provincia autonoma di Trento), 200 volontari di associazioni nazionali e 233 emiliano-romagnoli. In totale quasi 700 volontari, uomini e donne. Al momento risultano 66 le persone ospitate in strutture allestite dai Comuni. Da oggi il Cor (Centro operativo regionale) di viale Silvani, a Bologna, non è più aperto 24 ore su 24, ma chiude alle 20. Sono garantite, naturalmente, le reperibilità.

La nuova allerta

Per la giornata di domani sono previste precipitazioni a carattere di locale rovescio in veloce transito da sud verso nord, più intense nella sera-notte sul settore centro-orientale della regione, e non significative ai fini dell’allertamento. È previsto il transito della piena di Reno e Secchia nei tratti arginati di valle, con livelli al colmo superiori alla soglia 2. Nelle sezioni del Panaro, in prossimità della confluenza, i livelli si manterranno superiori alla soglia 2. Per quanto riguarda la piena del Po è prevista in transito con livelli superiori alla soglia 2 nella pianura centrale e, dalle prime ore del mattino, con livelli intorno alla soglia 3 nella pianura orientale. Si potranno ancora generare occasionalmente fenomeni franosi sui settori collinari e montani.

Maltempo e sanità

Le intense precipitazioni del fine settimana hanno provocato danni anche alle strutture sanitarie. Sono in corso gli interventi di ripristino di ambienti e locali per la completa riattivazione dei servizi all’utenza.

A Bentivoglio, nel bolognese, sono una settantina gli evacuati dai reparti di chirurgia, medicina e geriatria trasferiti a Budrio e San Giovanni in Persiceto. I tecnici sono al lavoro per ripristinare quanto prima il servizio di dialisi, sospeso ieri a causa dell’allagamento di alcuni locali. È in corso l’intervento dei Vigili del fuoco per aspirare l’acqua. Il servizio di dialisi dovrebbe tornare operativo entro un paio di giorni.

L’alluvione ha provocato danni anche alla telefonia fissa e alle connessioni dati in diverse strutture dell’Ausl a Bologna, Loiano, Pianoro, Budrio e Bentivoglio. Anche in questo caso i tecnici sono al lavoro per il ritorno quanto prima alla normalità.

Anche a Reggio Emilia i problemi sono in via di risoluzione: qui si è allagata la REMS, c’è stato l’intervento dei Vigili del fuoco e nessuna conseguenza per gli ospiti.

A Parma le piogge hanno causato un allagamento nella sede del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, in via Vasari, con conseguente interruzione di energia elettrica. Sospese le attività previste per oggi e domani, in attesa che si concludano gli interventi tecnici in corso per il ripristino. I cittadini che avevano prenotato i servizi (vaccinazione, commissione patenti, ambulatorio di medicina legale) sono stati avvisati. Si segnalano infiltrazioni anche in alcuni padiglioni Azienda ospedaliero-universitaria di Parma senza tuttavia problemi all’assistenza.

A Portomaggiore (Ferrara) si è allagata la casa di comunità: alcuni pazienti ambulatoriali attesi per oggi e domani sono stati indirizzati presso altre strutture.

Nel modenese, infine, si segnalano alcune infiltrazioni già risolte senza conseguenze per l’utenza in studi e seminterrati sia al Policlinico sia all’ospedale civile di Baggiovara. Nei distretti si è provveduto alla mappatura dei soggetti fragili e sono stati di conseguenza evacuati alcuni residenti nelle zone più a rischio.