La task force ha attivato l’email Bolognaperucraina@comune.bologna.it per chiedere informazioni, offrire aiuto, mettere a disposizione dei profughi una casa vuota o sfitta, dare disponibilità ad accogliere i profughi nella propria casa.
Per dare disponibilità all’accoglienza in famiglia è operativa anche la piattaforma del Progetto Vesta https://www.progettovesta.com.
Per quanto riguarda invece le persone che provengono dall’Ucraina e che arrivano a Bologna possono compilare un modulo on-line al link https://www.comune.bologna.it/ucraina per chiedere ospitalità o informare il Comune del proprio arrivo. Se viene richiesta ospitalità le persone saranno ricontattate per avere informazioni e accedere alla rete dei servizi di accoglienza.
Per il Comune di Bologna, le necessità che emergono dalle situazioni rappresentate sono gestite dal Servizio Protezioni Internazionali di Asp Città di Bologna, anche con il sostegno di beni messi a disposizione dagli empori solidali di Case Zanardi.
Per quanto riguarda la rete di accoglienza, il decreto legge del 28 febbraio prevede a livello nazionale un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI).
È stato inoltre disposto che i posti attualmente destinati ai profughi dell’Afghanistan possano essere impiegati anche per chi proviene dall’Ucraina. Per il sistema di accoglienza diffusa che fa capo ai Comuni e per Bologna al SAI metropolitano (a cui aderiscono 41 comuni a cui si affianca Imola con un proprio progetto SAI) questo significa la disponibilità attuale di 300 posti.
Per il sistema SAI si stanno ricercando gli alloggi e sono arrivate disponibilità tramite i gestori ma anche attraverso la mail Bolognaperucraina@comune.bologna.it. I proprietari di casa che si dichiarano disponibili sono immediatamente contattati dal Servizio Protezioni Internazionali del Comune, per definire l’accoglienza e il riconoscimento di un affitto, sostenuto dal programma nazionale di accoglienza. Il progetto prevede oltre all’accoglienza servizi di supporto legale, di mediazione linguistica, di orientamento e supporto. Questi servizi sono garantiti anche a chi accoglie in famiglia nell’ambito del progetto Vesta. A Bologna sono già allestibili almeno 80 dei 300 posti riconosciuti dal Ministero.
È operativo stabilmente il coordinamento con la Prefettura, a cui compete la prima accoglienza dei profughi, insieme ai Sindaci della Città metropolitana per il reperimento di collocazioni di prima accoglienza e il raccordo con la Questura. Le persone che non hanno disponibilità di un alloggio saranno collocate nelle strutture prefettizie (CAS), previa presentazione all’Ufficio Immigrazione della Questura dal lunedi a venerdi dalle 8.30 alle 17.30. La Prefettura ha pubblicato da martedì un avviso per l’apertura di nuove strutture CAS per fare fronte all’emergenza; si stanno cercando strutture di grandi dimensioni per la prima accoglienza.
I servizi scolastici sono molto importanti perché gli arrivi riguardano principalmente donne e bambini. È attivo il raccordo con l’ufficio scolastico e con i dirigenti scolastici e nei prossimi giorni saranno definite le modalità per le iscrizioni. Il Comune si farà carico dei servizi di refezione scolastica e dei servizi integrativi quando necessari, oltre che dell’inserimento nei servizi per l’infanzia. Anche istituti scolastici privati hanno comunicato la propria disponibilità all’accoglienza.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria è stata definita con AUSL la modalità di accesso ai servizi sanitari attraverso l’acquisizione della tessera STP (Stranieri Temporaneamente Presenti) che si ottiene ai CUP con esibizione dei documenti ucraini.
È stato attivato il coordinamento con Caritas Diocesana per lavorare in modo integrato e mettere a frutto tutte le connessioni utili riguardo all’accoglienza, al sostegno alle famiglie, la ricerca di alloggi e strutture.
All’email Bolognaperucraina@comune.bologna.it sono giunte anche disponibilità per l’inserimento lavorativo delle persone arrivate oltre che donazioni in denaro per il sostegno all’accoglienza.
“Il Comune di Bologna è in prima linea nell’accogliere i profughi provenienti dall’Ucraina che sono principalmente donne e bambini e per il 40% minori -ha commentato il sindaco Matteo Lepore-. Ci sono per fortuna già tanti bolognesi che stanno mettendo a disposizione le loro case, sia per un’accoglienza in famiglia sia offrendo all’Amministrazione comunale un appartamento vuoto da poter utilizzare. Ringrazio il Cardinale Zuppi con il quale abbiamo rivolto un appello per chiedere ad altre famiglie questa stessa disponibilità. È molto importante mettere a disposizione appartamenti perché abbiamo le risorse come sistema SAI, il sistema metropolitano, per anche rimborsare eventualmente i costi e abbiamo già deciso di sostenere anche l’inserimento a scuola di questi bambini”.
L’appello del Sindaco Matteo Lepore e dell’Arcivescovo Card. Matteo Maria Zuppi per sensibilizzare i cittadini bolognesi sull’accoglienza dei profughi ucraini.
(È possibile scaricarlo a questo link: https://drive.google.com/file/d/1cjnF7_MT6R4UAWjVJiRXtT_sl2itJ1Jn/view?usp=sharing)
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