Chi arriverà in questi giorni, infatti, sarà sottoposto ai controlli e agli screening di routine previsti dalla normativa nazionale e dai piani di prevenzione regionali.
È una nota del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna a fornire alle aziende sanitarie locali maggiori dettagli in merito.
Durante la fase di presa in carico regionale, dunque, si dovrà garantire la valutazione dello stato di salute dei profughi, con particolare attenzione alle persone che presentino sintomi che possano suggerire la presenza di malattie.
Anche le persone asintomatiche saranno sottoposte a screening che escludano la positività alla tubercolosi, indipendentemente dallo stato vaccinale.
In questo modo sarà possibile attivare immediatamente le profilassi necessarie. Il Servizio sanitario regionale si farà inoltre carico di somministrare le vaccinazioni in tutti i casi previsti.
“La necessità di accogliere persone che stanno fuggendo da un teatro di guerra– spiega l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini– sarà accompagnata dall’impegno a garantire la sicurezza, da un punto di vista sanitario, di questi arrivi. Abbiamo predisposto gli screening previsti di routine, che si accompagnano a quelli necessari a prevenire la diffusione del Sars-Cov-2. A questa azione affiancheremo l’impegno a vaccinare non solo i minori che frequenteranno le scuole, ma tutti coloro che desidereranno sottoporsi ai vaccini”.
Vaccinazioni di routine
Nel caso di persone non vaccinate, per i minori si applicherà la L. n. 119 del 2017 che prevede una serie di vaccinazioni per prevenire malattie a rischio epidemico (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella).
Queste vaccinazioni sono indispensabili per la frequenza scolastica soprattutto nella fascia di età tra 0 e 5 anni.
Nel caso di maggiorenni non vaccinati, invece, le vaccinazioni saranno raccomandate, anche se non obbligatorie. Sono quelle contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza) e varicella, oltre che quella contro l’epatite B in caso di screening negativo.
Per i vaccinati, sarà previsto il completamento dei cicli già iniziati con i richiami se e quando necessari.
Screening per infezione da Sars-Cov-2
Per ciò che riguarda invece l’emergenza legata alla pandemia Covid, non ci sono novità rispetto ai protocolli già attivati.
Le persone in arrivo prese in carico dai dipartimenti di sanità pubblica verranno sottoposte a tamponi antigenici o molecolari, indipendentemente dallo stato vaccinale, secondo i protocolli vigenti.
Naturalmente, a tutti, sarà raccomandato il completamento o l’avvio del ciclo vaccinale come previsto dai protocolli nazionali.
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