Emergenza Ucraina, l’accoglienza in vista dell’inverno

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Modena

In difficoltà nuclei prima autonomi; contributo di sostentamento temporaneo: “Dal Governo decisioni chiare per non gravare su Enti locali”. Il sindaco al Consiglio

MODENA – Degli oltre 13 milioni di persone fuggite dalla guerra in Ucraina, fino ad oggi 170.646 sono giunte in Italia: 18.466 in Emilia-Romagna di cui 2.685 a Modena e Provincia. Sono alcuni dei dati aggiornati forniti dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli giovedì 29 settembre nella comunicazione al Consiglio comunale di Modena sull’emergenza umanitaria conseguente al conflitto iniziato a fine febbraio. Una guerra “che si continua a combattere nonostante il terribile bilancio di morti, feriti e distruzioni” e su cui incombono i risultati scontati di un referendum fatto sotto controllo armato per annettere alla Federazione russa i territori ucraini occupati.

Il sindaco ha quindi sottolineato l’importanza dei corridoi per garantire il passaggio del grano a cui “ha lavorato bene” l’Unione europea e delle sanzioni contro la Russia, ma anche l’allarme per la generale situazione di estrema tensione intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e l’ulteriore preoccupazione per i danni al gasdotto NordStream oggetto di sabotaggio, saranno le indagini in corso a chiarire da parte di chi. In questo contesto, l’emergenza umanitaria da ormai cinque mesi “prosegue senza particolari picchi nei flussi di spostamento”.

In Emilia-Romagna, il totale delle persone che hanno presentato domanda di protezione temporanea è 18.466, di queste 2.685 a Modena e provincia. Dal 30 aprile al 14 settembre sono state 107.305 in Italia le richieste del contributo di sostentamento, di queste 13.250 in Emilia-Romagna e, in particolare, 1.919 a Modena e provincia. “Ma il contributo istituito dalla Protezione Civile non ha durata illimitata e, in vista dell’autunno – ha sottolineato il sindaco – rappresenta uno dei temi su cui il nuovo Governo dovrà riflettere e prendere decisioni chiare, per non aumentare indirettamente la difficoltà delle Regioni e degli Enti Locali”.

Nello specifico, sono 3.236 le persone fuggite dall’Ucraina e registrate a Modena e provincia dall’Ausl con rilascio della tessera sanitaria. Una popolazione costituita per il 48% da minori e per il 71% di genere femminile. A Modena città il numero di quelli che si sono rivolti al Centro Stranieri è pari a 890 di cui 480 minori. Rispetto ai minori, il Centro Stranieri sta svolgendo centinaia di istruttorie che riguardano minori accompagnati da genitori o da figure adulte non genitori. Ed è anche emerso che per 72 minori e 53 adulti genitori o accompagnatori, gli ospitanti hanno dichiarato che hanno fatto rientro in Ucraina.

Per quanto riguarda informazioni e orientamento, i cittadini ucraini possono continuare a contattare il Centro Stranieri del Comune, dove negli ultimi venti giorni si sono recati altri 179. “Ai Servizi Sociali – ha spiegato Muzzarelli – risulta inoltre un sensibile aumento delle richieste di accesso alle misure di accoglienza da parte di famiglie che hanno provveduto autonomamente la scorsa primavera ma che ora si dicono in difficoltà. Oltre a una decina di nuovi arrivi presi in carico nel mese di settembre, sono pervenute diverse richieste, soprattutto relative ad accoglienza, documenti e permessi di soggiorno, in misura minore anche per contributi e formazione o alfabetizzazione”.

Ad oggi sono 297 i cittadini ucraini segnalati dal Comune alla Prefettura per l’accoglienza nei Cas dove sono state accolte in totale 180 persone. Le accoglienze attuali gestite dal Comune sono invece 14 di cui 4 alberghiere (una famiglia) e 10 grazie alla Croce Blu. Inoltre, in collaborazione con la Caritas diocesana, nove famiglie ucraine (una ventina di persone in tutto) sono stati accolte presso famiglie italiane. Infine, per quanto riguarda il sistema di accoglienza diffusa di Protezione Civile, nel territorio comunale sono stati attivati 14 posti assegnati a famiglie segnalate dai Servizi Sociali, il cui collocamento è in corso. Proprio in questi giorni di settembre, sempre a Modena città, stanno per essere attivati ulteriori 20 posti di accoglienza in famiglia. Mentre sono circa 330 i nuclei familiari che continuano a rivolgersi all’Emporio sociale Portobello.