Emergenza Rifiuti. L’Emilia-Romagna in soccorso alla Liguria. A Parma e Piacenza saranno smaltite 83 tonnellate al giorno nell’arco di 4 mesi: quello che ogni impianto tratta, in media, in 15 giorni di attività ordinaria

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logo regione emilia romagnaL’assessore Gazzolo: “Una scelta di solidarietà condivisa con i territori, limitata nel tempo e nelle quantità accolte. C’è l’impegno concreto della Liguria per adeguare l’impianto di trattamento di ‘Scarpino 3’ e superare definitivamente le criticità attuali”

BOLOGNA – Emergenza rifiuti, l’Emilia-Romagna va in soccorso alla Liguria. Lo ha deciso la Giunta regionale, in coerenza con il Patto per la crescita e lo sviluppo siglato lo scorso settembre dalle due Regioni.

Via libera quindi alla richiesta di accogliere circa 83 tonnellate al giorno di rifiuti urbani, nell’arco dei prossimi quattro mesi. In tutto si tratta di 10 mila tonnellate della Città metropolitana di Genova che saranno ripartite a metà tra i termovalorizzatori di Parma e Piacenza, nel rispetto dei limiti autorizzati per ciascun impianto. È l’equivalente di quanto trattato in media in 15 giorni di normale attività.

Ai due comuni sede dei termovalorizzatori, la Regione Liguria pagherà un contributo aggiuntivo di 14 euro a tonnellata in qualità di “rimborso ambientale”, in più rispetto al costo ordinario.

“La richiesta ligure era per 15 mila tonnellate: con il coinvolgimento dei territori e in virtù del criterio di prossimità è stata individuata la destinazione dei rifiuti nelle città più vicine, Parma e Piacenza, e per complessive 10 mila tonnellate – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo-. Si tratta di una risposta importante a un’emergenza vera, che avrebbe potuto generare conseguenze rilevanti nel periodo estivo dal punto di vista igienico e sanitario, come indicato chiaramente dal presidente Toti. In più è limitata nel tempo, nelle quantità e si affianca ad un impegno concreto della Liguria per risolvere le criticità attuali e giungere alla piena autosufficienza: tutte condizioni fondamentali per dire sì’”.

L’emergenza temporanea che interessa la Città metropolitana di Genova deriva infatti dall’assenza della piena operatività dell’impianto di smaltimento “Scarpino 3”, posto a servizio del capoluogo ligure ed in attesa di essere adeguato alle direttive ministeriali sul pretrattamento dei rifiuti. L’iter è già partito e, a giugno, è stata rilasciata l’Autorizzazione integrata ambientale per lo svolgimento dei lavori. Il cantiere è stato però rallentato dagli episodi di maltempo che hanno interessato nei mesi scorsi la città di Genova. Anche la pianificazione d’emergenza attuata dalla Regione Liguria negli ultimi due anni, con l’incremento dei volumi smaltiti presso gli altri impianti del territorio, non si è rivelata sufficiente ai bisogni. Da qui la richiesta di aiuto.

“Le politiche dell’Emilia-Romagna in materia di rifiuti sono chiare, coerenti e garantiscono la piena autosufficienza regionale nello smaltimento, permettendo anche di supportare in modo concreto chi si trova in vera difficoltà- conclude Gazzolo-. Il valore della solidarietà è sempre stato alla base delle relazioni tra Emilia-Romagna e Liguria: lo testimonia il Patto per la crescita e lo sviluppo siglato lo scorso settembre. È la base di un lavoro comune che interessa anche i temi ambientali e stiamo definendo gli accordi attuativi, che riguarderanno anche rilasci stabiliti dalla diga del Brugneto per l’agricoltura piacentina, come è avvenuto anche quest’anno”.