Ferrara

Emergenza Coronavirus, ordinanza del sindaco di Ferrara

Fabbri: “In città negozi aperti dall’11 maggio, diamo fiducia ai cittadini e ossigeno al commercio. Un segnale positivo per tutti, garantendo la massima sicurezza”

FERRARA – “Vogliamo dare fiducia ai ferraresi e respiro alle tante realtà commerciali che rischiano di uscire in ginocchio da questo lockdown. Ho preparato un’ordinanza che permetterà ai negozi di prodotti non alimentari di aprire già da lunedì 11 maggio 2020 e di riprendere la vendita, rispettando tutte le norme di sicurezza sanitaria previste per gli esercizi commerciali già aperti.

Riteniamo sbagliato penalizzare alcune categorie merceologiche rispetto ad altre e siamo certi che i ferraresi sapranno gestire nel migliore dei modi questa opportunità. Grazie alle scelte amministrative e sanitarie messe in campo fino ad ora e grazie anche agli sforzi e ai sacrifici dei ferraresi che hanno rispettato in modo attento tutte le regole, la nostra città e la nostra provincia sono tra quelle con una minore diffusione del contagio da Coronavirus in Emilia Romagna. Anche per questo vogliamo fare un passo in avanti verso il ritorno alla normalità”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, annuncia l’ordinanza sindacale, già sottoscritta, che entrerà in vigore il prossimo lunedì 11 maggio 2020 e che anticipa la riapertura degli esercizi commerciali non alimentari, prevista dal governo per il 18 maggio 2020.

“Nell’ordinanza abbiamo indicato una serie di prescrizioni e di comportamenti da rispettare per garantire la massima sicurezza sanitaria per i cittadini e per i negozianti, perché è nostro primario interesse salvaguardare la salute dei ferraresi. Allo stesso tempo non si può sottovalutare l’enorme peso economico che il prolungarsi del lockdown ha sulle attività commerciali già ferme da diverse settimane. Siamo certi che anticipare la riapertura, in sicurezza, sarà un segnale positivo per tutti e permetterà una rinascita più veloce della città”, spiega il sindaco.

“Quando l’Italia è entrata in fase di emergenza, Ferrara ha reagito in modo pronto: siamo stati tra i primi a chiudere parchi e cimiteri, le sedi universitarie della città hanno sospeso le attività addirittura prima dell’annuncio del lockdown, alla fine di marzo il Comune aveva già distribuito decine di migliaia di mascherine gratuite ai cittadini e, ancor prima che lo indicasse la Regione abbiamo imposto l’obbligo di indossarle per accedere ai negozi e ai luoghi chiusi. I risultati sono arrivati: Ferrara ha indici di contagio molto contenuti rispetto al resto della regione. Adesso è il momento di ripartire: così come abbiamo anticipato le chiusure, ora vogliamo anticipare la possibilità di riaprire”, spiega ancora il sindaco.

E aggiunge: “Con la fase due già avviata, non è comprensibile perché un negozio di scarpe non possa aprire mentre si può tranquillamente accedere agli scaffali di una libreria, così come non si comprende per quale motivo un negozio di abbigliamento per bambini possa vendere i suoi prodotti e non possa farlo quello accanto che, magari, vende abbigliamento per ragazzi o adulti”.

Per garantire il rispetto delle norme il sindaco annuncia controlli mirati sul distanziamento sociale e sui divieti di assembramento: “Confidiamo nel senso di responsabilità dei ferraresi e sull’attenzione dei commercianti e siamo fiduciosi: le attività già aperte al pubblico hanno dimostrato che si può tornare alla normalità anche rispettando le norme di sicurezza”.

Il testo dell’ordinanza prevede che nel territorio del Comune di Ferrara, dal giorno 11 maggio 2020 al giorno 17 maggio 2020, sia “consentita la riapertura al pubblico di tutti gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio in sede fissa, con riferimento a tutti i settori merceologici, assicurando che l’accesso agli esercizi avvenga ad opera di un solo componente del nucleo familiare, salvo accompagnamento di minori o di persone non autosufficienti.

Lo stazionamento nell’esercizio commerciale dovrà essere effettuato per il tempo strettamente necessario all’acquisto e al pagamento della merce e dei beni e dovranno essere adottate misure che garantiscano il contingentamento degli ingressi. Rimane fermo il rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di ogni forma di assembramento all’interno e all’esterno dei locali. L’attività all’interno dell’esercizio dovrà avvenire con modalità idonee ad evitare qualsiasi rischio di contagio, con l’applicazione delle misure di prevenzione igienico-sanitaria e di riduzione del contagio (di cui all’allegato 5 del DPCM 26 aprile 2020)”.

Mentre per dare ai negozianti la possibilità di essere pronti a riaprire in sicurezza il testo prevede che “è consentita con decorrenza immediata l’attività preliminare di pulizia e sanificazione degli esercizi commerciali in sede fissa, finalizzata alla riapertura”.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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