Emergenza Coronavirus, limitazione test sierologici

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Fabbri: “La Regione chiarisca subito lo stop annunciato: non sono accettabili nuovi ritardi sulla salute dei cittadini”

FERRARA – “Il provvedimento annunciato giovedì 16 aprile dalla Regione Emilia Romagna che limita l’utilizzo dei test sierologici arriva con grave ritardo sulla tabella di marcia della prevenzione e rischia di rallentare, invece che facilitare, il processo di riapertura, in vista della fine del lockdown. Con un comunicato la Regione ha annunciato una delibera che ancora non è pubblicata sul Bollettino ufficiale che dovrebbe contenere forti prescrizioni sull’utilizzo dei test sierologici da parte dei datori di lavoro, e questo sta generando dubbi e incertezze negli enti e nelle aziende che si erano già mossi per provare a garantire ai dipendenti questi test come misura preventiva ulteriore, rispetto a quelle del distanziamento sociale e dell’utilizzo della mascherina.

Come Comune di Ferrara abbiamo acquistato 350 test sierologici, attraverso un laboratorio specializzato e qualificato che ci ha fornito tutte le garanzie del caso sulla tipologia e sulla qualità dei test e, proprio nella giornata di domani, saremmo partiti con uno screening mirato sui dipendenti che sono a contatto diretto con il pubblico e con situazioni potenzialmente rischiose, primi tra tutti gli agenti della polizia locale. L’annuncio della Regione ci impedisce di procedere come previsto e stiamo cercando di coordinarci con il subcommissario provinciale deputato all’emergenza per capire come procedere con quella che consideriamo, comunque, una azione mirata alla tutela della salute dei cittadini”.

Così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, interviene sulla questione dei test sierologici dei quali la Regione Emilia Romagna, avrebbe avocato a sè la gestione, limitando fortemente l’utilizzo da parte di privati e datori di lavoro.

“Esattamente come il governo Conte ha fatto più volte in queste settimane la Regione ha annunciato un provvedimento che ancora non è stato pubblicato ufficialmente, relativo ad una centralizzazione della gestione dei test sierologici per la ricerca degli anticorpi da Covid 19 – spiega il sindaco – e a distanza di diverse ore ancora non è chiaro quale siano le indicazioni precise che il documento dovrebbe contenere”.

Nelle settimane scorse, in vista della proposta dei test ai dipendenti, “come Comune abbiamo tentato più volte di costruire con l’Asl locale un percorso di gestione delle procedure in relazione ai test acquistati, con l’obiettivo di armonizzare la gestione dei risultati con le autorità sanitarie, ma nessun tentativo è andato a buon fine – spiega ancora il sindaco-. Pur comprendendo la volontà della Regione di gestire in modo univoco uno screening sulla cittadinanza, riteniamo generico e tardivo l’intervento annunciato e chiediamo risposte chiare ed immediate all’ente”. Per il sindaco “si tratta di dare risposte univoche chiare e veloci ai cittadini a cui sono stati chiesti, in queste settimane grandi sacrifici e alle imprese che devono riprendere il lavoro in sicurezza e che hanno bisogno di certezze – prosegue Fabbri-. Se il presidente Bonaccini intende davvero impedire ai singoli datori di lavoro, pubblici e privati, di proporre i test senza una autorizzazione da parte della Regione, in cambio deve garantire risposte certe in tempi brevissimi”.

“Dopo settimane di lockdown che rischiano di creare situazioni economiche e sociali senza precedenti, soprattutto in vista di una riapertura, chi amministra ha il dovere di fare tutto il possibile per facilitare le azioni che portano alla ripresa – conclude Fabbri – ulteriori burocrazie e rallentamenti nell’analisi e nella soluzione di questa situazione non sono più accettabili”.