Emergenza alluvione, il sindaco Lepore visita tre aziende agricole imolesi

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“Fondi per il comparto agricolo insufficienti, serve un impegno concreto del Governo”

BOLOGNA – Il sindaco metropolitano Matteo Lepore ha visitato tre aziende agricole dell’imolese danneggiate dall’alluvione delle scorse settimane. Insieme a Lepore il vicesindaco metropolitano Marco Panieri e il direttore della Confederazione italiana agricoltori (CIA) di Imola, Andrea Arcangeli. Le aziende interessate sono la Galeati in località Sasso Morelli (Imola), La Piana a Fontanelice e la Tattini in località Carseggio (Casalfiumanese).

Dopo aver visitato nei giorni scorsi le aziende agricole della bassa bolognese, il sindaco nella giornata di ieri ha voluto rendersi conto di persona della situazione in cui versa la campagna imolese.

“Anche nell’imolese i danni alle aziende agricole sono stati ingenti, ma nel decreto i fondi destinati a questo capitolo sono a dir poco insufficienti – commentano Lepore e Panieri – Chi ha visto inondati i propri campi avrà effetti che si protrarranno per anni, perché questi sono i tempi per ripristinare alcune colture. Per l’agricoltura non si sta facendo proprio nulla ed è molto grave. Rischiamo di perdere imprese importanti, posti di lavoro anche di tanti giovani e un presidio fondamentale per la manutenzione del territorio. A proposito di dissesto. Su questo punto come amministratori chiediamo un impegno concreto al Governo e al commissario Figliuolo”.

“La situazione sta diventando difficile da gestire: l’agricoltura in ginocchio non ha ancora i fondi necessari alla ripartenza o anche solo al ripristino di quel minimo sindacale che gli occorre per riattivare le imprese – commenta Arcangeli – La nomina del commissario, con una scadenza così breve, e soprattutto il primo decreto ristori non soddisfano le nostre imprese. Bisogna subito trovare dei fondi e non ragionare su prestiti o sospensioni di pagamenti. Le Amministrazioni comunali, specialmente quelle dei Comuni più piccoli, si stanno prodigando per trovare risorse, ma anche loro ormai sono allo stremo. C’è bisogno di aiuto, ma soprattutto di iniziare a pensare che non sono sempre tutte questioni politiche. Il buon senso e la responsabilità devono prevalere”.