Il Grigio è la storia di un uomo che a un certo punto della sua vita sente il bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti, afflitto più da problemi personali che sociali. Si ritira così in una casa di campagna per essere più tranquillo e concentrarsi meglio su sé stesso e sui propri problemi. La sua ambita solitudine è però disturbata da un fantomatico topo: è “il grigio”, l’elemento scatenante degli incubi dell’uomo e del suo inesorabile e ironico flusso di coscienza. Falliti i tentativi di catturare il topo con i metodi tradizionali, comincia un lungo duello con l’invisibile nemico. In questa battaglia il nostro protagonista si trova a dovere riflettere su tutte le sue scelte affettive e morali. Il topo forse è un fantasma, forse solo una proiezione, ma lo aiuterà a compiere un percorso verso l’accettazione di ciò che è diverso da lui e la sua tanto agognata fine diventerà un rito per riuscire ad accettare la propria parte nera.
“Per me, nell’88, Il Grigio, dal punto di vista dello spettatore e del giovane regista di allora, fu una esperienza intensissima. Quel mix geniale di astrazione e immedesimazione fu una rivelazione. Così, leggendo all’infinito quel copione negli anni successivi ho sempre pensato al Grigio come a un ‘oggetto’ teatrale perfetto e immodificabile. Poi è arrivata la decisione/occasione di metterlo in scena… e le canzoni hanno cominciato ad attirarmi come il canto delle sirene. Sono convinto che i temi, i sentimenti, le situazioni presenti nel Grigio del 1988 siano stati rielaborati, e perché no, anche attualizzati da molte canzoni nate dopo quella esperienza. Scrivendo un’infinita storia di un signor G in continua crescita e trasformazione, nel privato e nel sociale, Gaber e Luporini hanno continuato a macinare, indulgenti o spietati, sulle contraddizioni dell’essere umano. E il ‘dopo Grigio’ è un contenitore ricchissimo di spunti e illuminazioni, in forma di canzone, che si sovrappongono e amplificano i temi del copione di allora. Ecco il senso di questo adattamento, che mi pare insieme spudorato e ‘inevitabile’. In più c’è Elio, cantante personalissimo, eretico, eccentrico, che si accinge ad abitare con libertà e rispetto questo nuovo copione, interamente gaberiano, ma modellato su una nuova sensibilità, alla luce dell’intero universo creativo e stilistico di una maschera, il Signor G, che sa e può ancora parlare potentemente e spietatamente al nostro oggi”. (Giorgio Gallione)
Martedì 3 dicembre 2019 ore 21
Teatro Nazionale di Genova
ELIO
Il Grigio
di GIORGIO GABER e SANDRO LUPORINI
rielaborazione drammaturgica e regia di GIORGIO GALLIONE
arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri
Biglietti: da 12 a 27 €
Prevendite e prenotazioni telefoniche (tel. 0543 26355): martedì – sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19 presso la Biglietteria diurna del Teatro Fabbri (Via Dall’Aste).
Il giorno di spettacolo la Biglietteria di Corso Diaz aprirà un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.
Prevendite online su vivaticket.it
Info: 0543 26355 – www.accademiaperduta.it
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