Stiamo parlando di una crescita monetaria dell’83,7%, del 41,8% in termini reali, con appunto solo due “buchi”, peraltro conseguenze di fattori internazionali, con un’impennata nell’ultimo biennio legata alla ripresa post covid.
A fare la parte del leone sono i due settori principi dell’economia del territorio, i mezzi di trasporto e la meccanica, che dal 52,7% dell’export modenese nel 2011 sono passati al 56,4% dell’anno scorso. Da registrare il sorpasso, datato 2021, dei mezzi di trasporto, mentre rimane sostanzialmente stabile il contributo dato alle esportazioni da agroalimentare, ceramica e biomedicale. Quest’ultimo, malgrado un valore economico non elevatissimo, assume una grande importanza per l’Area Nord, dove si trova la stragrande maggioranza delle imprese di questo settore.
Unico distretto produttivo in grave arretramento, quello del tessile abbigliamento, che si è sostanzialmente dimezzato, perdendo un quarto del suo export a valori deflazionati. Su questo calo ha inciso sicuramente l’ingresso della Cina nel Wto, che però ha avuto un impatto positivo su altri settori (rispetto al 2006 la Cina ha quadruplicato le sue importazioni “modenesi” arrivando ad assorbire il 3,7% del nostro export e diventando la sesta nazione importatrice di nostri prodotti).
Meno pesanti sembrano essere stati, almeno sino ad oggi le conseguenze della guerra russo-ucraina, considerato che il mercato russo non è mai andato oltre il 2,6% del nostro export.
Rispetto ai paesi di destinazione, si è ridotto il peso della Ue, che dal 52,5% è sceso al 47,8% a favore dell’Asia (cresciuta dal 10,8% al 12,8%, proprio grazie all’effetto Cina) e, soprattutto, degli Usa, che in un decennio hanno di fatto raddoppiato le importazioni modenesi passando da una quota di mercato del 10,6% al 14,6%. Del resto, gli Stati Uniti si confermano la nazione più importante per il nostro export, davanti, nell’ordine, a Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Cina, Giappone, Belgio, Svizzera e Paesi Bassi.
“Quelli dell’export modenese – commenta Francesco Stagi, segretario di CNA Modena – sono numeri sensazionali rispetto ai quali occorre operare in due direzioni. Innanzitutto, diversificare l’offerta, nel senso di agevolare l’internazionalizzazione anche delle piccole imprese con misure adatte alle loro caratteristiche, cosa che non sempre è avvenuta in questi anni. Anche se va considerato che per fare dell’export una strategia commerciale importante occorrono investimenti e dimensioni minime imprescindibili. In secondo luogo, bisogna difendere quel patrimonio di capacità – tecniche e gestionali – che sino ad oggi ha spinto i committenti stranieri a cercare sul nostro territorio quelle risposte che si sono rivelate vincenti, come la personalizzazione dei prodotti e dei servizi. Non è un caso che siano proprio i due settori che più rispondono a questo approccio, la meccanica e le auto, a raccogliere i migliori risultati sui mercati esteri”.
PIACENZA - La Rassegna MUSIQUE NOUVEAU nasce nel 2019 come appendice autunnale / invernale del…
RICCIONE (RN) - Domenica 13 ottobre alle ore 18, alla Granturismo di Riccione (piazzale Ceccarini,…
Domenica 13 ottobre 2024 alle 15.30 a San Bartolomeo in Bosco FERRARA - Storia e…
CESENATICO (FC) - Evento Noi di Domenica 13 Ottobre KaraOcktel con i Montefiori Cocktail Sali…
Domenica di Carta 2024 MODENA - Nell’ambito della “Domenica di Carta 2024” iniziativa promossa dal Ministero…
BORETTO (RE) - Domenica 13 ottobre alle ore 20.30 presso il Teatro del Fiume di…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter