L’Emilia-Romagna protagonista di un progetto europeo finalizzato a produrre apparecchi che, una volta diventati inutilizzabili, possano essere riciclati facilmente, recuperando le parti nobili
BOLOGNA – Sono triplicati nell’ultimo decennio, poiché obsoleti, i rifiuti elettrici ed elettronici: televisori, videogiochi, telefoni cellulari, radio e computer.
Una vera e propria montagna di nuovi rifiuti da smaltire, da riciclare. Ma soprattutto ancora interessanti e utili economicamente, oltre all’aspetto ambientale, soprattutto per le componenti di materie prime nobili che se recuperate possono essere riutilizzate e consentire risparmi.
Ma come recuperare queste materie prime nobili da queste apparecchiature?
Una risposta a questo quesito la cercherà di darla una rete europea di laboratori, che unisce 6 Paesi del Vecchio Continente, che ha l’obiettivo di sviluppare il recupero di materiali elettrici ed elettronici e che vede l’Emilia-Romagna protagonista assieme alla rete della ricerca, università e tecnopoli. Il progetto, che avrà una durata di 36 mesi, coinvolge 12 partner e 6 partner associati, provenienti da 6 Paesi dell’Europa Centrale.
La Regione, nell’ultima seduta della Giunta, ha fatto proprio il progetto Circotronic, ‘Transnational network of circular labs for EEE”dell’approvazione, nell’ambito del Programma Europeo Interreg Central Europe.
Il progetto vede la Camera di Commercio e industria della Slovenia Lead Partner e la Regione Emilia-Romagna in qualità di Project Partner. Viale Aldo Moro ha inoltre approvato lo schema di contratto di “Partnership Agreement” e dei costi, in entrata e uscita, sul bilancio del 2023-2025.
“La Regione coordinerà le azioni necessarie a creare piani di azione europei per un nuovo ‘Rinascimento industriale’ -evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla– in ottica di circolarità, quindi riuso e ottimizzazione delle risorse, dialogando con gli altri responsabili politici delle Regioni coinvolti nel partenariato. L’obiettivo è quello di riprogrammare la filiera del mercato degli apparati elettrici ed elettronici per evitare l’impatto ambientale quando diventa rifiuto, creando modelli di comportamento in fase di realizzazione, dalla progettazione al design fino alla costruzione”.
Secondo l’assessore regionale, la digitalizzazione e l’aumento importante di apparati elettronici e il conseguente aumento dei rifiuti, richiede un intervento rapido per favorire la progettazione e la produzione di prodotti che abbiano lunga durata, siano riparabili e riciclabili per ridurre in modo significativo l’impatto ambientale. Il progetto ha come obiettivo quello di favorire la creazione di laboratori per l’economia circolare, creando una rete Transnazionale capace di ripensare all’intera filiera della produzione di apparati elettrici ed elettronici, secondo la prospettiva della circolarità.
“Come riciclare e recuperare i materiali ancora utili– conclude Colla– dipende anche da come vengono costruiti”.