PIACENZA – C’era anche il Gonfalone di Piacenza, domenica 13 marzo, alla cerimonia di commemorazione degli eccidi di via Baracca a Fidenza e nella frazione di Carzole di Coduro, consumatisi nelle notti tra il 10 e l’11 marzo 1945.
Ad accompagnare lo stemma della città, retto dagli agenti della Polizia Locale Bernardo Bao e Calogero Bonaventura, era presente il consigliere comunale Sergio Pecorara, che accanto al sindaco di Fiorenzuola Romeo Gandolfi ha ascoltato i saluti istituzionali dei primi cittadini di Fidenza e Fontanellato, Andrea Massari e Luigi Spinazzi, nonché l’intervento di Augusto Bottioni, consigliere Isrec di Piacenza.
Tra i 16 Caduti per la Resistenza, fucilati per rappresaglia dalle truppe nazifasciste, tre erano stati prelevati dal carcere di San Francesco a Parma e uccisi nei pressi di Fidenza, mentre gli altri 13, tra i partigiani detenuti alla casa circondariale di Piacenza, furono vittima di una brutale esecuzione a Coduro. Tra loro i piacentini Luciano Bertè, Primo Guerzoni ed Eusebio Saletti, Francesco Cavanna e Filippo Galli di Farini, Raffaele Cerlesi, Galliano Pavesi e Giannino Verzé di Caorso, Giuseppe Risoli di San Giorgio, Carlo Santini di Lugagnano e Mario Sesenna di Fiorenzuola.
“Onorare la memoria di questi uomini – ha sottolineato il consigliere Pecorara – significa riaffermare i valori della democrazia, del pluralismo, della libertà per cui ciascuno di loro ha dato la vita. Il loro sacrificio è un’esortazione a riflettere, a maggior ragione in un momento storico fortemente segnato dal dramma di una guerra così vicina all’Europa che ha fatto, della pace e della convivenza civile, la propria bandiera e il proprio fondamento, nel ricordo, mai sopito, dei Caduti”.