“E ‘l modo ancor m’offende” il 12 marzo la presentazione a Ravenna

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RAVENNA – Sabato 12 marzo alle ore 17.00 nella Sala Dantesca della Biblioteca Classense in via Baccarini, 3 – Ravenna è in programma la presentazione del libro E ‘l modo ancor m’offende”.
E ‘l modo ancor m’offende (Ed. San Paolo, 2022) è una raccolta di racconti dedicati a donne vittime di femminicidio, uccise da uomini che dicevano di amarle: i racconti sono scritti in prima persona, quindi sono le stesse donne a raccontare la propria vita e la propria morte, la loro versione dei fatti. Sono storie vere di donne che hanno rivendicato la propria libertà, la libertà di decidere della propria vita, la libertà di dire no, e che sono state punite per questo. Pur essendo elaborazioni narrative, i racconti si basano su un attento lavoro di ricerca di informazioni e notizie apparse sulla stampa, nelle sentenze processuali e/o riportate in altri studi, nonché in alcuni casi sulla diretta testimonianza dei familiari delle vittime personalmente contattati/e dall’autrice.

Le voci di queste undici vite spezzate ci aprono gli occhi e rispondono a domande che non possiamo evitare: Cosa pensavano queste donne della loro vita, dei loro uomini, del loro essere mogli e madri? Come hanno lottato per riacquistare una vita libera dalla violenza maschile? Chi poteva e doveva aiutarle? Cosa ha fatto per loro lo Stato di cui erano cittadine?
Cosa deve cambiare nella nostra cultura e nel rapporto tra uomini e donne? E cosa può fare ciascuno e ciascuna di noi per cambiarlo?
Prefazione di Nadia Sommagiornalista, fondatrice e attivista del centro antiviolenza Demetra Donne in aiuto
Postfazione di Giovanna Ferrarimadre di Giulia Galiotto, attivista dell’UDI, maestra elementare in pensione
Dall’Introduzione dell’Autrice:
“Ho voluto dar voce alle donne. Ho voluto restituire loro quella voce che gli uomini che dicevano di amarle hanno condannato al silenzio. Ho voluto raccontare la loro versione della storia. E sono voluta partire proprio da una voce che tutte e tutti abbiamo ascoltato, pur senza comprendere di cosa ci stava parlando. […] È per restituire alle donne la dignità strappata loro dalla violenza che ho voluto scrivere questi racconti. È per restituire e restituirci la loro visione della vita e del mondo in cui hanno vissuto. È per restituire a chi ha voluto loro davvero bene ancora un pezzetto della loro figlia, mamma, amica, sorella.”
Maria Dell’Anno è giurista, criminologa e soprattutto scrittrice. Solo quando scrive sente che sta facendo ciò per cui è nata. Da alcuni anni studia e scrive sulla violenza maschile contro le donne, dopo essersi formata in due centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna. Crede fermamente che solo un profondo cambiamento culturale potrà mettere la parola fine a questa perfida forma di violenza. Ha pubblicato i romanzi “Troppo giusto quindi sbagliato” (Ed. Le Mezzelane, 2019) e “Fuori tempo” (Ed. Eretica, 2021); i saggi “Se questo è amore. La violenza maschile contro le donne nel contesto di una relazione intima” (Ed. LuoghInteriori, 2019), “Parole e pregiudizi. Il linguaggio dei giornali italiani nei casi di femminicidio” (Ed. LuoghInteriori, 2021). Ha vinto vari premi letterari e suoi racconti sono pubblicati in antologie. Scrive articoli su NoiDonne.org e Filodiritto.com.
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