Già vincitore del premio Best Experimental all’Alternative Film Festival di Toronto, il film ripercorre la vita e i traumi di George Halles che dopo una triste infanzia e un tragico incidente diventa un robot. Il suo nuovo cervello ‘positronico’ racchiude ancora delle memorie del suo passato umano che lo spingono a violare le tre famose leggi della robotica di Asimov innescando così paure, incubi e pulsioni violente. Teatro delle sue angosce, proiezione dei suoi incubi e del suo inconscio, è Sendai City, luogo di un futuro futuribile con astronavi, robot che controllano, piogge acide, gas tossici, mutanti ed il mantra delle parole chiave “Order, Wellness and Safety”: una città in cui il futuro è raccontato come fosse una proiezione del presente, dove i temi della identità dell’individuo, il controllo e la sorveglianza sono protagonisti.
A dare ispirazione per questo luogo a Bolognesi è il racconto Burning Chrome di William Gibson (1982) dove compare la multinazionale giapponese, la Ono-Sendai che fabbrica un computer del futuro, l’Ono-Sendai Cyberspazio Seven. A Sendai City, Bolognesi dedica l’omonima serie di cinque cortometraggi della quale Dystopia fa parte: cinque corti, per una durata complessiva di 80 minuti, che possono essere visti senza un ordine cronologico poiché ciascuno offre un diverso sguardo e punti di vista su Sendai City. Dystopia segue il successo di Blue Unnatural (2017) già vincitore dell’AltFF Alternative Film Festival e del Canadian Cinematography Awards nel 2020, ed esce in contemporanea a Parallelism, che sarà presentato in anteprima italiana al Trieste Science+Fiction Festival, lunedì 1 novembre, insieme a Dystopia. Gli ultimi due capitoli finali della serie, To Be Unnatural e No One Is Innocent, sono previsti per il 2022.
Come gli altri film nati dalla fantasia di Bolognesi, Dystopia è realizzato con tecniche d’animazione sperimentali e un’estetica che fa del citazionismo e del mash-up il suo punto di forza con continui rimandi a film cult degli anni ‘80, a serie giapponesi tokusatsu e a film di genere italiani degli anni ‘60. Gli esterni, palazzi e astronavi, sono stati creati con la tecnica di animazione passo uno utilizzando modellini creati con materiali di recupero, gli interni degli edifici sono invece fotogrammi di film di genere italiani anni ’60 colorati a matita e poi collocati nelle nuove ambientazioni disegnate con pastelli ad olio ed animati a passo quattro.
Hanno collaborato alla realizzazione di Dystopia, un team creativo di professionisti, tra cui Riccardo Nanni, musicista, compositore, arrangiatore e tecnico del suono – suo il brano di successo Mueve la Colita, incluso nella colonna sonora del film premio Oscar La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino – che ha curato le musiche, i suoni di ambientazione ed ha selezionato gli estratti di dialogo che danno voce ai personaggi del film; Susanna La Polla De Giovanni (Suz), cantante, cantautrice, compositrice e giornalista musicale per La Repubblica, che ha dato voce alla geisha di Sendai City e Fabiola Ricci, attrice, cantante, regista, docente, che ha curato le voci e il cantato della colonna sonora.
La produzione, invece, è di Bomar Studio la società fondata da Marco Bolognesi nel 2006 a Londra e trasferitasi in Italia dal 2017. Nata come studio d’arte, concentrato principalmente sul contemporaneo, si è poi dedicata anche a produzione e distribuzione di cinema di animazione e sperimentale. Nel periodo londinese ha gestito e partecipato ad importanti mostre ed eventi, fra cui le personali in collaborazione con Olyvia Fine art a Londra e alla Casa Masaccio in Italia, e l’intervento alla Chicago Art Fair negli Stati Uniti, sviluppando successivamente collaborazioni con realtà italiane quali la Fondazione Solares di Parma, Art City Bologna e il museo Macro Asilo di Roma.
Marco Bolognesi è un artista multidisciplinare e un regista di cinema sperimentale. Ha vinto numerosi riconoscimenti per i propri lavori fotografici e audiovisivi, tra cui l’Artist in Residence Award presso l’Istituto di Cultura Italiana a Londra (2002), il Canadian Cinematography Award (CaCA, Toronto, Canada, 2020), il già citato premio per il miglior corto all’AltFF Alternative Film Festival di Toronto (2020) e il Best sci-fi Award al The Indie Short Film Competition (Fort Lauderdale, Florida, U.S.A., 2008). Nel 2009 ha pubblicato per Einaudi Protocollo insieme a Carlo Lucarelli, un romanzo grafico cyberpunk. Ha, inoltre, esposto le proprie opere in tutto il mondo, come al Festival di Fotografia Europea (Reggio Emilia, 2012), al Month of Photography (Vienna, 2012), alla Biennale Fin del Mundo (Mar del Plata & Valparaíso, 2014), al Kunst Meran (2014), alla Biennal Italy-China (2012, 2014, 2015, 2016), all’International Biennial of Curitiba (2017), al MACRO (Roma, 2019). I suoi lavori appaiono anche in importanti collezioni pubbliche come la Collezione Farnesina e la collezione permanente del Museo Oscar Niemeyer.
Sinossi
George Hellas, dopo una triste infanzia e un incidente tragico, diventa un robot. Attraverso voci, ricordi, immagini il film ripercorre la vita di George ed i suoi traumi, che lo portarono a togliersi la vita e a venire riconfigurato nel corpo di un robot, con un cervello positronico, che però ancora racchiude delle memorie del suo passato umano.
Questi ricordi tormentati del suo passato confliggono con le tre famose leggi della robotica di Asimov a cui il suo nuovo cervello deve sottostare. La città in cui vive, Sendai City, è mostrata attraverso il suo sguardo deformante che trasfigura in essa le proprie paure, gli incubi e le pulsioni violente. In un racconto circolare i suoi incubi lottano con la programmazione robotica ispirata dalle leggi di Asimov, programmazione che gli parla dalle labbra di una geisha spettrale.
In questa narrazione, dove non si distingue il sogno dalla realtà, vediamo compiersi violenze e crimini che rimangono senza spiegazione. Rimane solo la voce della geisha che risuona ripetendo l’obbedienza alla programmazione.
Trailer
Domenica 31 ottobre, ore 14.30, al Palazzo del Cinema e dei Congressi di Ravenna
DYSTOPIA il nuovo cortometraggio horror sci-fi di Marco Bolognesi
in anteprima europea alla 19° edizione del Ravenna Nightmare Film Fest
Ambientato nella distopica e cyberpunk Sendai City, il film è un viaggio
nell’inconscio allucinato del robot George Halles popolato da ricordi tormentati e paure.
Alla proiezione saranno presenti il regista e Riccardo Nanni che ha curato la colonna sonora
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