Reggio Emilia

Donna di Porto Pim sabato 26 febbraio al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia

Donna di Porto Pim – Teatro Gioco Vita

REGGIO EMILIA – Così recita Tabucchi nel prologo del libro: “Questo libretto trae origine, oltre che dalla mia disponibilità alla menzogna, da un periodo di tempo passato nelle isole Azzorre. Suoi argomenti sono fondamentalmente le balene, che più che animali sembrerebbero metafore; e insieme i naufragi, che nella loro accezione di atti mancati e fallimenti sembrerebbero altrettanto metaforici.”

Presentato dalla compagnia Teatro Gioco Vita, Donna di Porto Pim è un omaggio proprio ad Antonio Tabucchi, realizzato attraverso il magnifico linguaggio delle ombre che porta con sé il magnifico valore di un linguaggio originale e prezioso della scena contemporanea. L’ombra – territorio privilegiato della pluridecennale attività della compagnia Teatro Gioco Vita – si rivela il mezzo più congruo a tradurre la dimensione pulsionale e notturna di questo canto d’amore, di balene e di morte.

Coproduzione internazionale di Teatro Gioco Vita e Théâtre de Bourg-en-Bresse, “Donna di Porto Pim”, dall’omonimo racconto di Antonio Tabucchi, ballata per attore e ombre, arriva al Teatro Piccolo Orologio di Reggio Emilia, sabato 26 febbraio alle ore 21.00, dopo aver girato l’Italia e l’Europa.

Ecco allora che, nell’adattamento di Fabrizio Montecchi, che ne cura regia e scene, è lo scrittore stesso, incarnato dall’attore-manipolatore Tiziano Ferrari, a raccontare questa storia di amore e morte, a condurci, attraverso la propria testimonianza fatta di parole, gesti, evocazioni, in questo breve viaggio nel mistero dell’anima umana, in uno spettacolo che unisce modernità e tradizione del teatro d’ombre.

La donna di Porto Pim era una creatura lunare, sensuale e ambigua, che rubò l’anima di un baleniere e ne fece
un musicista; fino a quando, per riscattare il tradimento previsto, la sconfitta annunciata, la natura assassina di
lui pretese un tributo di sangue, e fu la morte per lei.

Un naufragio ultimo, di un baleniere e di una balena che irrideva chi sognava di poterla imprigionare. Com’è per l’amore, com’è per l’arte. Chi ci accompagna, nel racconto di questa storia d’amore e di morte, di sogno e realtà, in questo breve viaggio nel mistero dell’anima umana, è lo scrittore stesso, incarnato dall’attore – manipolatore. È lui il cantore di quest’epica dell’anima ed è lui che attraverso la propria testimonianza fatta di parole e gesti evoca ombre, reali e immaginarie, metafore di naufragi e naufraghi, di personaggi dagli atti mancati e dalle vite fallimentari.

A fronte di un sobrio impianto scenico, un tavolo, una sedia e una parete schermo, un proliferare di ombre, agite a vista davanti e dietro allo schermo, invaderanno la scena prendendo vita dalle mani dell’attore. Creta, sabbia, legno, acqua saranno alcuni dei materiali sui quali si lavorerà per dare forma ai carnali, e nello stesso tempo impalpabili, protagonisti di questa storia.

Con questa creazione Teatro Gioco Vita vuole proseguire la sua ricerca attorno alla figura di un moderno dalang, un “possibile” attore – manipolatore del teatro d’ombre contemporaneo totalmente figlio della nostra tradizione teatrale e culturale.

INFO E PRENOTAZIONI

Biglietto mecenate: €20, per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò
Biglietto intero €15, biglietto ridotto €13, soci MaMiMò €10

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178, dal lunedì al venerdì, 9:30-13:30 e 14:30-18:30 e nei giorni di spettacolo.

Come previsto dalle normative vigenti, l’ingresso alla sala teatrale è concesso esclusivamente a coloro in possesso di Super Green Pass, prima di accedere alla sala ne verrà controllata la validità, e mascherina di tipo Ffp2.

Nei giorni di spettacolo la biglietteria aprirà un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, ma si consiglia di arrivare in anticipo per permettere il controllo del Green Pass senza accumulare ritardo.

In scena sabato 26 febbraio alle 21 al Teatro Piccolo Orologio, in via Massenet 23 a Reggio Emilia

Ombre, balene e amori perduti al Piccolo Orologio

con “Donna di Porto Pim”

Un omaggio ad Antonio Tabucchi per il quale scrivere non era una professione “ma qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni e la fantasia” e che per questo ricorderemo sempre come un maestro.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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