Domenica 18 febbraio (I domenica di Quaresima) in tutte le chiese italiane colletta a favore delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa
REGGIO EMILIA – “A mio parere non c’è soluzione nel conflitto israelo-palestinese: la pace si fa con la pace, non con la guerra”. Ha esordito così don Giuseppe Dossetti in apertura dell’incontro, organizzato dalla Sezione Ucid di Reggio Emilia (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), presso la Parrocchia del Buon Pastore a Reggio Emilia, per aiutare a comprendere la situazione drammatica in cui versano i popoli di quella terra travagliata.
Davanti a una platea di oltre 120 persone, introdotto dal presidente della Sezione Ucid di Reggio Emilia Fabio Storchi e sollecitato dalle domande del giornalista Edoardo Tincani, don Dossetti – che conduce pellegrinaggi in Terra Santa dal 1978, dove ha stabilito solidi rapporti di amicizia e fratellanza – ha spiegato con semplicità e chiarezza la storia geopolitica di quei popoli la cui difficile convivenza ha generato nel corso del tempo continui conflitti.
“Conflittualità affrontate fino ad oggi secondo la logica della vendetta e della violenza, che hanno causato migliaia e migliaia di morti, sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, e portato guerra, devastazione e miseria; dobbiamo ricordare che Hamas non rappresenta tutto il popolo palestinese che oggi, con le frontiere chiuse e la preclusione a qualsiasi tipo di attività lavorativa, è ridotto alla fame” ha spiegato don Dossetti.
“La situazione gravissima sta muovendo le coscienze di tutto il mondo e anche tra una parte di popolazione israeliana che, riunita in associazioni, ha iniziato a protestare contro le dure politiche di rappresaglia attuate dal governo di Netanyahu”.
Tanti gli interventi da parte del pubblico in sala, a testimonianza dell’attenzione e della sensibilità che la comunità cristiana e non solo sta manifestando verso questo massacro che si perpetra ogni giorno nell’inerzia della politica internazionale, ancora a chiedersi cosa si può fare per fermare questa tragedia. “L’Occidente non ha ancora ben chiaro come affrontare questa situazione, il cui unico modo è evitare gli schieramenti e sostenere coloro che promuovono il riconoscimento reciproco dei due popoli e la loro pacifica co-esistenza”.
“Ma noi – arriva la richiesta dalla sala – cosa possiamo fare?” Con saggezza e rassegnazione cristiana, don Dossetti ha ricordato che “l’opera della pace è la preghiera, nella quale l’uomo ammette la propria impotenza al bene e si consegna al Dio che regna sulla croce”.
Don Dossetti, a pochi giorni dalla sua partenza per la Terra Santa, dove andrà a far visita ai tanti amici rimasti nello scenario di guerra, insieme a Edoardo Tincani ha ricordato la colletta nazionale indetta dalla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana per il 18 febbraio (prima domenica di Quaresima) che si terrà in tutte le chiese italiane quale segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni colpite dal conflitto in Terra Santa.