PARMA – Prosegue sabato 1 giugno in piazza Garibaldi la seconda edizione di Domenica – Live in Parma, la rassegna di incontri organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con la Domenica de Il Sole 24 Ore, è partita ieri alla presenza di grandi ospiti come Furio Colombo, Stella Jean, Claudia Segre, Chiara Burberi e Michele dall’Ongaro.
La rassegna entra nel vivo sabato con una giornata che si aprirà alle 10.30 con il panel Impresa È Cultura coordinato da Lucilla Incorvati a cui parteciperanno Marcello Smarelli, Direttore Artistico Fondazione Ermanno Casoli, Andrea Margaritelli, Presidente Fondazione Guglielmo Giordano e Francesca Velani, Coordinatore progetti Parma 2020 e Vicepresidente Promo PA Fondazione.
L’arena post-industriale nella quale competono gli attuali sistemi economici impone una riflessione sui driver dello sviluppo. In tal senso molte economie avanzate stanno riorientando i propri sistemi socio-produttivi verso paradigmi basati sul rapporto fra cultura, creatività, innovazione quale fonte di vantaggio competitivo.
In questo processo si collocano le imprese cosiddette creative driven, ossia aziende che indipendentemente dal comparto cui appartengono, vedono la cultura e la creatività come vero e proprio input del processo produttivo, elementi chiave per generare valore nei prodotti e servizi, per stimolare l’ambiente di lavoro migliorando il rapporto benessere – produttività, per costruire un’immagine positiva dell’ecosistema aziendale.
Il dibattito su Impresa e Cultura proseguirà poi, alle ore 12 sempre in piazza Garibaldi, con l’intervista del Direttore della Gazzetta di Parma, Claudio Rinaldi, alla Presidente dell’Unione Parmense degli Industriali Annalisa Sassi e all’imprenditore Paolo Barilla.
Nel pomeriggio, alle ore 16, sarà presente lo scrittore e architetto Gianni Biondillo che dialogherà con Armando Torno nell’incontro Mappare il cambiamento. Raccontare Milano, il laboratorio urbano di una nazione, e le sue contraddizioni.
A seguire, alle 17.30, Filiberto Molossi dibatterà con il regista Giuseppe Piccioni ragionando su Cinema e Impresa ai tempi di Netflix.
Alle ore 19 il direttore creativo di Bonotto spa e Fondazione Bonotto Giovanni Bonotto, intervistato da Angela Vettese, partirà dalla sua esperienza personale per raccontare al pubblico la relazione tra l’arte contemporanea e l’industria tessile di alta gamma, fiore all’occhiello del Made in Italy: da decenni, infatti, la produzione viene contaminata con le intuizioni degli artisti che Bonotto ha collezionato, ospitato, aiutato a diverso titolo in una relazione personale oltre che professionale. Giovanni Bonotto e Angela Vettese partiranno da questa esperienza per allargare il campo a un più vasto novero di riflessioni sui rapporti tra arte e impresa.
La seconda giornata della rassegna si concluderà alle ore 21.30 con il grande scrittore Walter Siti che, intervistato da Gianluigi Simonetti, presenterà al pubblico il suo libro Bontà: lo sguardo disperato e ironico per raccontare l’editoria, edito da Einaudi Editore. Il protagonista del libro è un uomo tanto malvagio quanto infelice, se pure dotato di un carattere sensibile. Il lavoro editoriale è un tipo di impresa che predispone all’infelicità: chi prende sul serio quel lavoro, infatti, è costretto ogni giorno a far scontrare i valori assoluti con le necessità commerciali, dovendo mettere sul mercato ciò che appartiene alla parte più gelosa e segreta della propria anima.
L’edizione 2019 è realizzata con la partnership dell’Università di Parma e l’Istituto per i Valori d’Impresa e grazie al contributo di Gazzetta di Parma e Ocme.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti. Gli incontri in caso di maltempo si terranno all’Auditorium “Carlo Mattioli” di Palazzo del Governatore.
Programma domenica 2 giugno
Ore 10.30
Il menù della “Domenica”
Il racconto dell’inserto culturale de Il Sole 24 Ore del 2 giugno con Marco Carminati
Ore 12
Per una imprenditorialità responsabile e aperta all’innovazione
Panel coordinato da Università di Parma e Istituto per i Valori d’Impresa www.isvi.org
Saluto introduttivo di Paolo Andrei, Magnifico Rettore Università di Parma e Professor Ordinario di Economia Aziendale
Vittorio Coda, Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto per i Valori d’Impresa (ISVI) e Professore Emerito Università Bocconi
Bruno Lamborghini, Economista industriale, già Dirigente e Amministratore Olivetti e Cofondatore Archivio Storico Olivetti
Iginio Liberali, Presidente LU-VE
Carlo Montalbetti, Direttore Generale COMIECO
C’è modo e modo di fare impresa e di essere imprenditori e manager.
Due sono le caratteristiche fondamentali che fanno la differenza: il senso di responsabilità nei confronti di tutti gli interlocutori e la capacità di intraprendere strade nuove, di innovare per fare crescere la produttività così da generare le risorse per lo sviluppo.
Ore 17
Restituire al territorio e valorizzare le biodiversità – Verso nuove pratiche economiche, sociali e culturali
Panel coordinato da Francesco Prisco con
Enrico Aureli, Amministratore Delegato OCME e Presidente UCIMA
Andrea Chiesi, Membro del CdA del Gruppo Chiesi e Presidente di Associazione Footprint
Anna Maria Fellegara, Preside Facoltà Economia e Giurisprudenza – Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza
Franco Mosconi, Professore Economia Industriale – Università di Parma
Il legame con il territorio come valore base da cui partire per affrontare i mercati globali. Creare una comunità attorno all’impresa significa andare oltre al semplice rapporto di lavoro azienda/dipendente e condividere con tutti i collaboratori e la rete dei fornitori i valori culturali, sociali, etici ed ambientali. Questa condivisione di un modo di essere è destinata a creare una grande squadra coesa che abbia una marcia in più per competere nelle sfide dell’innovazione e della globalizzazione.
Ore 18.30
Rischio d’impresa e “sostenibilità umana”: quale etica dello sviluppo?
Marco Carminati intervista
il presidente della Commissione Cultura e Comunicazione Sociale della Conferenza Episcopale Italiana Domenico Pompili
La prospettiva che la crescita economica lasciata al libero mercato avrebbe portato al miglioramento delle condizioni sociali di tutti si è infranta con la crisi del 2008.
Il rischio di impresa diventa sviluppo e progresso quando ‘fa i conti’ con la sostenibilità umana e ambientale.
Info: info.cultura@comune.parma.it www.domenicalive.it