FORLIMPOPOLI (FC) – Domenica 25 novembre, alle ore 15.30, torna l’appuntamento mensile de “Le Domeniche delle Mariette”, gli incontri organizzati dall’Associazione delle Mariette di Forlimpopoli per promuovere la conoscenza di sapori e tradizioni del cibo.
Ospite della giornata il critico cinematografico Domenico Tampellini, che, attraverso l’analisi del film Storia di ragazzi e di ragazze (1989) di Pupi Avati, ci immergerà nell’universo filmico del maestro bolognese che, soprattutto in questo film, rivela una profonda passione per le tradizioni più autentiche espresse attraverso il cibo, tanto nel rito della preparazione, quanto in quello del suo consumo. Uno sguardo venato di malinconia che valse al regista il David di Donatello per la sceneggiatura e due Nastri d’Argento, per la sceneggiatura e per la regia.
Domenico Tampellini, ama definirsi “cinefilo militante”. La sua passione per il cinema, nata negli anni della giovinezza, è cresciuta nel tempo, passando dalla stagione dei cineforum degli anni ’70, dei quali Tampellini è stato uno degli animatori in Romagna, a quella dello studio e dell’approfondimento teorico con i corsi di storia e di critica del Cinema all’Università di Genova, fino all’attuale impegno con “OffiCine”, il laboratorio sul cinema, promosso a Milano dallo IED (Istituto Europeo di Design).
Tampellini, in particolare, collabora alle attività di OffiCine riferite ai corsi di storia del cinema e di analisi critica dei film e a quelle connesse con i rapporti fra le competenze e le professionalità, che sono in campo, a partire dalla elaborazione della sceneggiatura fino al lavoro sul set e all’uscita in sala.
Dopo l’incontro, com’è d’abitudine per le Domeniche delle Mariette, una piccola degustazione in tema: cappelletti, piatto principe di ogni menu importante.
Ingresso libero.
Le domeniche delle Mariette
Percorsi di conoscenza e degustazione per recuperare e conservare le tradizioni dei nostri nonni
Casa Artusi, domenica 25 novembre – ore 15.30
Storia di ragazzi e di ragazze. Il cibo nel cinema di Pupi Avati
Conversazione con Domenico Tampellini