Era difatti il 1981 quando l’artista siciliano pubblicò uno degli album più importanti della discografia italiana che ha venduto più di un milione di copie. E ora grazie a questo appuntamento ci sarà la possibilità di ‘indagare’ su un’opera, La voce del padrone, che merita davvero di essere studiata. Durante il reading, Bucchi (grande appassionato di Battiato) parlerà appunto del disco (ma non solo), raccontandone genesi e curiosità per una vera e propria full immersion nel mondo musicale del cantautore siciliano. ‘Chiamato in causa’, Stàlteri interverrà nel corso della serata suonando alcuni brani dell’album, da Centro di gravità permanente a Gli uccelli, da Cuccurucucù a Bandiera bianca. Ma anche melodie tratte da altri dischi, come Il vento caldo dell’estate, Meccanica Due, Aria di rivoluzione, L’era del cinghiale bianco’, L’oceano di silenzio e La cura (info all’indirizzo https://entroterrefestival.it/progamma/entroterre-cover-3/).
Forte il rapporto tra Arturo Stàlteri e l’indimenticabile artista siciliano: nel 2014 Stàlteri pubblicò l’album strumentale In sete altere, un omaggio alla musica di Battiato (che supervisionò l’intero progetto). Tra gli 11 brani del disco, Meccanica Due e The Instrumental Centro di Gravità Permanente, co-firmati da Stàlteri e dallo stesso Battiato. Stàlteri precedentemente partecipò in qualità di conduttore e musicista al primo programma televisivo culturale di Battiato e Manlio Sgalambro dal titolo Bitte, keine Réclame, andato in onda nel dicembre 2004 per Rai Futura e riproposto nel 2005 sul canale satellitare Rai Doc. Stàlteri è stato poi Aloys Schlosser nel film su Beethoven Musikanten, che Battiato presentò al Festival di Venezia nel 2006.
Stàlteri, oggi anche conduttore di trasmissioni musicali per Radio Rai, ha cominciato a farsi conoscere con il gruppo Pierrot Lunaire, uno dei nomi storici del rock progressivo degli anni ‘70. Una carriera ricca di collaborazioni la sua: è stato tra gli altri lo storico tastierista di Rino Gaetano suonando negli album Mio fratello è figlio unico (pianoforte, organo Hammond, clavicembalo, eminent, moog) e Aida (pianoforte, organo hammond): sua l’intramontabile introduzione de Ma il cielo è sempre più blu. Inoltre per Carlo Verdone ha composto musiche per L’amore è eterno finché dura, e ha interpretato pagine di Bach, Schubert e Chopin nel film Grande, Grosso e Verdone.
Foto: Arturo Stàlteri
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