Giovedì 9 marzo, ore 17.30
Rosita Copioli “Le acque della mente” (Mondadori)
L’autrice Rosita Copioli converserà con
Ennio Grassi, saggista
Piero Meldini, scrittore
Massimo Pulini, assessore alle Arti del Comune di Rimini
Rosita Copioli è nata a Riccione. Ha pubblicato libri di prosa e saggi (tra cui I giardini dei popoli sotto le onde, Guanda 1991; Il fuoco dell’Eden, Tema celeste 1992; La previsione dei sogni, Medusa 2002; Il nostro sistema solare, Medusa 2013), drammi, testi storici e le seguenti raccolte di poesia: Splendida lumina solis, Forum 1979; Furore delle rose, Guanda 1989; Elena, Guanda 1996; Odyssée au miroir de Saint-Nazaire, Maison des écrivains 1996; Il postino fedele, Mondadori 2008; Animali e stelle, La stampa 2010; Le acque della mente, Mondadori 2016. Ha diretto la rivista «L’altro versante» (1979-1989). Ha curato e tradotto Yeats (Il crepuscolo celtico, Theoria 1987, SE 2001; Anima Mundi. Saggi sul mito e sulla letteratura, Guanda 1988, 1998; La rosa segreta. Tutti i racconti, Guanda 1995; L’artificio dell’eternità. Saggi sull’arte, Medusa 2015), Saffo (Più oro dell’oro, Medusa 2006), e curato opere di Leopardi (Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, Rizzoli 1998), Goethe (Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, Medusa 2005), Flaubert (La prima Madame Bovary, Medusa 2007). Di prossima pubblicazione un libro su Boiardo e un altro su Fellini.
Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi.
L’etimo della parola Frontespizio (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specere ‘guardare’), evoca l’atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona.
Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all’arte della scrittura.
La presenza in sala dell’autore è dunque un’occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l’impalcatura, offre un importante arricchimento di senso.
Quando si diffuse il termine italiano “Frontespizio”, agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un’architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d’ingresso al testo.
Massimo Pulini
http://www.museicomunalirimini.it/mostre_eventi/agenda/pagina896.html
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