Brillantissimo divulgatore e autore di molti libri di successo dedicati al significato e all’uso della parola “razza”, Barbujani contribuirà a fare chiarezza su questo tema di grande attualità. A ottant’anni dalle leggi razziali, infatti, la nozione di razza continua a essere ben presente nell’immaginario collettivo ed è ancor oggi largamente utilizzata nella retorica politica per stigmatizzare la diversità culturale, l’Altro, il “diverso da Noi”.
Ma cosa ci rende così diversi – perché in effetti lo siamo nella percezione umana immediata – e cosa invece crediamo ci renda diversi? E’ corretto usare ancora oggi la parola “razza” nell’accezione che abbiamo conosciuto finora ed applicarla all’uomo?
La risposta che ci offre la scienza è inequivocabile: i moderni studi sul genoma, allo stato attuale della ricerca, hanno dimostrato che l’usuale concetto di razza non è in grado di spiegare adeguatamente le basi delle nostre differenze biologiche ed è quindi improponibile parlare oggi di “razza umana”.
Ma destituire di fondamento scientifico il concetto di “razza umana” non è sufficiente per eliminare il razzismo, un fenomeno che continua a persistere sul piano culturale e ha origine nella nostra mente. Per concludere, ci ricorda Barbujani, “Possiamo ricordare che la nostra identità sta solo in piccola parte nell’eredità biologica che ci portiamo dentro, e molto nelle persone che frequentiamo, nel rapporto che sappiamo stabilire con gli altri, nel modo in cui ci piace spendere il nostro tempo…”. Qui la biologia deve fermarsi, lasciando a ciascuno la libertà, ma anche la responsabilità, di arrivare da solo alle sue conclusioni.
Guido Barbujani insegna Genetica all’università di Ferrara. Collabora con il supplemento domenicale del “Sole 24 Ore” e fa parte del comitato editoriale delle riviste internazionali “Human Heredity” e “BMC Genetics”. Formatosi in genetica delle popolazioni, ha contribuito a ricostruirne la storia evolutiva combinando l’analisi di dati paleoantropologici, biologici e linguistici.
Ha indagato inoltre i rapporti tra i discorsi scientifici, la società e la politica, con particolare attenzione al tema delle razze e del razzismo, sia in un’ottica storica sia in riferimento al mondo contemporaneo. Uno scienziato che combatte contro il razzismo con la forza delle argomentazioni scientifiche, e per mezzo dello studio del Dna e della distribuzione delle differenze genetiche ha dimostrato che il concetto tradizionale di razza non descrive in modo soddisfacente la diversità umana. Fra le sue numerose pubblicazioni si citano: L’invenzione delle razze. Capire la biodiversitá umana (Giunti, 2006), Sono razzista, ma sto cercando di smettere (Laterza, 2008), Gli africani siamo noi. Alle origini dell’uomo (Laterza, 2016), Il gene riluttante. Diamo troppe responsabilità al DNA? (Zanichelli, 2016), Il giro del mondo in sei milioni di anni (Il Mulino, 2018)
Programma a seguire
Sala del Giudizio, ore 17
sabato 2 febbraio
Simone Arnaldi – Marcello Pelillo
Umanità tecnologica. Le nuove relazioni fra naturale e artificiale.
Conduce Marco Pivato
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