Oggi l’incontro del presidente della Regione e l’assessore a Turismo e commercio con il presidente SILB-Fipe dell’Emilia-Romagna, Gianni Indino e una delegazione dei gestori delle discoteche
BOLOGNA – Una situazione grave che rischia di far saltare l’industria del divertimento dell’Emilia-Romagna, una realtà che in Italia riguarda circa 3.500 aziende e 200mila lavoratori. Le discoteche della regione, chiuse ancora per contenere l’impennata di contagi da Covid-19, sono il comparto che in assoluto sta pagando il prezzo più alto da inizio pandemia.
E oggi il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale a Turismo e Commercio, Andrea Corsini, hanno incontrato il presidente del SILB-Fipe Emilia-Romagna, Gianni Indino, alla presenza di una delegazione di gestori di discoteche.
“Occorrono ristori immediati– affermano Bonaccini e Corsini, appena terminato l’incontro- per un settore importante della nostra economia e la Regione, come sempre, è pronta a fare la propria parte. Per questo, dopo il primo bando da tre milioni di euro, metteremo sul piatto, a inizio anno, un nuovo bando da 500mila euro ed entro la primavera lavoreremo per attivare un terzo bando dedicato esclusivamente alle discoteche”.
“Ma non basta- proseguono assessore e presidente- perché dobbiamo difendere lavoratori e famiglie, accompagnandoli fino alla ripartenza, per non lasciare indietro nessuno. Chiederemo quindi al Governo di aprire un tavolo di confronto urgente con l’obiettivo di far attivare risorse straordinarie per il settore. Occorre che venga fatto un ragionamento simile a quello che ha portato giustamente a destinare milioni di euro ai gestori degli impianti di sci. Si tratta di settori che hanno pagato un prezzo enorme alla pandemia e che devono essere trattati con strumenti simili. Le discoteche sono chiuse, con poche eccezioni, ormai da due anni. Ora- concludono Bonaccini e Corsini– dobbiamo dare un segnale forte e sostenere un pezzo importante non solo della nostra economia, ma della nostra cultura e del nostro turismo”.