La cerimonia di conferimento del Premio si terrà domenica 20 novembre alle ore 17.30 in Biblioteca Malatestiana
CESENA – Tre ambiti alla base della formazione e dello sviluppo di ogni popolo: il sociale, la difesa dei diritti e delle donne, e l’arte. Quest’anno il Premio Malatesta Novello, giunto alla 16esima edizione, riconosce in Arturo Alberti, Marisa Degli Angeli e Guido Guidi i tre illustri cesenati che con dedizione, coraggio e sapienza, attraverso la loro professione e scelte di vita, hanno contribuito ad accrescere il valore della loro città d’origine.
Sono queste le tre sfere della conoscenza individuate dalla Giuria del Premio Malatesta Novello – Città di Cesena (quest’anno alla XVIesima edizione) composta dal Sindaco Enzo Lattuca, da Giancarlo Cerasoli e Paola Errani. “Il Premio Malatesta Novello – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – ogni anno ci mette di fronte a un dato importante e realmente significativo per la nostra comunità: a Cesena non mancano gli uomini e le donne che, tramite le loro vite, i loro percorsi e le loro produzioni artistiche e letterarie, fanno la differenza. È per questo che il riconoscimento 2022 – commenta il Sindaco Enzo Lattuca – sarà conferito a tre nostri concittadini che hanno operato e raggiunto il loro apice andando oltre il nostro territorio, senza mai abbandonare la nostra città: Arturo Alberti, Marisa Degli Angeli e Guido Guidi. Tutti noi conosciamo la loro competenza e professionalità ma l’aspetto che li avvicina è la comune vocazione a spendersi per il prossimo, operando in modo chiaro, fermo ed equo e tenendo bene a mente la propria missione di vita. Questi tre nostri concittadini rappresentano dunque un’occasione per mettere in luce, con un taglio non tradizionale e fortemente innovativo, i principi vivi e pulsanti che devono essere alla base di ogni persona: solidarietà, cooperazione e rispetto dell’alterità”.
“Anche l’edizione 2022 – prosegue il Sindaco – è stata sostenuta in modo considerevole dai cesenati: sono oltre 1000 le segnalazioni pervenute, molte delle quali argomentate con dovizia di particolari. Segno questo che i cesenati hanno ben chiari i concittadini che contribuiscono ad elevare la nostra città in Italia e nel mondo”.
Arturo Alberti è nato a Cesena nel 1946. Nel 1970 si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna con il massimo dei voti. Nell’ottobre del 1971 parte come volontario medico per il Congo, dove lavora per due anni nel centro Medico-Sociale di Kiringye (Uvira) nella regione del Kivu. Nel settembre del 1973 rientra a Cesena e costituisce l’Associazione Volontari Servizio Internazionale (AVSI), di cui resta presidente fino al 2010. L’ONG realizza attività di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo e oggi gestisce 120 progetti in più di 30 Paesi. Per l’impegno profuso nella lotta alla povertà nelle favelas in Brasile, nel 1992 la città di Belo Horizonte lo insignisce della cittadinanza onoraria. Dal 1974 al 1979 lavora presso l’Ospedale Bufalini di Cesena come assistente pediatra del professore Giancarlo Biasini e, successivamente, dal 1979 al 2015, come pediatra di famiglia. Dal 1975 al 1980 è consigliere comunale. Dal 1990 al 2012 esercita la presidenza dell’Associazione Culturale Pediatri Romagna ed è componente del consiglio direttivo nazionale dal 2012, carica che ancora oggi riveste. Molto impegnato sul territorio, dal 1980 al 1985 è presidente della Fondazione don Baronio, RSA di Cesena, mentre dal 2001 al 2011, proseguendo il proprio impegno sui temi sociali, svolge le funzioni di consigliere di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena con delega agli interventi sociali. È socio fondatore e presidente, fin dalla sua costituzione nel 2010, della Fondazione Romagna Solidale, un organismo al quale aderiscono 58 aziende romagnole con l’obiettivo di sostenere le ONLUS del territorio romagnolo. Dal 2014 è responsabile del Comitato di Gestione del Liceo Scientifico Sportivo “L. Almerici”. Ad Arturo Alberti, carismatico missionario laico da oltre mezzo secolo e insigne professionista della medicina, che ha contribuito a rafforzare la collaborazione operativa fra Ospedale, territorio e pediatria di comunità, dando vita ad un modello innovativo di tipo dipartimentale, il Premio Malatesta Novello 2022. Alberti ha accompagnato centinaia di famiglie nel percorso di crescita dei loro bambini diffondendo sul territorio la cultura della cura e dell’accoglienza. La sua infatti non è la storia di un uomo ma di un popolo: una missione senza sosta nel segno del volontariato.
Guido Guidi è nato a Cesena nel 1941. Nel 1959 si iscrive all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) e poi al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia. Segue i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa, Bruno Munari, Luigi Veronesi e Italo Zannier. Dalla fine degli anni sessanta la sua ricerca fotografica è rivolta al tema del paesaggio contemporaneo, in particolare quello marginale della provincia italiana. Allievo, tra gli altri, di Italo Zannier, negli anni settanta comincia a sperimentare l’obiettività della fotografia attraverso immagini di “stile documentario” e concentra il suo lavoro sull’indagine del significato stesso della pratica del guardare. Influenzato dal cinema Neorealista e dall’arte Concettuale, negli anni Settanta inizia a esplorare i paesaggi dell’Italia modificati dall’uomo e indirizza la sua attenzione sugli spazi marginali e anti-spettacolari della provincia italiana. In seguito, la sua ricerca si allarga all’architettura modernista, di cui documenta la vita e la morte attraverso progetti sulle opere di Carlo Scarpa, Ludwig Mies van der Rohe e Le Corbusier. È docente di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, IUAV di Venezia facoltà di Design e Arti, ISIA di Urbino, Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – Campus di Cesena. Ha esposto in tutto il mondo: Lisbona, Amsterdam, Parigi, Roma, New York, Montreal, New Mexico, Chicago. Studioso delle periferie e dell’elemento trascurato, pioniere della nuova fotografia italiana del paesaggio da sempre attento agli spazi marginali, il Premio Malatesta Novello 2022 a Guido Guidi. Raffinato intellettuale di riferimento in ambito internazionale, meticoloso osservatore del dettaglio, dalla sequenza alla composizione di ogni singola opera, Guidi non si nutre di sola fotografia ma ha una necessità interiore di coinvolgere nelle sue riflessioni tutte le arti visive: dalla pittura italiana del tre-quattrocento all’espressionismo, dall’arte concettuale alla fotografia americana. Nel panorama artistico della fotografia l’illustre cesenate ha introdotto l’etica del vedere, spiegando che fotografare significa innanzitutto prendersi cura delle cose.
Marisa Degli Angeli, nata a Cesena è oggi alla Presidenza dell’Associazione Penelope Emilia-Romagna (di cui è Vicepresidente nazionale e fondatrice), che assiste e supporta i familiari che vivono il dramma di un proprio caro scomparso. Madre di Cristina Golinucci, la ventunenne di Ronta scomparsa misteriosamente il 1° settembre 1992 dopo essere uscita di casa, nel corso degli anni è diventata il simbolo della speranza e della ricerca della verità, per sua figlia Cristina e per tutte le persone scomparse in circostanze non del tutto chiare. Raccontando la mission dell’Associazione Penelope, ha detto: “Non posso smettere di cercare la verità. Noi vogliamo stare accanto a chi deve indagare, senza sostituirci agli inquirenti, e vogliamo supportare chi è in attesa di notizie, affiancando le famiglie. Vogliamo essere un anello di questa catena che deve renderci tutti più forti. Solo quando mi rendo conto che, se tutto si svolge come deve, è davvero possibile salvare delle vite, anche il mio dolore di madre che non sa più nulla della propria figlia da oltre vent’anni sembra attenuarsi per qualche momento, perché so di essere stata utile a qualcuno che può comprendere la mia pena profonda”. A Marisa Degli Angeli, madre e donna instancabile che con coraggio si batte da oltre trent’anni a favore della verità, il Premio Malatesta Novello 2022. A capo di una battaglia di verità, donna esigente, con se stessa e con gli altri, è stata capace di trasformare una disgrazia familiare in una lotta di comunità che riguarda migliaia di altre famiglie rimaste orfane di un proprio caro. Da Cesena sono stati condivisi i suoi appelli e sempre da Cesena prende avvio la sua campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e a favore di una società democratica basata sulla giustizia e la cooperazione.