Vaccini, siamo entrati nella fase decisiva. Ieri ho avuto modo di verificare di persona, andando in fiera per vaccinarmi, l’impennata di vaccinazioni e prenotazioni tra i più giovani. La mia generazione, quella degli ultra quarantenni, è stata l’ultima a dover attendere le prenotazioni per classi di età, visto che proprio ieri era anche iniziata la somministrazione, sempre su prenotazione, ma senza più fasce di età. Sono proprio i più giovani che hanno fatto balzare in alto il numero di vaccinazioni giornaliere. Solo nella giornata di ieri, la prima disponibile per i nati dal 2005 in poi, il numero di vaccini è esploso con circa 2.700 vaccinati, oltre mille in più del giorno precedente.
Al dato statistico e numerico si somma quello culturale. Durante la mia vaccinazione ho avuto infatti l’occasione di parlare e confrontarmi con infermieri, operatori, medici e coordinatori. L’impressione comune è che i più giovani siano quelli con cui lavorano meglio; puntuali, preparati, collaborativi, rispettosi. Si presentano in orario aspettando il proprio turno, con emozione e rispetto. L’immagine che emerge è diametralmente opposta a quella, tra il menefreghista e lo strafottente, che sembra trapelare dai media nazionali. Al contrario, mi dicono, ci sono giovani che non vedono l’ora di vaccinarsi per mettere al sicuro i propri nonni, e magari per poterli riabbracciare, chi lo fa perché consapevole che la ripresa delle lezioni in presenza passi soprattutto da scelte come questa. Dimostrano, più in generale, grande senso civico e spirito di comunità. Sanno che, pur non essendo loro la categoria più a rischio, il benessere della propria comunità passa anche attraverso la loro immunizzazione. Lo hanno capito loro, lo hanno capito i quarantenni e i cinquantenni che, non appena ricevuti gli sms di prenotazione dell’ausl hanno fatto quasi raddoppiare, già dal primo giorno utile, i numeri delle prenotazioni. Sono, dovrei dire siamo, quella generazione che vede sia il pericolo di salute dei genitori anziani, che quello educativo e sociale dei nostri figli.
Tutti, stiamo capendo che il vaccino è fondamentale per uscire da questi anni difficili, e che questa campagna vaccinale rappresenta la sfida epocale del nostro tempo.
Hub vaccini, dal 10 giugno si cambia sede
Nella stessa giornata di ieri si sono tenute alcune importanti riunioni tecniche, con l’ente Fiera, sul futuro logistico dell’hub vaccinale fieristico. In particolare, è stato deciso che dal tardo pomeriggio del 10 giugno avverranno le operazioni di trasloco, che termineranno entro la mezzanotte. Dall’ 11 giugno, quindi, il centro vaccinale sarà allestito presso il padiglione Ovest con ingresso e parcheggio dedicato.
Un trasloco interno per permettere di coniugare al meglio la ripresa graduale delle attività fieristiche con il proseguimento delle vaccinazioni. Un’operazione non scontata per cui, oltre ad Ausl Romagna, devo ringraziare i vertici e il personale di IEG, sempre disponibili e presenti.
Sono entrambi segnali positivi, quelli di una città che può e vuole fare squadra, unita, per dare la spallata definitiva al Covid e ritrovare la libertà di tutti, per tutti.
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