RIMINI – Dichiarazione dell’assessora alla mobilità Roberta Frisoni:
“C’è un riflesso del rincaro esorbitante dei costi legati all’energia di cui ad oggi si parla ancora poco, ma che rischia di esplodere in tutta la sua complessità. È quello legato alla piena funzionalità del trasporto pubblico locale, settore che già dallo scorso anno deve fare i conti con l’impennata del prezzo del carburante e che oggi si trova nella situazione per certi versi paradossale di dover pagare anche la necessaria ‘svolta green’ per tutti quei sistemi alimentati ad energia elettrica o a metano.
Partiamo considerando un dato: il carburante rappresenta una delle voci più importanti tra i costi di esercizio del tpl, seconda solo al costo del personale. Va da sé che l’aumento dei costi per alimentare la rete di trasporto – che nel solo caso di Start Romagna potrebbe attestarsi ad un raddoppio della spesa per alimentare i mezzi – ha degli impatti consistenti sulle aziende del settore, costrette a impegni sempre più sfidanti nel tentativo di fare quadrare i bilanci.
In questo quadro va colto come un segnale positivo e molto incoraggiante l’annuncio fatto oggi da parte di Start Romagna della sottoscrizione di un imponente finanziamento per il rinnovo di oltre il 40% dei mezzi in dotazione da qui al 2025, con nuovi autobus alimentati prevalentemente a metano, ibridi o ad alimentazione elettrica. Un’azione che fa seguito all’impegno dell’ammodernamento del parco mezzi in chiave green che vede coinvolta in maniera diretta anche l’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio a favore degli utenti e incrementare la sostenibilità della rete di trasporto. Un investimento sul futuro che rischia però di essere compromesso o comunque depotenziato alla luce della maggiore onerosità dei sistemi a basso impatto ambientale, determinata appunto alla corsa al rialzo del metano e ancor più, come noto, dell’energia elettrica.
Quello a cui non si deve arrivare è mettere gli enti locali nella difficile situazione di dover tagliare servizi nel tentativo di tamponare l’emorragia di costi. Una extrema ratio da scongiurare, per evitare di innescare un corto circuito dannoso sotto molteplici punti di vista, in primis perché comporterebbe disagi e aggravi per i cittadini e in particolare per le fasce più deboli. È infatti proprio nei momenti di crisi economica che è necessario garantire la piena operatività del trasporto pubblico locale quale alternativa all’uso dell’auto privata, con i costi che questa comporta a carico delle famiglie.
È indispensabile quindi che il Governo, nell’ambito delle misure che a stretto giro dovrà mettere in campo per far fronte alla crisi energetica, introduca correttivi mirati per calmierare gli effetti di questa emergenza anche sul sistema di trasporti”.