Rimini

Dichiarazione del vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi:

RIMINI – Dichiarazione del vice sindaco di Rimini, Gloria Lisi:

“Desidero esprimere la mia personale vicinanza, e la totale solidarietà dell’Amministrazione comunale di Rimini, nei confronti della dipendente comunale vittima di uno spiacevole episodio, avvenuto lo scorso fine settimana mentre si stava recando nella sua postazione di lavoro.

Si tratta di una persona non vedente che, per poter autonomamente svolgere le proprie attività, si serve di un cane guida appositamente addestrato, una bellissima femmina di labrador. Qualcosa di più di un animale di affezione, una vera e propria estensione dei propri sensi per potersi muovere, ad esempio, nel traffico cittadino e nei tragitti casa lavoro. Nella prima mattinata di pochi giorni fa, in una via dentro la cintura urbana, il labrador è stato improvvisamente aggredito da un altro cane incrociato lungo il percorso, venendo seriamente ferito al capo, e dunque in quel momento totalmente disorientato nella sua funzione di guida. Lo smarrimento del cane, in un caso così particolare, si è purtroppo tramutato ben presto in quello della sua padrona che, potendo percepire la scena solo attraverso i terribili guaiti del suo cane e il ringhio feroce dell’altro, è crollata sconvolta a terra, urlando a squarciagola per chiedere aiuto, visto che il padrone del cane aggressore non si è fermato per offrire il suo, scappando insieme il suo cane. Fortunatamente, in un quadro fino a questo momento di totale insensibilità civile, è intervenuto in soccorso un passante, richiamato dalle grida della donna; oltre a consolarla e a soccorrerla, la ha accompagnato al suo luogo di lavoro in Comune, aiutandola a contattare i cari, il 118 e le forze dell’ordine. La nostra impiegata se la caverà con un grande spavento e qualche giorno di riposo e cura, mentre per il suo labrador le conseguenze sembrano più gravi, non solo per le ferite. In questi casi infatti i cani guida, selezionati ed addestrati in centri altamente specializzati, rischiano di perdere l’orientamento, l’equilibrio e la serenità necessari per lo svolgimento di una attività così delicata e vitale come la loro. In questi giorni dunque, oltre a smaltire lo stress, la rabbia e la delusione di questi giorni, la donna non potrà fare affidamento sul suo amato labrador, rinunciando quindi anche all’autonomia negli spostamenti. La speranza è che presto possano tornare presto a vivere e interagire insieme, in una ritrovata normalità quotidiana. Oltre alle ferite fisiche sono infatti quelle psicologiche a lasciare il segno. Il mio auspicio è che, passati i primi momenti, riesca a trovare la forza e la serenità per tornare alla coraggiosa autonomia che la contraddistingue.

Quello che più mi ha colpito in questa triste vicenda è la totale insensibilità dimostrata dal proprietario del cane autore dell’aggressione, scappato vilmente senza prestare soccorso; un comportamento inaccettabile e da stigmatizzare, soprattutto alla luce della particolare condizione degli aggrediti. Fortunatamente c’è anche l’altro lato della medaglia, mostrato da quel passante che ha soccorso ed aiutato la nostra impiegata, rassicurandola. Un esempio positivo che, mi auguro, possa essere seguito anche da altre persone che abbiano eventualmente assistito all’aggressione e possano aiutare a individuare i proprietari del cane aggressore. Oppure anche dai proprietari stessi del cane aggressore che, vista la denuncia sporta dall’aggredita, rischiano conseguenze penali per gli eventuali reati ravvisati.

Mi preme infine ricordare come nessun intervento da parte delle istituzioni possa sostituire la mancanza di senso civico da parte delle persone. Certo, come in questo caso, il loro rapido intervento è necessario e doveroso; ricordo però che lo sono altrettanto la corretta cura e salvaguardia del proprio cane e, sopratutto, il soccorso di una persona ed un animale ferito. Farlo, in questi casi, non fa solo parte della normale convivenza civile, ma anche del rispetto della legge che, mi auguro, possa in breve chiudere la vicenda individuando e punendo i colpevoli.”

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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