“I protocolli dell’Emilia Romagna fanno scuola. E’ stato un percorso tortuoso e in salita, ma finalmente, a poche ore dall’attesa data di lunedì 18 maggio, Governo e Regioni hanno trovato una sintesi sui protocolli operativi da mettere in campo per ripartire. Ci presentiamo all’avvio della fase più delicata di questa straordinaria emergenza con regole certe, omogenee e soprattutto in grado di conciliare l’obiettivo imprescindibile e prioritario della tutela della salute, con le esigenze legittime di imprenditori, commercianti, esercenti, molti dei quali non sarebbero stati in grado di riprendere le attività se fossero passate le inapplicabili misure indicate dall’Inail.
Una sintesi che ha visto prevalere la linea indicata dal presidente Stefano Bonaccini e dalla Regione Emilia Romagna, frutto di un lavoro serio e attento di ascolto e confronto con i territori e di confronto con le 20 Regioni. Rimini in questa non certo semplice fase di concertazione ha fatto sentire forte la sua voce, dando un contributo fattivo e decisivo affinché gli operatori fossero messi nelle condizioni idonee per lavorare. Non fa certo piacere alzare la voce ed evidenziare proteste senza senso.
Abbiamo fatto presente, senza mezzi termini e in maniera pressoché compatta, che si rischiava di mettere ko la nostra economia, le nostre imprese, le nostre famiglie, con impostazioni e protocolli inapplicabili. Da un lato si diceva di voler aprire e ripartire, dall’altra si proponevano documenti che l’avrebbero reso impossibile. Abbiamo lavorato con rigore, serietà e buon senso.
Sia chiaro, dal 18 maggio non si apre la fase del “liberi tutti”: non dimentichiamo che siamo ancora in fase di emergenza e le sofferenze che abbiamo vissuto sono lì a ricordarcelo. Le regole però partorite dal confronto tra Regioni e Governo e coordinate dalla Regione Emilia Romagna, rappresentano una buona sintesi tra la primaria esigenza della tutela della salute e le esigenze degli operatori di poter ripartire, in sicurezza ma senza essere eccessivamente penalizzati.
Ringrazio quindi il Presidente Bonaccini e la sua giunta, così come il Governo capace di fare un passo indietro e ascoltare i territori: credo rappresenti un primo passo di una nuova collaborazione tra Stato ed enti locali, una svolta capace di renderci più solidi per affrontare con determinazione le difficili sfide che ci attendono.”
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