Diabetologia e covid, nuovi strumenti per garantire l’assistenza anche da remoto

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La rete provinciale del servizio si è riorganizzata con l’emergenza. Oltre 30 mila le prestazioni fornite ai pazienti dall’inizio dell’anno fino a ottobre

MODENA – Un’assistenza senza interruzioni anche nel periodo dell’emergenza Covid, con l’utilizzo di strumenti innovativi per dare la massima sicurezza ai pazienti. Non si è mai fermata e continua a garantire prestazioni ai suoi utenti la rete dei Servizi Diabetologici dell’Azienda USL di Modena che serve tutti i sette Distretti Sanitari della provincia di Modena, in particolare i diabetici complessi di tipo 1 e di tipo 2 e le pazienti affette da diabete in gravidanza. La rete territoriale del servizio, così come tutte le prestazioni specialistiche e non dell’Ausl, ha dovuto riorganizzarsi per affrontare le nuove norme dettate dalla pandemia in atto. Nei periodi ordinari, la Diabetologia in provincia si compone di 19 medici, 22 infermieri ed una nutrizionista dedicata al diabete di tipo 1. Nella prima fase dell’emergenza Covid, da marzo a maggio, la rete territoriale del servizio ha dovuto fare a meno di una decina di figure collocate nei reparti Covid e nella Sorveglianza Sanitaria Attiva dei positivi a domicilio. I nove medici rimasti hanno comunque garantito le urgenze cliniche nel contesto ambulatoriale, la presa in carico e la cura del piede diabetico con lesioni agli arti inferiori e l’assistenza del diabete gestazionale sia in remoto che in presenza per eventuale inizio della terapia insulinica. E anche in questi ultimi mesi con la risalita dei contagi, tutto il personale del servizio si sta adoperando per garantire l’assistenza, anche a distanza, dell’utenza diabetica.

Per non esporre i pazienti al rischio di contagio, il personale del servizio Diabetologico utilizza strumenti innovativi quali il colloquio telefonico e le videochiamate per il follow up delle lesioni agli arti inferiori e per l’educazione terapeutica. Inoltre, sono stati garantiti in remoto il rinnovo dei piani terapeutici Aifa ed i certificati per il rinnovo della patente. Già a partire dallo scorso giugno, infine, il servizio aveva recuperato le prestazioni sospese e rimandate per via del lockdown e aperto la possibilità di prenotare nuove prestazioni specialistiche.

I numeri del servizio

Il Servizio Diabetologico dell’Azienda USL di Modena serve circa 50mila persone con diabete nella provincia di Modena. Nei primi 10 mesi del 2020 sono state effettuate circa 30 mila prestazioni. Per quanto riguarda le visite specialistiche i contatti sono stati 4.500 in remoto e 20 mila in presenza, a cui si sommano 3.500 certificati per il rinnovo patenti e piani terapeutici Aifa. Gli infermieri della Diabetologia hanno eseguito 3 mila medicazioni, 2 mila educazioni in remoto e 12 mila in presenza. Le dietiste hanno programmato il 50 per cento delle loro consulenze da remoto. Grazie all’impegno di medici ed infermieri di tutta la Rete Diabetologica, infine, sono state ridotte dell’80% le amputazioni agli arti inferiori per il piede diabetico.

In questa nuova fase pandemica intendiamo dare un contributo fattivo per ridurre il rischio di contagio ai nostri pazienti e per alleggerire la pressione sugli ospedali – afferma il Direttore della Struttura Complessa di Medicina Interna ad indirizzo Diabetologico dell’Azienda USL di Modena, Anna Vittoria Ciardullo -. In particolare, vogliamo evitare gli accessi al Pronto Soccorso dei pazienti con diabete scompensato trattando e monitorando i nostri utenti giorno per giorno fino a risoluzione dello scompenso metabolico acuto in sicurezza. È importantissimo che i pazienti si rechino nei luoghi sanitari muniti di mascherina e non in anticipo per le visite in presenza, perché stiamo facendo l’impossibile per ridurre al minimo il contatto fra persone nelle aree d’attesa. Questa estrema attenzione va richiesta anche agli accompagnatori ai quali chiediamo la massima collaborazione per il rispetto di tutte le norme”.