Modena

De Gasperi: l’Europa brucia dal 29 febbraio al 3 marzo al Teatro Storchi di Modena

De Gasperi – Livia Rossi – foto di Tommaso Le Pera

MODENA – Scritto da Angela Demattè e con la regia di Carmelo Rifici, direttore del LAC Lugano Arte e Cultura, De Gasperi: l’Europa brucia arriva sul palco del Teatro Storchi di Modena dal 29 febbraio al 3 marzo, con protagonista Paolo Pierobon e, accanto a lui, un cast che vede insieme interpreti affermati e giovani talenti: Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi e Francesco Maruccia.

Per la messinscena sono inoltre state coinvolte professionalità del teatro, tra cui Daniele Spanò per le scene, Margherita Baldoni per i costumi, Gianni Staropoli per le luci e Federica Furlani per le musiche.

In occasione della replica di sabato 2 marzo alle ore 16.30 è in programma al Teatro Storchi un incontro con la compagnia nell’ambito di Conversando di Teatro. Moderati da Angela Albanese, gli artisti saranno in dialogo con la docente di Storia contemporanea dell’Università di Modena e Reggio Emilia Maria Chiara Rioli.

Con questo spettacolo Demattè e Rifici – già in precedenza collaboratori in Ifigenia, liberata e in Avevo un bel pallone rosso dedicato alla brigatista Mara Carol – raccontano la statura e la complessità, tra luci e ombre, dell’uomo e dello statista Alcide De Gasperi, a tal punto dedito al suo compito politico da non riuscire più a distinguere i confini tra sé e la nazione.

«Da anni desideravo lavorare sulla figura politica di Alcide De Gasperi – racconta Angela Demattè – soprattutto dopo aver visto il ritratto di Churchill nel film L’ora più buia. Abbiamo avuto anche noi degli eroi politici, mi dicevo, dobbiamo parlarne. Sapevo molto poco però. Mi affascinava la retorica di De Gasperi, la sua emotività alla Conferenza di pace di Parigi dell’agosto del ’46 mi colpiva moltissimo. Poi vidi un suo discorso appena tornato dal viaggio in America, nel gennaio del ’47. Mi sembrava di sentire un altro uomo. Cos’era successo nel mezzo? Parlai di questo a Carmelo Rifici e anche lui, come me, capì che lì c’era qualcosa di profondo da indagare».

Alcide – uomo antifascista, imprigionato per due anni a Regina Coeli – si carica di tutto il peso della storia fascista italiana per poterla traghettare verso altre possibilità, per poterla riscattare. Il suo linguaggio appare pieno di una retorica positiva e umile, molto diversa da quella di oggi, meno politico e più schietto, solido ed emotivo.

«Parlare di De Gasperi per me – commenta Carmelo Rifici – significa guardare dal tempo presente, attraverso una lente sul passato, ad un possibile futuro. Per quanto tempo ancora reggeranno i pilastri della nostra democrazia? Il testo di Angela Demattè, per quanto non possa restituirci del tutto la complessità della nascita dell’Europa postbellica, mi permette comunque di porre al pubblico alcune domande che ritengo essere fondamentali: è mai esistito un progetto europeo? C’è mai stato un momento della storia in cui la parola democrazia sia riuscita a manifestarsi negli apparati statali, senza dover fare fin troppi compromessi con i giochi di potere e le espansioni commerciali? Ma una domanda ancora più inquietante si insinua: dai tempi della guerra di Troia, è mai esistito un momento in cui il mondo non si sia polarizzato in due fazioni opposte?».

Fedele alle intuizioni dell’autrice, Rifici ambienta l’azione in una scena fissa, bianca e senza tempo, tentando di «spogliare lo spettacolo da un’impostazione psicologica» a favore invece di una chiave epica e simbolica.

«Ho creato una tempesta di dubbi sulla figura di De Gasperi – prosegue il regista – puntellati da una bandiera che sventola in scena, finché un vento fin troppo impetuoso giunge a spazzare via non solo i dubbi ma anche le grandi speranze nate alla fine del nazifascismo, subito negate da nuovi miti da seguire, nuove ambizioni di potere, opacizzazioni delle libertà, nuove non solo nella forma ma anche nella sostanza, apparati statali nei quali l’unica legge sembra essere la vecchia formula del consenso. Non esiste politica senza consenso, non esiste il potere senza la massa». 

De Gasperi: l’Europa brucia

di Angela Dematté

regia Carmelo Rifici

con Paolo Pierobon, Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi, Francesco Maruccia

scene Daniele Spanò

costumi Margherita Baldoni

luci Gianni Staropoli

musiche Federica Furlani

assistente alla regia Alice Sinigaglia

assistente alla drammaturgia Valentina Grignoli

direttore di scena Lorenzo Trucco

capo elettricista Luna Mariotti

fonico Federico Dorigati

capo macchinista Elisa Bianchini

sartoria Giusy Mangiacotti

produzione Teatro Stabile di Bolzano, LAC Lugano Arte e Cultura, La Fabbrica dell’Attore / Teatro Vascello, Centro Servizi Culturali Santa Chiara

in collaborazione con Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e CTB – Centro Teatrale Bresciano

Personaggi e interpreti

Alcide De Gasperi, statista / Paolo Pierobon

James Clement Dunn, ambasciatore americano in Italia / Giovanni Crippa

Palmiro Togliatti, Presidente del Partito Comunista Italiano / Emiliano Masala

Maria Romana, sua figlia / Livia Rossi

ragazzo di Matera / Francesco Maruccia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angela Dematté drammaturga e attrice nata in Trentino, sceglie Milano come sua residenza d’artista. Si laurea in Lettere alla Statale di Milano e si diploma all’Accademia dei Filodrammatici. Presto inizia ad affiancare al lavoro di attrice quello di drammaturga: nel 2009 scrive Avevo un bel pallone rosso e vince il Premio Riccione e il Premio Golden Graal. Il lavoro è messo in scena da Carmelo Rifici con il quale inizia una profonda ricerca che produce, negli anni: L’officina, Chi resta, Il compromessoIfigenia, liberata, Macbeth, le cose nascoste. Lavora come dramaturg e autrice per i registi Andrea Chiodi, Renato Sarti, Sandro Mabellini, Valter Malosti, Rubidori Manshaft e per l’attrice Carlotta Viscovo. Scrive, dirige e interpreta Mad in Europe che vince il Premio Scenario 2015 e il Premio Sonia Bonacina. Nel 2019 la città di Trento le conferisce il Premio Aquila d’Oro per la cultura. Ha all’attivo diverse traduzioni e adattamenti delle opere di William Shakespeare. Nella sua ricerca artistica indaga il linguaggio come fattore identitario e il rapporto tra intimo e politico, argomenti su cui ha creato diversi progetti e masterclass presso Teatro Franco Parenti, Proxima Res, Karakorum teatro, Matearium Teatro, ERT, Luminanze, TrentoSpettacoli. A partire dalla collaborazione con ISI Foundation, Joint Research Centre di Ispra esplora la relazione tra metodo artistico e scientifico. Durante la pandemia lavora alla redazione del progetto digitale del LAC Lingua Madre, vincitore del Premio Hystrio e del Premio Ubu. Nel 2022 partecipa alla produzione Processo Galileo con Carmelo Rifici, Andrea De Rosa, Simona Gonella e Fabrizio Sinisi. I suoi testi sono pubblicati in Italia, Francia, Svizzera, Germania ed Egitto. Collabora con importanti teatri come LAC, ERT, Piccolo Teatro di Milano, Theatre de la Manufacture di Nancy, Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile del Veneto, CTB di Brescia.

 

Carmelo Rifici laureato in Lettere, si diploma alla Scuola dello Stabile di Torino, è collaboratore di Luca Ronconi in Progetto Domani, evento teatrale dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, e in altri spettacoli. Come regista firma decine di lavori per Napoli Teatro Festival, Piccolo Teatro di Milano, INDA Siracusa, Teatro Due di Parma, Ponchielli di Cremona e Circuito Lirico Lombardo. Dal 2014 è direttore artistico di LuganoInScena, dove dirige Gabbiano di Anton Cechov, Ifigenia, liberata di Rifici-Dematté, Purgatorio di Ariel Dorfman, Il barbiere di Siviglia di Rossini, Avevo un bel pallone rosso di Angela Dematté, I Cenci di Giorgio Battistelli che nel 2020 è nel cartellone di Biennale Musica di Venezia e del Festival Aperto di Reggio Emilia. Nel 2019 firma la regia di Gianni Schicchi di Puccini e de L’heure espagnole di Ravel al Teatro Grande di Brescia. Dal 2020 è direttore artistico di LAC Lugano Arte e Cultura per cui firma progetto e regia di Macbeth, le cose nascoste, di cui è anche autore insieme a Dematté; Le relazioni pericolose, scritto con Livia Rossi; La traviata di Verdi diretta da Markus Poschner; Processo Galileo, co-diretto con Andrea De Rosa; Ulisse Artico, una coproduzione con il Teatro Biondo di Palermo; Anna Bolena di Gaetano Donizetti diretta da Diego Fasolis; La pulce nell’orecchio, di cui cura traduzione, adattamento e drammaturgia insieme a Tindaro Granata. Dal 2015 dirige la Scuola di Teatro “Luca Ronconi” del Piccolo Teatro di Milano. Nel 2005 vince il Premio della Critica come regista emergente (2005), nel 2009 il Premio Eti Olimpici del Teatro come regista dell’anno, il Premio della Critica, il Golden Graal ed è nelle nomination per i Premi Ubu come regista, il Premio Enriquez per la stagione teatrale di LuganoInScena (2015) e per la regia di Ifigenia, liberata (2017), il Premio I nr. Uno conferitogli dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera per il suo lavoro al LAC (2019). Nel 2021 è insignito del titolo di Maestro dal Premio Radicondoli per il teatro, del Premio Hystrio Digital Stage e del Premio speciale Ubu per il progetto digitale Lingua Madre. Capsule per il futuro, ideato con Paola Tripoli. Nel 2022 è tra i finalisti del Premio Internazionale Ivo Chiesa – Una vita per il teatro nella categoria “La scuola”.

 

Paolo Pierobon attore di teatro, cinema e televisione. In palcoscenico ha lavorato con Luca Ronconi, interpretando tra gli altri, anche Lehman Trilogy di Stefano Massini, e con Elio De Capitani in Blasted di Sarah Kane e Morte accidentale di un anarchico di Dario Fo per la co-regia di Fernando Bruni e De Capitani. Questa interpretazione, assieme a quella di Finale di partita di Samuel Beckett diretto da Lorenzo Loris, gli sono valse il premio dell’Associazione Nazionale Critici Italiani come miglior attore emergente. È stato in Anna Karenina di Tolstoj confrontandosi artisticamente con Eimuntas Nekrošius e ricevendo il Premio Ubu; e Robespierre in La Morte di Danton di Georg Büchner diretto da Mario Martone, con cui ha ottenuto un altro Ubu e il premio Le Maschere del Teatro italiano.Ha inoltre vinto il Premio Hystrio per Cuore di Cane di Stefano Massini da Bulgakov, diretto da Giorgio Sangati. È stato interprete di Eichmann. Dove inizia la notte sempre di Massini a fianco di Ottavia Piccolo, regia Mauro Avogadro per il Teatro Stabile di Bolzano e del Veneto. Nel 2023 è attore principale del Riccardo III di Shakespeare per la regia di Kriszta Székely, una coproduzione Teatro Nazionale di Torino, Teatro Stabile di Bolzano ed ERT/Teatro Nazionale. Per il grande schermo è stato protagonista de L’ordine delle cose e Welcome Venice di Andrea Segre. Nel 2021 ha ricevuto il Premio FICE (Federazione Italiana Cinema D’Essai) per La terra dei figli di Claudio Cupellini e Welcome Venice. È stato diretto – tra gli altri – da Paolo Virzì ne Il capitale umano, da Mario Martone in Noi credevamo e Qui rido io, da Marco Bellocchio in Vincere, Esterno Notte e Rapito, film per il quale ha vinto il Nastro d’argento come miglior attore non protagonista.

Informazioni

Teatro Storchi

Largo Garibaldi 15 – Modena

tel. 059 2136021 | biglietteria@emiliaromagnateatro.com

Biglietteria: dal martedì al sabato ore 10.00 – 14.00; martedì e sabato anche ore 16.30-19.00

Vendita online: modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.com

Prezzi: da 7€ a 27 €

Conversando di teatro

In occasione della replica di sabato 2 marzo alle ore 16.30 è in programma al Teatro Storchi un incontro con la compagnia dello spettacolo nell’ambito di Conversando di Teatro. Moderati da Angela Albanese, gli artisti saranno in dialogo con la docente di Storia contemporanea dell’Università di Modena e Reggio Emilia Maria Chiara Rioli.

Vengo anch’io! Laboratori creativi per bambin* mentre i grandi sono a teatro.

Sabato 2 marzo alle ore 19.00 è in programma il laboratorio di Fotografia e racconto a cura di FMAV Fondazione Modena Arti Visive, dal titolo La valigia delle immagini perdute. I/le partecipanti si troveranno di fronte a una valigia incustodita, piena di fotografie del passato. Cosa possono raccontare? Ai piccoli detective il compito di rintracciare indizi e segreti e di creare un personalissimo racconto fotografico, che parli dei ricordi e delle storie del misterioso proprietario delle immagini perdute.

Il costo di ogni appuntamento è di 7 € per bambin*, (10 € in tutto se i/le bambin* sono 2), oltre al prezzo (ridotto del 20%) del biglietto dello spettacolo per i genitori, ridotto al 20%. Disponibilità limitata e fino a esaurimento posti. Prenotazione obbligatoria: 059.2136021 – biglietteria@emiliaromagnateatro.com

Teatro Storchi

Largo Garibaldi 15 – Modena

 

dal 29 febbraio al 3 marzo

giovedì e venerdì ore 20.30 | sabato ore 19.00 | domenica ore 16.00

 

De Gasperi: l’Europa brucia

di Angela Dematté

regia Carmelo Rifici

con Paolo Pierobon, Giovanni Crippa, Emiliano Masala, Livia Rossi, Francesco Maruccia

scene Daniele Spanò

costumi Margherita Baldoni

luci Gianni Staropoli

musiche Federica Furlani

produzione Teatro Stabile di Bolzano, LAC Lugano Arte e Cultura,

La Fabbrica dell’Attore / Teatro Vascello, Centro Servizi Culturali Santa Chiara

in collaborazione con Fondazione Trentina Alcide De Gasperi e CTB – Centro Teatrale Bresciano

durata 1 ora e 30 minuti

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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