San Mauro Pascoli

Dantedì, l’omaggio di Villa Torlonia Teatro al Sommo Poeta

SAN MAURO PASCOLI (FC) – Oggi si festeggia il #Dantedì, giornata dedicata a Dante Alighieri.

Il 25 Marzo è la data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. L’edizione del 2021 è quella più significativa perché celebra i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Il Comune di San Mauro Pascoli, Parco Poesia Pascoli e Villa Torlonia Teatro aderiscono al #Dantedì annunciando come dono simbolico il nuovo spettacolo di Roberto Mercadini: “DANTE. Più nobile è il volgare”.

Di seguito il link del video-omaggio realizzato a Villa Torlonia Teatro:  https://www.youtube.com/watch?v=w-udV4j_uL8

Il nuovo spettacolo, in forma di monologo, è stato preparato e allestito a Villa Torlonia Teatro dove, appena sarà permesso riaprire i teatri al pubblico, verrà presentato in anteprima.

DANTE. Più nobile è il volgare
di e con Roberto Mercadini

Non si può fare quello che ha fatto Dante senza essere innamorati a sangue della parola; senza essere ossessionati dal suono delle diverse lingue, dal senso dei singoli vocaboli; senza essere permeati anima e corpo dal linguaggio.

Nella Divina Commedia si snodano le più magnifiche e impressionanti immagini dell’oralità. Il rogo eterno da cui esce la voce di Ulisse, che si agita al vento “come fosse la lingua che parlasse”. Le miriadi di luci angeliche che fluttuano irradiando miracolosamente parole cantate. E poi le bocche dei dannati e dei demoni che talvolta, degenerando, vengono ridotte alla loro funzione animalesca e restano disperatamente mute. Ma Dante è capace anche di riflessioni straordinariamente profonde e sorprendentemente moderne. È l’autore del De vulgari eloquentia, il primo trattato teorico sulla nostra lingua. Proprio in apertura di quest’opera, confrontando il latino e il volgare, l’Alighieri scocca un giudizio spiazzante, apparentemente paradossale: delle due lingue “nobilior est vulgaris”, ossia “la più nobile è il volgare”.

Un monologo per innamorarsi della parola e, in particolare, della lingua che parliamo.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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