Da giovedì 2 settembre 2021 nelle sale Ariosto e Carli della Biblioteca comunale Ariostea (via Scienze 17)
FERRARA – Esposizione di manoscritti, antiche edizioni e opere artistiche del “Viaggio” dantesco: è questo il tema della mostra che si inaugurerà giovedì 2 settembre 2021 alle 17 alla Biblioteca Comunale Ariostea (via Scienze 17, Ferrara), dove rimarrà visitabile fino al 2 febbraio 2022.
All’inaugurazione interverranno il direttore della Biblioteca Comunale di Ferrara Angelo Andreotti, il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, il presidente della Società Dantesca Italiana Marcello Ciccuto, Alberto Calciolari della Regione Emilia-Romagna; il responsabile dei Musei Civici del Comune di Cento Lorenzo Lorenzini, il docente di Paleografia e di Codicologia dell’Università di Ferrara Sandro Bertelli e la responsabile dell’Unità organizzativa Biblioteche comunali di Ferrara Mirna Bonazza.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori – In occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri (1321-2021), la Biblioteca Comunale Ariostea e l’Università degli Studi di Ferrara hanno promosso una mostra di opere dantesche dal titolo: Esposizione di manoscritti, antiche edizioni e opere artistiche del “Viaggio” dantesco alla Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara. L’evento espositivo offre al visitatore l’opportunità di conoscere un patrimonio librario rarissimo, attraverso un percorso originale di preziosi manoscritti e di antiche edizioni a stampa, la maggior parte delle quali mai esposta in precedenza. L’esposizione si apre (in Sala Ariosto) con gli incunaboli della Divina Commedia, il più antico dei quali risale al 1477-1478; seguono esemplari del 1491, 1493, 1497 corredati da xilografie, vignette e illustrazioni a piena pagina. Trovano posto nelle vetrine anche rare cinquecentine, come Le terze rime di Dante (Venezia, Aldo Manuzio, 1502); e il Danthe Alighieri fiorentino historiado (Venezia, Bartolomeo Zani, 1507). In mostra anche un importante testimone del noto sonetto di Dante, Guido i’ vorrei che tu e Lapo ed io, conservato in un codice in lingua francese della prima metà del Trecento che contiene Le livre dou treçor di Brunetto Latini. Del cesenate Jacopo Mazzoni, si espone la Difesa di Dante, presente in un raro e molto interessante manoscritto del sec. XVII. In mostra anche una particolare edizione della Commedia tradotta in latino dal gesuita Carlo D’Aquino, in tre volumi, il cui frontespizio reca l’indicazione di stampa Napoli, Felice Mosca, ma fu impressa a Roma da Pietro Bernabò, nel 1728, proveniente dalla Biblioteca del Collegio della Compagnia di Gesù di Ferrara. Delle tante edizioni ottocentesche della Commedia, ne sono state selezionate alcune con apparato illustrativo calcografico (Firenze, all’Insegna dell’Ancora, 1817-1819; Firenze, presso la Tipografia del Vulcano, 1846). Dalle collezioni artistiche dell’Ariostea proviene il busto di Dante, eseguito dalla Manifattura di Signa (Firenze) nei primi anni del Novecento. Una seconda sezione della mostra (Sala Carli) è dedicata invece all’iconografia dantesca con numerose illustrazioni provenienti dalla collezione dei disegni del ferrarese Franco Morelli (1925-2004), straordinario interprete artistico della Divina Commedia, gentilmente prestate per l’occasione dai Musei Civici del Comune di Cento.
La mostra è stata curata dalla responsabile U.O. Biblioteche del Comune di Ferrara Mirna Bonazza e dal docente di Paleografia e di Codicologia all’Università di Ferrara Sandro Bertelli. Rientra in un progetto che coinvolge numerosi archivi e biblioteche dell’Emilia-Romagna ed è stata promossa dalla Regione stessa e dalla Società Dantesca Italiana.