Una volta salito a cavalcioni, la testa del “Grande Centauro” si staccava e, non riuscendo a trattenerla, la lasciava cadere a terra.
I fatti sono stati ripresi dal sistema di videosorveglianza attivo nella piazza del Popolo. Dalle immagini risulta che il ragazzo fosse in compagnia di tre amici che, però, erano seduti sulle panchine lì vicino. La segnalazione fatta direttamente dal Sindaco alle 8 del mattino, era una domenica, vedeva la repentina messa in sicurezza del busto da parte della PM presso il Comando e della zona interessata. Alle ore 10 di quella stessa domenica era tutto fatto, compresa la visione delle immagini captate dalle telecamere. Il mio plauso personale agli Agenti in servizio quel giorno.
punto 1) – per quali motivi ci sia stato un così repentino cambio di marcia da parte del sindaco e dell’amministrazione.
Si è verificato che a salire inopinatamente sul cavallo è stato un ragazzo soltanto. Dalla visione delle immagini registrate e dal comportamento resipiscente del gruppo, anche immediatamente successivo al fatto, si è potuta accertare la mancanza di volontarietà nel danneggiamento della statua.
Si è ritenuto che gli stessi giovani, essendosi presentati al Sindaco e autodenunciati, abbiano credibilmente spiegato che si è trattato di un fatto colposo, frutto di una maldestra bravata e privo di uno scopo vandalico.
punto 2) – a quanto ammonti il danno causato alla statua
Il danno più consistente è stato quello causato alla pavimentazione in legno: sono state sostituite alcune doghe con nuovi elementi dello stesso tipo. Inoltre è stato riposizionato il busto equestre nella sua collocazione originaria, con l’applicazione di viti autofilettanti a scomparsa per fissare, a prova di sfilamento, l’elemento ad incastro sia del busto che della coda.
Nessun elemento della statua è stato danneggiato.
L’intervento è stato effettuato con maestranze interne del Settore Arredo Urbano del Comune di Cesena -in data 17 marzo 2020- coadiuvate da una ditta esterna che ha coinvolto due operai per mezza giornata: complessivamente il costo, sia diretto che indiretto, dell’intervento si stima in una somma di circa 1.000 euro.
– a chi spetti rifondere la relativa spesa
La refusione della spesa compete a chi ha cagionato il danno. Il ragazzo che è materialmente salito sulla statua ha dichiarato la disponibilità al risarcimento. L’Amministrazione provvederà, a consuntivo definito e prossimo, ad inoltrare al responsabile richiesta di immediato pagamento.
punto 3) – per quali motivi non sia stato almeno chiesto ai quattro giovani, di cui uno maggiorenne, di assumersi la responsabilità di questo gesto, chiedendo pubblicamente scusa alla città attraverso i media
Il fatto è avvenuto nella mattinata di domenica 23 febbraio. Già il 24, tre ragazzi – il quarto poco dopo – si sono spontaneamente presentati al Sindaco assumendosi la responsabilità del gesto, spiegando credibilmente – anche con l’avallo delle immagini registrate – che non avevano intenzioni vandaliche. Tutti si sono scusati per il loro gesto con il Sindaco. Le scuse al Sindaco rappresentano scuse alla comunità.
punto 4) – se l’amministrazione non creda che minimizzare il gesto, anche una ‘bravata’ può costare conseguenze anche gravi e non è comunque da sottostimare, rappresenti un precedente pericoloso
L’Amministrazione non ha affatto minimizzato il gesto. Anzi. Ne ha dato ampio e tempestivo risalto sui mezzi di comunicazione. Allo stesso modo, anche il gesto di pentimento e di scuse da parte dei giovani è stato portato all’attenzione dell’opinione pubblica e delle forze politiche. Si ritiene, pertanto, che la condivisione mediatica del fatto e le inevitabili conseguenti sanzioni, materiali e sociali, si siano rivelate, con approccio proporzionato alla specifica gravità dell’occorso, mezzi di prevenzione sufficienti a scoraggiare pericolose derive emulative.
punto 5) – se sia stata presentata denuncia agli organi competenti e, in caso di risposta negativa, per quale ragione
I tre ragazzi minori, accompagnati dai genitori si sono spontaneamente presentati, dopo l’autodenuncia e le scuse al Sindaco, al Comando della Polizia Locale e ricevuti dal Comandante.
Oltre a reiterare l’atteggiamento resipiscente, hanno ribadito la loro disponibilità al risarcimento del danno ed hanno manifestato un successivo impegno per una attività utile alla cittadinanza.
Il ragazzo maggiorenne, autore materiale del fatto, si è presentato al Comando assumendosi integralmente la responsabilità e l’impegno a risarcire il danno, nonché ad effettuare una attività utile alla comunità.
All’esito dell’istruttoria, valutata l’attendibilità delle dichiarazioni rese, con il conforto della documentazione di videosorveglianza, si è ritenuto di non procedere penalmente nei confronti dei responsabili stante la mancata previsione, nella legislazione penale, di un reato di danneggiamento non doloso (cioè non conseguenza di azione volontariamente tesa a cagionare danno a cose).
A carico del maggiorenne è stato redatto, e notificato nella stessa data, un verbale di accertamento per aver violato l’art. 23 del Codice della Convivenza Civile – Atti vietati su suolo pubblico – Capo III – Uso di spazi ed aree pubbliche e tutela del patrimonio lettera o) che recita:
“Sul suolo pubblico è vietato:
o) arrampicarsi su monumenti, pali, arredi, alberi, segnaletica, inferriate ed altri beni pubblici o anche privati posti con libero accesso da suolo pubblico, nonché legarsi o incatenarsi agli stessi”,
che prevede una sanzione amministrativa da 25 a 500 Euro.
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