L’appuntamento per i quattro eventi è martedì 8 giugno negli spazi interni ed esterni di Teatri di Vita (Parco dei Pini, via Emilia Ponente 485, Bologna), per il festival “Cuore d’Aria” nell’ambito di “Bologna Estate 2021”, con il supporto di Comune di Bologna e Regione Emilia Romagna.
Informazione e prevendita sulla app di Teatri di Vita, accessibile dal sito teatridivita.it; info: 333.4666333 – urp@teatridivita.it.
I LOVE MY SISTER
ideazione, regia, coreografia Enzo Cosimi; testi Egon Botteghi, Enzo Cosimi; performer Egon Botteghi; produzione compagnia Enzo Cosimi, MiC
Un performer che cerca il suo lato femminile, la sua “sorella” nascosta. Che in questo caso rappresenta il suo passato: perché Egon Botteghi, protagonista di “I love my sister”, è una persona transessuale, un uomo che in scena ritrova e dialoga con la donna che è stato.
Uno spettacolo potente che completa la trilogia “Ode alla bellezza – 3 creazioni sulla diversità” di Enzo Cosimi, uno dei più originali e prestigiosi coreografi italiani: un’indagine sulla transessualità e sui cambiamenti, che investono il corpo, le parole, il canto e il movimento. Una ricerca dell’invisibile testimoniata dall’autobiografia di Botteghi e dal suo percorso FtM, da femmina a maschio, da madre di due figli a “fratello” di una “sorella” che non c’è più, se non nell’evocazione emozionante di quest’opera che condivide col pubblico le tappe di una vita intrisa di “bellezza”.
LE EUMENIDI
(Italia, 2020, 70’) di Gipo Fasano; con Valerio Santucci, Gian Marco Ceccaranelli, Matteo Tomassini, Mattia Vita, Benedetta Fasano, Marco Santucci, Maurizio Marchetti
Il titolo del film rimanda alla tragedia greca di Eschilo che costituisce la terza parte dell’Orestea, e che narra la persecuzione delle Erinni nei confronti di Oreste fino al processo e alla pacificazione. Ma qui non siamo in Grecia, bensì a Roma, e Oreste è un ragazzo dell’alta borghesia romana nella sua ultima notte dopo un delitto, durante la quale vaga senza meta, fuggendo da demoni invisibili, in attesa di un giudizio.
Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma, è stato salutato come l’esordio più sorprendente del cinema italiano degli ultimi vent’anni, quello del talentuoso giovanissimo regista Gipo Fasano (classe 1993), che ha realizzato il lungometraggio usando solo due smartphone e un budget di soli 9.000 euro, riuscendo a raccontare una storia potente, con un linguaggio intenso, supportato dalla fotografia in bianco e nero, tra citazioni di Pasolini e di Renato Zero.
UNA CITTÀ FUORI DAL COMUNE
fotografie di Davide Conte
Ha inaugurato un modo nuovo di essere al tempo stesso fotografo e amministratore, raccontando su Instagram la città di Bologna e l’impegno di assessore al bilancio fondendo immagini di grande suggestione e riflessioni sul senso più genuino della “res publica”, come fossero pagine visionarie di un diario intimo/pubblico, tra politica, spiritualità e giornalismo. Insomma, un politico davvero unico, poco incline ai selfie e molto a osservare la sua città lanciando lo sguardo fuori dal palazzo del Comune (la sua foto scattata proprio dalle finestre di Palazzo d’Accursio sulla prima manifestazione delle Sardine fece il giro di tutti i media), mostrandola a tutti come una città “fuori dal comune”. Dopo aver seguito sui social le sue fotografie e le preziose didascalie, lo abbiamo convinto a condividere con il pubblico di Teatri di Vita alcuni suoi scatti, in questa sua prima esibizione, proprio come occasione di condivisione di sguardi e riflessioni in quella agorà estiva che è il festival “Cuore d’Aria”.
Davide Conte, laureato in economia, è stato membro del consiglio di amministrazione dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna, della Fondazione Istituto Gramsci Emilia Romagna e dell’ong Cefa. Da ottobre 2015 a giugno 2016 è stato assessore alla cultura e ai rapporti con l’Università del Comune di Bologna, dove attualmente ricopre l’incarico di assessore al bilancio.
PERSONA
saggio spettacolo degli allievi del corso di teatro di Teatri di Vita; condotto da Gianluca Enria; con Aldamira D’Ambrosio, Asia Martinelli, Fabiana Schisa, Francesco Depalo, Gemma Giusti, Gianfranco Fedele, Giovanni Pisana, Jelena Stojanovic, Valentina Gaggi
Altro che mascherine: viva la maschera! Lo spettacolo conclusivo del corso di teatro di questa complicata stagione sotto pandemia affronta uno degli elementi portanti del teatro di tutti i tempi e luoghi: la maschera.
Usare le maschere come motivo centrale nel mondo virtuale. I social media offrono un enorme campo di gioco e un banco di prova per mascherare e manipolare le identità. I mascheramenti rompono l’abitudine di leggere una chiave per la natura delle persone. Questo può essere un effetto irritante e talvolta persino minaccioso. Ma attenzione: “Una maschera ci dice più di un volto” (Oscar Wilde).
Foto: ENZO COSIMI – I LOVE MY SISTER_8 by monia pavoni copia
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