PARMA – Dopo il debutto nel 2021 negli spazi dell’Arsenale – Tese dei Soppalchi a Venezia, ospite del 49° Festival Internazionale del Teatro su invito dei Direttori Artistici Stefano Ricci e Gianni Forte, torna a Parma la creazione di arte contemporanea installativa, performativa e visiva di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto ALTRO STATO, in versione site specific e in formato short per Ape Parma Museo, con il sostegno di Fondazione Monteparma, nei giorni 7/8/9 marzo, con repliche pomeridiane alle ore 16 e 18. Con disegno sonoro di Claudio Rocchetti e citazioni dalle Variazioni Goldberg di Bach, l’opera è parte del progetto quadriennale Il Passato imminente, imperniato sulla rilettura contemporanea delle opere di Pedro Calderón de La Barca, progetto speciale per Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21.
Insieme agli altri due soli Flowers like stars? e Hipógrifo violento (entrambi del 2020), agli autos sacramentales Il grande teatro del mondo (2018) e La vida es sueño (2019) e al dramma teologico-filosofico La vita è sogno (2021), ALTRO STATO è il risultato – da una parte – di un approfondito lavoro di ricerca visiva, filmica, spaziale, drammaturgica e sonora sulla poetica calderoniana, e – dall’altra – di una riscrittura in segni visionari di tensioni filosofiche e dinamiche sociali. Nel caso specifico di ALTRO STATO, l’intento è superare la visione conservatrice della relazione servo-padrone, per ricondurre la tensione di questa duplicità drammatica in un unico soggetto, quello della performer sensibile Barbara Voghera, in cui convivono, in lotta, saperi e desideri contrastanti: la consapevolezza della vita come tragedia senza scampo e la volontà di sottrarsi al dominio del reale dando forma ad un mondo rovesciato, liberato da convenzioni e imposizioni.
«L’interrogazione del capolavoro calderoniano – Che cos’è la vita? – si arricchisce di un ulteriore e fondamentale enigma filosofico: Chi sono io?» spiega Maria Federica Maestri, regista e compositrice dell’installazione e dei costumi. «La dualità classica della coppia drammatica dei personaggi principe/servo (Sigismondo/Clarino – il gracíoso/fool dei drammi barocchi spagnoli) viene sottratta alla sua elementare e semplificante verità sociologica. La figura del grazioso di Calderón de la Barca si appropria dei versi di Sigismondo, sospesi tra realtà e finzione, ponendo sé stesso nella medesima condizione umana del protagonista, sulla stessa soglia tra immaginazione e realtà». Questa oscillazione è il campo in cui l’attrice Barbara Voghera, nella sua potenza interpretativa, è immersa, in un bruciante rispecchiamento esistenziale, poiché la condizione reale dell’alterazione cromosomica destina a oggettiva subalternità, concreta sottrazione di potere e minore possibilità di realizzazione del sé.
«C’è una grande affinità tra il Clarino/Barbara di Calderón de la Barca e altri due servitori: il Sancho Panza di Cervantes e il buon soldato Sc’vèik di Hašek.» riflette Francesco Pititto, che di ALTRO STATO ha curato traduzione, drammaturgia e imagoturgia «Quando il secondo di questi (l’anti-soldato di Hašek, riletto in chiave pacifista da Piscator e Brecht, che lo porteranno in scena a Berlino con le marionette di Georg Grosz) diventa sagoma onirica per il gracioso/fool reale, tutto si sospende e riaffiora il tema cardine della grazia». Ecco allora che la vera marionetta Sc’vèik accompagna Clarino/Barbara sulla via dell’anima, nella ricerca del centro di gravità comune, unite in una danza meccanica e divina insieme.
«La domanda tradizionale intorno alla vita, scivola qui con straordinaria sensibilità e naturalezza nella domanda intorno alla propria vita, alla propria soggettività, che proprio attraverso lo specchio ed il riflesso può trovare una dimensione paradossalmente più autentica» scrive la studiosa Maria Dolores Pesce a proposito della creazione.
Barbara Voghera è protagonista dagli inizi del duemila di alcuni tra i più importanti progetti performativi di Lenz, figura centrale nella pluridecennale indagine di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto sul rinnovamento della lingua scenica contemporanea attraverso il dialogo artistico con l’alterità. Eccezionale interprete nelle varie stesure dell’Amleto, è presenza poliforme nella trilogia dedicata al Faust di Goethe e straordinaria performer nella prima versione de La vita è sogno di Calderón de la Barca nel ruolo di Clarino. È in scena nell’allestimento site-specific Il grande teatro del mondo, realizzato nel 2018 presso il Complesso Monumentale della Pilotta. Tra i numerosissimi altri ruoli interpretati in questi vent’anni di lavoro vale segnalare almeno quelli di protagonista in Biancaneve e Pollicino nel Progetto Grimm (in tour nelle maggiori capitali europee), il Fool nell’opera Verdi Re Lear, commissione speciale del Festival Verdi 2015 e Bradamante nel progetto biennale site-specific ispirato all’Orlando Furioso di Ariosto. Nel 2013 è unica interprete di Hamlet Solo, spettacolo cult presentato da oltre dieci con grandissimo successo di critica e di pubblico in rassegne e festival, nel 2019-20 interpreta Oreste nell’Orestea di Eschilo e nel 2021 è tra gli interpreti de La vita è sogno, creazione site-specific all’Abbazia di Valserena.
Informazioni su Altro stato: https://lenzfondazione.it/creazioni/creazioni-on-tour/altro-stato/.
ALTRO STATO
da La vita è sogno di Pedro Calderón de la Barca
Traduzione, drammaturgia, imagoturgia | Francesco Pititto
Regia, installazione, costumi | Maria Federica Maestri
Musica | Johann Sebastian Bach, Claudio Rocchetti
Interprete | Barbara Voghera
Produzione | Lenz Fondazione
Ape Parma Museo
Strada Farini 32/a
giovedì 7 | venerdì 8 | sabato 9 marzo
ore 16.00 + ore 18.00
Biglietto unico
€ 8 (incluso ingresso al museo)
Informazioni e prenotazioni (vivamente consigliate)
Lenz Teatro
Via Pasubio 3/e, Parma, tel. 0521 270141
Mob + WhatsApp 335 6096220
Mail info@lenzfondazione.it
www.lenzfondazione.it