Il celebre teatro londinese organizza residenze per giovani drammaturghi di tutto il mondo sin dal 1989. Le produzioni nate da queste residenze sono diventate una parte fondamentale del repertorio del Royal Court, e per molti autori la residenza è stata un passo fondamentale verso il successo internazionale. Tra i tanti autori ricordiamo Fausto Paravidino, attuale direttore di giuria del Premio Riccione per il Teatro, che nel 2000, a soli 24 anni, avviò una fortunata carriera internazionale partecipando alla residenza del Royal Court in seguito alla conquista del Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” (Due fratelli, 1999). Per la selezione fondamentale fu, allora come oggi, il prestigio del concorso riccionese e il sostegno dell’associazione che lo organizza, Riccione Teatro.
Tra gli sponsor che contribuiranno economicamente alla residenza di Pisano figurano infatti Riccione Teatro ed Emilia Romagna Teatro Fondazione insieme a PAV (società che cura Fabulamundi Playwriting Europe, progetto di promozione della drammaturgia europea). La residenza si svolgerà dal 30 giugno al 20 luglio 2019 e, per la prima volta, sarà riservata ad autori residenti nell’Unione europea. I drammaturghi selezionati saranno chiamati a sviluppare una nuova pièce partecipando a sessioni individuali e di gruppo organizzate dal team artistico del Royal Court Theatre. Ognuno degli autori sarà affiancato da un traduttore e da un regista britannico e avrà l’opportunità di lavorare con gli attori del Royal Court.
Racconta Pier Lorenzo Pisano: «Tutti i luoghi hanno un loro storia, una polvere speciale fatta delle persone, delle parole, degli eventi che li hanno attraversati. È qualcosa che fa parte dell’istinto umano, della capacità di dare un senso al mondo, stratificare i ricordi dei luoghi, e sedercisi in cima. Il teatro in particolare, vista la sua natura, si affeziona a questi fantasmi. La prima volta che sono entrato al Globe Theatre, da piccolo, mi sono emozionato al pensiero di condividere quel luogo con la scia di Shakespeare, dei suoi attori, delle sue parole. Poi una guida turistica con la gorgiera mi ha detto che in effetti il vero teatro non esisteva più, che questa era una ricostruzione recente, e che il Globe originale sorgeva duecento metri più in là. Me ne sono andato un po’ deluso; la guida con la gorgiera aveva tolto il filtro mitico dai miei occhiali.
Però dopo qualche ora, la sera stessa, ci sono tornato per vedere un meraviglioso Richard III con Mark Rylance, e ho dimenticato che il teatro era ricostruito, e la location sbagliata. Non stavo applaudendo alla scia che le persone lasciano nei luoghi fisici, ma alle idee, ai mondi che creano. Anche questo è proprio della natura del teatro. E il Royal Court Theatre è un posto così: che ti emozioni ad entrarci, perché ti immergi in un’idea. Forse non siederai nella stessa sedia di Sarah Kane, perché magari tutte le poltroncine sono state sostituite, ma quel progetto e quello che ha creato, quella missione, quel mondo, sono ancora lì».
Affidato il progetto a seguito di un’istruttoria RIMINI - La transizione dalla scuola al mondo…
Fino alle 13 di giovedì 17 ottobre soggetti senza scopo di lucro attivi in ambito…
REGGIO EMILIA - Scat Punti Vendita, azienda leader nel settore della commercializzazione di prodotti petroliferi,…
Dal 7 ottobre 2024 lezioni, ma anche singoli incontri di facilitazione prenotando al 344 3445535…
Interventi per 120 milioni di euro che hanno interessato oltre 3.200 alloggi e che permetteranno…
Limitazioni alla circolazione da lun a ven 8.30-18.30 e nelle domeniche ecologiche FERRARA - Ferrara…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter