CESENA – Dal 7 ottobre al 7 novembre a Cesena: “Ciò che ci rende umani”. Torna la rassegna di poesia, filosofia, arti e teatro realizzata da Teatro Valdoca in collaborazione con il Comune di Cesena e con il contributo di UniCredit.
Un mese di incontri, conversazioni, letture di poesia, laboratori e cinema con ospiti come Enzo Bianchi, Umberto Curi, Mario Brunello, Antonella Anedda, Paolo Rumiz, preceduti da brevi versi di Mariangela Gualtieri, con quattro laboratori, una mostra/installazione dedicata alle Voci della poesia del ‘900 e contemporanea e un breve affresco teatrale diretto da Cesare Ronconi.
Ciò che ci rende umani, tema e titolo anche della terza edizione della rassegna biennale organizzata da Teatro Valdoca in collaborazione con il Comune di Cesena e con il contributo di UniCredit, torna a Cesena dal 7 ottobre al 7 novembre 2016. Si inaugura il 15 ottobre (ore 17.00) con il vernissage della Mostra I più arrischianti al Palazzo del Ridotto, nella Sala Sozzi.
Confermati i quattro grandi incontri domenicali con i maestri del pensiero e della parola; quest’anno, però, per accogliere meglio l’ampio pubblico, ogni lectio si terrà al Teatro G. Verdi, alle 17.00, preceduta da brevi versi di Mariangela Gualtieri.
Il 16 ottobre incontreremo Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose (Umanità insieme è il titolo della conversazione); domenica 23 il filosofo Umberto Curi (Nostri sovrumani aiutanti. Politica e speranza dal mito di Prometeo); il 30 il violoncellista Mario Brunello con Musica e silenzio, una riflessione tra parola, suono e silenzio; per chiudere domenica 6 novembre con il pensiero di Antonella Anedda, poeta, docente e saggista (Cosa ci rende umani?). Viatico di quest’ultima lectio sarà il breve affresco teatrale Prologo delle bambine, con regia di Cesare Ronconi, testo di Mariangela Gualtieri e la partecipazione delle giovanissime Agata e Bettina Scarpelli.
Il sabato sarà dedicato alla poesia contemporanea con Poeta, polvere innamorata: tre poete per tre raccolte di versi appena uscite, presentate da Mariangela Gualtieri. Questo il calendario: senza governo (Raffaelli), di Roberta Sireno, il 15 ottobre; Azzurra D’Agostino con i Canti di un luogo abbandonato (Anonima Impressori), accompagnata dalle musiche di Andrea Biagioli, il 22 ottobre; Roberta Ioli con Radice d’ombra (Italic Pequod) il 29. Ad accoglierle sarà la Sala Sozzi al Palazzo del Ridotto, con un allestimento festivo: da sabato 15 ottobre a domenica 6 novembre, infatti, ospiterà la mostra I più arrischianti. Voci e volti dei poeti del ‘900, a cura di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri.
Tre lunedì con Lo sguardo acuto del cinema saranno, invece, riservati al film documentario, presso il Cinema San Biagio, in collaborazione con Cesena Cinema e con curatori illustri.
Si comincia lunedì 24 ottobre, alle 21.00, con un omaggio al grande maestro Vittorio De Seta, a cura della Cineteca di Bologna. La serata del 31 ottobre, a cura di Marco Bertozzi, docente IUAV, autore di documentari e saggista, vedrà la proiezione di opere prodotte da giovani registi che esplorano Il mistero della visione. Lunedì 7 novembre, nell’incontro I Narrabondi, lo scrittore e poeta Paolo Rumiz narrerà il rapporto fra andatura e verso e Alessandro Scillitani il suo sguardo dietro la macchina da presa. A seguire, verrà proiettato il loro doc film Il cammino dell’Appia antica.
Quattro i laboratori, rivolti a tutti, per fare esperienza di umanissime cose come la voce, il lavoro meditante delle mani, la danza, la filosofia come esercizio di vita. Il 7, 8 e 9 ottobre l’attore e regista Danio Manfredini condurrà il seminario La voce, il canto, l’interpretazione. Il 14, 15 e 16 ottobre nel laboratorio Meditazione delle mani dell’artista Sabrina Mezzaqui si sperimenterà una modalità di opera comune basata sul lavoro delle mani in lentezza, pazienza e silenzio. Il manufatto scaturito dal laboratorio resterà esposto all’interno della Biblioteca Malatestiana, nella Sala Lignea, dal 16 ottobre al 6 novembre, accompagnato dalle immagini scattate dal fotografo Paolo Carraro durante il lavoro. Il 21, 22 e 23 ottobre Romano Màdera, uno dei fondatori dei Seminari Aperti di Pratiche Filosofiche e della Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche Philo, guiderà il seminario Filosofia come modo di vivere. Un sentiero per praticare una spiritualità laica. Il 4, 5 e 6 novembre, con Percorsi per una cartografia performativa della danzatrice e coreografa Lucia Palladino, il corpo diventerà strumento per l’improvvisazione e la composizione performativa.
Tutti gli eventi e le proiezioni sono a ingresso libero fino ad esaurimento posti, per i laboratori info e costi sono su www.teatrovaldoca.org.
PROGRAMMA
Siamo animali in cammino verso la perfezione. Siamo migliorabili. Possiamo crescere e farci più belli, più umani, possiamo farlo insieme: questo è il tacito appello di Ciò che ci rende umani a cui la città ha fino ad ora risposto con entusiasmo. Da questo ripartiamo chiamando alcuni sapienti, alcuni che hanno compreso qualcosa che ci sarà di aiuto, che ci farà pensare con più accuratezza, che ci esorterà, ci illuminerà, chiamando il pubblico ad essere per alcuni momenti comunità in ascolto.
Torna Ciò che ci rende umani con la sua particolarità e in parte più nutrito, ma senza perdere la sua misura. Forse la caratteristica principale sta nel fatto di essere organizzato da una Compagnia Teatrale, non col proposito di teatralizzare ogni appuntamento, quanto piuttosto quello di ritualizzarlo. Conferire cioè ad ogni appuntamento un poco di quella ritualità che ancora, a volte, fa grande il teatro.
Che significa ritualizzare? Chi c’era agli incontri delle precedenti edizioni, ricorderà che non erano semplici lezioni o semplici presentazioni. Si è trattato di veri e propri eventi, di certo rimasti nella memoria dei presenti. Cioè momenti in cui tutto era carico di un sovrappiù di intensità, di intesa fra le parti, fra chi parlava e la platea in ascolto, cosicché chi parlava appariva più ispirato, e chi ascoltava, più aperto, più aperto in profondità. E più forte era l’aspetto comunitario, anche se si trattava e si tratta di una comunità provvisoria. La scansione di un evento per volta, il tempo fra un evento e l’altro, tutto vuole lasciare spazio nel cuore di ognuno perché ogni seme covi e fiorisca, perché le parole facciano in ognuno di noi il loro lavoro di parole magistrali: ci educhino, ci portino fuori dall’ordinario e ci guidino verso il meglio dell’umano.
Mariangela Gualtieri
INCONTRI DOMENICALI
Preceduti da brevi versi di Mariangela Gualtieri
Teatro G. Verdi, ore 17.00
domenica 16 ottobre
ENZO BIANCHI
Umanità insieme
domenica 23 ottobre
UMBERTO CURI
Nostri sovrumani aiutanti
politica e speranza dal mito di Prometeo
domenica 30 ottobre
MARIO BRUNELLO
Musica e silenzio
domenica 6 novembre
ANTONELLA ANEDDA
Cosa ci rende umani?
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
TEATRO
Questo breve affresco teatrale – che precederà la lezione di Antonella Anedda – porterà all’assemblea di Ciò che ci rende umani la voce di due bambine, due sorelle che dialogano fra loro, che si interrogano e tentano delle risposte.
Due voci piccole, con la leggerezza e la sapienza dell’infanzia, con una lingua assai diversa da quella dei vari relatori, e uno stare dei corpi che ha la grazia e la sorpresa del loro essere nuovi.
Una piccola prova teatrale, che porti il mistero e la forza di questa arte, così come la si faceva in certe serate domestiche, improvvisate davanti ai famigliari e cariche di tutta la dolcezza e l’enigmaticità del mondo.
domenica 6 novembre
Teatro G. Verdi, ore 17.00
PROLOGO DELLE BAMBINE
regia Cesare Ronconi
testo Mariangela Gualtieri
con la partecipazione di Agata e Bettina Scarpelli
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
POETA, POLVERE INNAMORATA
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi ore 17.00
Tre voci di donne poeta, una per ogni sabato di Ciò che ci rende umani. Ancora voci femminili, dunque. Perché? Forse per sottolineare un fatto troppo trascurato: sta accadendo qualcosa per la prima volta dall’invenzione della scrittura, e cioè l’energia femminile può esprimersi pienamente.
Benché nella poesia non sia così netta la distinzione in generi, tuttavia c’è una venatura ed una forza in queste voci, un impastarsi con la natura, col sangue dei corpi, con le linfe, sottilissima e straordinaria, una raffinatezza di pensiero particolarmente alta e umile. La libera espressione dell’energia femminile, che non riguarda ovviamente solo le donne, è l’incelebrato evento di questo tempo, un evento che andrebbe festeggiato ogni giorno, anche se ancora riguarda una piccola parte di mondo.
sabato 15 ottobre
ROBERTA SIRENO
“senza governo” (Raffaelli, 2016)
sabato 22 ottobre
AZZURRA D’AGOSTINO
“Canti di un luogo abbandonato” (Anonima Impressori, 2013)
lettura con musica dal vivo composta ed eseguita da ANDREA BIAGIOLI
sabato 29 ottobre
ROBERTA IOLI
“Radice d’ombra” (Italic Pequod, 2016)
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
MOSTRA
È Heidegger che definisce i poeti come “i più arrischianti”, e non gli si può dar torto, vedendo quanti, quante di loro non hanno fatto ritorno da quel viaggio oltre la ragione, nel regno delle voci ispiranti. Una traccia di quelle voci è forse nelle loro stesse voci umane: le abbiamo raccolte, insieme ad una galleria di potenti ritratti delle loro facce. Nel connubio di voci e facce qualcosa si riaccende, più forte della pagina scritta, più inquietante, più vicino al mistero dell’ispirazione, al mistero dell’altrove che quelle voci ora abitano. Dunque le voci di Majakovskij, Esenin, della Achmatova, di Sandro Penna, di Umberto Saba, Dylan Thomas, Borges, Neruda, della Szymborska, di Antonin Artaud, e tanti altri, ascoltate una accanto all’altra, in un bagno sonoro avvolgente. Impressionano ed emozionano, per la solennità del dono di questi umani che così tanto hanno arricchito la specie con la loro inconfondibile musica verbale.
I PIÙ ARRISCHIANTI
VOCI E VOLTI DEI POETI DEL ‘900
a cura di Cesare Ronconi e Mariangela Gualtieri
con la collaborazione di Giulia Morucchio e Blauer Hase
e il contributo di Cristina Navacchia
Inaugurazione sabato 15 ottobre, ore 17.00
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi
da sabato 15 ottobre a domenica 6 novembre
orari d’apertura
ottobre
ven 16.00/20.00 sab e dom 10.00/13.00 – 16.00/20.00
novembre
ven 4 nov: 10.00/12.00 /sab 5 nov: 18.00/20.00 dom 6 nov: 15.00/17.00
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
LO SGUARDO ACUTO DEL CINEMA
Cinema San Biagio, ore 21.00
In collaborazione con CESENA CINEMA
C’è una poesia per immagini. Getta sull’umano uno sguardo preciso, nitido, disadorno, vicinissimo al vero. Non crea storie, non drammatizza, non fa della sociologia, non fa dell’antropologia: racconta in modo schietto e veritiero, tanto da condensare in poche immagini la radice dell’umano, la sua faccia scorticata e mondiale, l’arcaico che ognuno tiene in sé ben celato, camuffato, il nostro volto dentro il volto, la nostra faccia neonata, la nostra faccia antenata. Lo fa attraverso la macchina da presa, ma standosene ai margini, lontano dal luccichio del cinema, e senza nomi. Senza nomi e cognomi.
Chiamarli documentari sarebbe fuorviante, chiamarli film, pure. Li proponiamo come poemi visivi, poemi di luce, perché senza luce non esisterebbero e perché fanno luce sull’umano. Una loro particolare, sommessa, abbagliante luce.
lunedì 24 ottobre
Omaggio a VITTORIO DE SETA
testimone dell’umano
a cura della Cineteca di Bologna
presentazione di Andrea Meneghelli
a seguire, proiezione di:
Lu tempo de li pisci spata (Astra Cinematografica, 1955, col. 11’)
Isole di fuoco (Report Film, Vittorio De Seta, 1954, col. 11’)
Surfarara (Vittorio De Seta, 1955, col. 11’)
Contadini del mare (Astra Cinematografica, 1955, col. 11’)
Parabola d’oro (Astra Cinematografica, 1955, col. 11’)
Un giorno in Barbagia (Le Pleiadi, 1958, col. 11’)
lunedì 31 ottobre
IL MISTERO DELLA VISIONE
sguardi lancinanti di giovani autori
a cura di Marco Bertozzi
introduzione di Marco Bertozzi, a seguire proiezione di:
Sotto la neve – Luciano in Battaglia – Marisa a 80 giorni – Luciano alla fontana di Guglielmo Baldassini, Fondo conservato presso Home movies – Archivio nazionale del film di famiglia, 1927-1928, muto, 8’
Intersezioni: per un film senza immagini, Caterina Erica Shanta, 2016, 15’
Cane caro, Luca Ferri, 2015, 18’
A Thing Among Things, Giovanni Giaretta, 2016, 7’
La lingua dei santi, Maurizio Finotto, 2016, 18’
lunedì 7 novembre
I NARRABONDI
Incontro con PAOLO RUMIZ e ALESSANDRO SCILLITANI
a seguire, proiezione di:
Il cammino dell’Appia antica (Artemide film, 2015, 73’)
Ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti
LABORATORI
Caratteristica di Ciò che ci rende umani sono i laboratori fattivi, rivolti a tutti, per arricchire l’ascolto di una parola che nutre con l’esperienza di umanissime cose. Laboratori nei quali si agisce, ci si esercita, si impara nella sottigliezza e nell’ascolto. Quest’anno l’attenzione è sulla voce, sul canto, sul fare meditante delle mani che lavorano, sulla danza, sulla filosofia come esercizio di vita. Affidati a maestri che tornano a Cesena per continuare il dialogo intrecciato nelle scorse edizioni della rassegna, per approfondirlo nel tempo disteso dell’incontro, del lavoro insieme.
DANIO MANFREDINI
La voce, il canto, l’interpretazione
7, 8 e 9 ottobre
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi
SABRINA MEZZAQUI
Meditazione delle mani
14, 15 e 16 ottobre
Biblioteca Malatestiana, Sala Lignea
ROMANO MÀDERA
Filosofia come modo di vivere
un sentiero per praticare una spiritualità laica
21, 22 e 23 ottobre 2016
Biblioteca Malatestiana, Sala Lignea
LUCIA PALLADINO
Percorsi per una cartografia performativa
4, 5 e 6 novembre
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi
laboratori su iscrizione – info, costi e prenotazione telefonica allo 0547 362628
***
CALENDARIO
OTTOBRE
7, 8 e 9
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi
DANIO MANFREDINI
La voce, il canto, l’interpretazione
14, 15 e 16
Biblioteca Malatestiana, Sala Lignea
SABRINA MEZZAQUI
Meditazione delle mani
sabato 15
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi, ore 17.00
inaugurazione mostra
I PIÙ ARRISCHIANTI
voci e volti dei poeti del ‘900
a seguire:
ROBERTA SIRENO
“senza governo”
domenica 16
Teatro G. Verdi, ore 17.00
ENZO BIANCHI
Umanità insieme
21, 22 e 23 ottobre
Palazzo del Ridotto
ROMANO MÀDERA
Filosofia come modo di vivere
sabato 22 ottobre
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi, ore 17.00
AZZURRA D’AGOSTINO
“Canti di un luogo abbandonato”
musica Andrea Biagioli
domenica 23
Teatro G. Verdi, ore 17.00
UMBERTO CURI
Nostri sovrumani aiutanti
lunedì 24
Cinema S. Biagio, ore 21.00
omaggio a VITTORIO DE SETA
a cura della Cineteca di Bologna
sabato 29
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi, ore 17.00
ROBERTA IOLI
“Radice d’ombra”
domenica 30
Teatro G. Verdi, ore 17
MARIO BRUNELLO
Musica e silenzio
lunedì 31
IL MISTERO DELLA VISIONE
sguardi lancinanti di giovani autori
a cura di MARCO BERTOZZI
NOVEMBRE
4, 5 e 6
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi
LUCIA PALLADINO
Percorsi per una cartografia performativa
domenica 6
Teatro G. Verdi, ore 17
PROLOGO DELLE BAMBINE
regia CESARE RONCONI
testo MARIANGELA GUALTIERI
con la partecipazione di AGATA E BETTINA SCARPELLI
a seguire:
ANTONELLA ANEDDA
Cosa ci rende umani?
lunedì 7
Cinema San Biagio, ore 21
I NARRABONDI
incontro con PAOLO RUMIZ e ALESSANDRO SCILLITANI
a seguire, proiezione di Il cammino dell’Appia antica
NOTIZIA
Antonella Anedda (Angioy), nata a Roma, è poeta, docente e saggista.
Laureata in storia dell’arte a Roma, dopo il libro di esordio Residenze invernali (1992), ha pubblicato le raccolte di poesie Notti di pace occidentale (1999, Premio Montale 2000), Il catalogo della gioia (finalista al Premio Viareggio 2003), Dal balcone del corpo (2007, premi Dedalus, Dessì e Napoli) e Salva con nome (Mondadori, 2012). Tra i saggi ricordiamo Cosa sono gli anni (1997), La luce delle cose (2000), La lingua disadorna (2001), Come solitudine (2003) e La vita dei dettagli (2009). Ha curato il volume La parola Russia (2004) di Philippe Jaccottet. Sue traduzioni da poeti classici e moderni sono raccolte nel volume Nomi distanti (1998). I suoi libri sono tradotti in varie lingue.
http://autori.librimondadori.it/antonella-anedda
Marco Bertozzi fa parte di quel gruppo di autori che, negli ultimi anni, ha contribuito alla rinascita del documentario italiano, con un forte impegno teorico e di promozione culturale. Ha insegnato Cinema documentario al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Università Roma 3 e, attualmente, all’Università IUAV di Venezia. Tra i suoi libri, L’idea documentaria (a cura di, 2003), Storia del documentario italiano (2008 – Premio Limina Awards quale miglior libro di cinema dell’anno), Recycled cinema (2012, prima riflessione italiana sul found footage film). Tra i suoi film recenti Appunti romani (2004), Il senso degli altri (2007), Predappio in luce (2008). Con l’ultimo lavoro, Profughi a Cinecittà (2012) ha riportato alla luce la surreale vicenda del campo profughi negli studios romani. Recentemente ha condotto “Corto reale. Gli anni del documentario italiano”, un programma in 25 puntate per il canale RAI Storia.
Andrea Biagioli, musicista diplomato in composizione al conservatorio di Firenze e al conservatorio Santa Cecilia di Roma in pianoforte, ha creato musiche per spettacoli teatrali, arrangiamenti di dischi per cantautori, musiche originali per cortometraggi. Ha pubblicato come “Antiphone” l’EP di musica elettronica Disappear.
Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione (AT) nel 1943. Dopo gli studi alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Torino, alla fine del 1965 si è recato a Bose dove ha dato inizio a una comunità monastica. Oggi è priore della comunità, la quale conta ormai un’ottantina di membri di cinque diverse nazionalità ed è presente anche a Gerusalemme, Ostuni e Assisi. Nel 1983 ha fondato la casa editrice Edizioni Qiqajon che pubblica testi di spiritualità biblica, patristica, liturgica e monastica.
Autore di numerosi testi sulla spiritualità cristiana e sulla tradizione di dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo, collabora con La Stampa, Avvenire, La Croix e Panorama. Tra gli ultimi libri pubblicati Ogni cosa alla sua stagione (Einaudi, 2010), L’altro siamo noi (Einaudi, 2010), Le vie della felicità (Rizzoli, 2010), L’amore del prossimo (Il Mulino, 2011), Perché avere paura (Mondadori, 2011), Una lotta per la vita, Conoscere e combattere i peccati capitali (San Paolo Edizioni, 2011), Il mantello di Elia (Qiqajon, 2012), Le tentazioni di Gesù Cristo (San Paolo Edizioni, 2012), Insieme (Einaudi, 2013), Fede e fiducia (Einaudi, 2013), Dono e perdono (Einaudi, 2014) e Spezzare il pane (Einaudi, 2015). http://www.monasterodibose.it/priore/enzo-bianchi
Blauer Hase è un collettivo artistico fondato a Venezia nel 2007 da Mario Ciaramitano, Riccardo Giacconi, Giulia Marzin, Daniele Zoico, con l’obiettivo di proporre forme sperimentali di produzione ed esperienza culturale. http://www.blauerhase.com/
Mario Brunello, violoncellista, è il primo artista italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre europee e si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista dal 1994, quando fonda l’Orchestra d’Archi Italiana. Nell’ambito della musica da camera collabora con celebri artisti, tra cui Gideon Kremer, Martha Argerich, Maurizio Pollini, e riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono teatro, letteratura, filosofia, scienza, integrandoli con il repertorio tradizionale. Interagisce con artisti come Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Stefano Benni, Moni Ovadia, Gianmaria Testa e Vinicio Capossela, cercando di avvicinare il pubblico a un’idea multiforme del far musica attraverso spettacoli interattivi che nascono in gran parte nello spazio Antiruggine. I diversi generi artistici si riflettono nell’ampia discografia che include opere di Vivaldi, Bach, Beethoven, Brahms, Schubert, Haydn, Chopin, Janá
ek e Sollima. Deutsche Grammophon ha pubblicato il Triplo Concerto di Beethoven diretto da Claudio Abbado ed EGEA Records ha dedicato all’artista Brunello Series, raccolta di cinque Cd, tra cui le Suites di Bach (Premio della Critica 2010).
Di prossima uscita è un DVD registrato dal vivo alla Salle Pleyel di Parigi con l’Orchestra del Teatro Mariinsky e Valery Gergiev contenente il Concerto per violoncello n. 2 di Shostakovich. http://www.amcmusic.com/artists/mario-brunello/
Umberto Curi è professore di Storia della filosofia presso l’Università di Padova e docente presso l’Università “Vita e salute” San Raffaele di Milano. Considerato una delle figure di maggior spicco della filosofia italiana contemporanea, Curi è stato visiting professor presso le Università di Los Angeles e Boston e ha tenuto corsi di lezioni e conferenze presso una ventina di università europee e americane.
Ha pubblicato una quarantina di volumi, molti dei quali tradotti in altre lingue e insigniti di riconoscimenti internazionali, tra cui Un filosofo al cinema (Bompiani, 2006), Terrorismo e guerra infinita (Città aperta, 2007), Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (Bollati Boringhieri, 2008), Miti d’amore. Filosofia dell’eros (Bompiani 2009), Straniero (Raffaello Cortina ed., 2010), Via di qua. Imparare a morire (Bollati Boringhieri, 2011), Passione (Raffaello Cortina, 2013), L’apparire del bello. Nascita di un’idea (Bollati Boringhieri, 2013), La porta stretta. Come diventare maggiorenni (Bollati Boringhieri, 2015), I figli di Ares. Guerra infinita e terrorismo (Castelvecchi, 2016).
Azzurra D’Agostino (1977) è nata e vive sull’Appennino Tosco-Emiliano. Ha pubblicato le raccolte di poesia D’in ci un là, I Quaderni del battello ebbro (2003), Con Ordine (Lietocolle, 2005), D’aria sottile (Transeuropa 2011 – selezione Premio Viareggio 2011), Versi dell’abitare (XI Quaderno di poesia contemporanea, Marcos y Marcos 2012), Quando piove ho visto le rane (Premio Ciampi Valigie Rosse 2015), Alfabetiere privato (Pordenonelegge-Lietocolle 2016); il poemetto Canti di un luogo abbandonato (menzione speciale premio Marazza 2014, vincitore della 58esima edizione del Premio Carducci). Con F. Matteoni ha curato l’antologia Un ponte gettato sul mare. Un’esperienza di poesia nei centri psichiatrici (Perda Sonadora Imprentas, 2016). Ideatrice del festival “L’importanza di essere piccoli”, è giornalista pubblicista e scrive per il teatro. http://azzurradagostino.wixsite.com/abitare
Romano Màdera è professore ordinario di Filosofia Morale e di Pratiche Filosofiche presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. In passato ha insegnato all’Università della Calabria e all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Fa parte delle associazioni di psicologia analitica AIPA (italiana) e IAAP (internazionale), del Laboratorio Analitico delle Immagini (LAI, associazione per lo studio del gioco della sabbia nella pratica analitica) e della redazione della Rivista di Psicologia Analitica. È uno dei fondatori dei Seminari Aperti di Pratiche Filosofiche e della Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche Philo. Ha chiamato la sua proposta nel campo della ricerca e della cura del senso “analisi biografica a orientamento filosofico” formando la società degli analisti filosofi (SABOF). Tra le sue pubblicazioni: Identità e feticismo (1977), Dio il Mondo (1989), L’alchimia ribelle (1997), C. G. Jung. Biografia e teoria (1998), L’animale visionario (1999), La filosofia come stile di vita (con L. V. Tarca, 2003), Il nudo piacere di vivere (2006), La carta del senso. Psicologia del profondo e vita filosofica (2012), Una filosofia per l’anima. All’incrocio di psicologia analitica e pratiche filosofiche, a cura di C. Mirabelli (2013). http://www.scuolaphilo.it/madera.html
Danio Manfredini, una delle voci più intense del teatro contemporaneo italiano, è autore e interprete di capolavori quali Miracolo della rosa (Premio UBU 1989), Tre studi per una crocifissione, Al presente (premio UBU come migliore attore), e di lavori più corali quali Cinema Cielo (premio UBU come miglior regista) e Il sacro segno dei mostri. Nel 2010 si confronta con il repertorio e debutta nel 2012 con Il principe Amleto, dall’Amleto di Shakespeare, una coproduzione italo-francese. Sempre del 2012 è l’album di cover Incisioni (Sotto Controllo), poi andato in scena come concerto-recital. Del 2014 è lo spettacolo Vocazione.
Ha recitato in spettacoli di registi quali Pippo Delbono (Il muro, 1990; Il silenzio, 2000) e Cesare Ronconi (Parsifal, 1999; Notte Trasfigurata, 2008; Caino, 2011). Nel 2013 ha ricevuto il Premio Lo Straniero e il Premio UBU sezione Premi Speciali “per l’insieme dell’opera artistica e pedagogica”; è direttore dell’Accademia d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli per il triennio 2014-2016.
Sabrina Mezzaqui, nata a Bologna nel 1964, vive e lavora a Marzabotto (BO).
Molti suoi lavori sono una materializzazione dello scorrere del tempo, che mettono in gioco il senso del fare manuale nella ripetizione di gesti minuti (infilare perline, ritagliare, piegare, disegnare piccoli motivi). Nelle opere spesso compare la scrittura (memorie, riferimenti letterari, libri rimaneggiati). Anche i suoi video raccontano di tempi lenti, registrando variazioni di luce o semplici fenomeni naturali. Negli ultimi anni ha sperimentato modalità di lavoro condiviso (Tavolo di Lavoro di Marzabotto, Parma, San Gimignano).
Lavora con la Galleria Massimo Minini di Brescia (Messaggi inviati, 1999; Il pomeriggio è troppo azzurro, 2001; Quando le parole atterrano, 2006; Giocatori di perle, 2010; I quaderni di Adriano, 2016) e con la Galleria Continua di San Gimignano (Carezze, 2001; Ecco adesso, 2004; Sottolineature, 2005; Mettere a dimora, 2008; ciò che la primavera fa con i ciliegi, 2011; La saggezza della neve, 2014).
Ha esposto in spazi pubblici in Italia (Pilotta-Galleria Nazionale, Parma; Museo Civico d’Arte, Modena; GAM, Torino; Maxxi, Roma; Castel Sant’Elmo, Napoli; Palazzo delle Papesse, Siena; Museion, Bolzano; Mambo, Bologna), e all’estero (PS1, NewYork; INOVA, Milwaukee – WI; Musée Art Modern, Saint-Etienne – F; One Severn Street, Birmingham – GB; Raid Projects Gallery, Los Angeles – CA; Istituto Italiano di Cultura – MOCA, Buenos Aires; Bengal Art Lounge, Dhaka (Bangladesh)). http://www.sabrinamezzaqui.it/
Giulia Morucchio è laureata in arti visive e attualmente lavora come curatrice indipendente. Dal 2012 lavora con i Blauer Hase a Helicotrema – Festival Audio Registrato, progetto dedicato alla ricerca di spazi e forme di ascolto collettivo di formati basati solo su una componente acustica.
Cristina Navacchia dopo le esperienze pittoriche e grafiche, volge il suo interesse creativo alla ceramica Raku. L’impegno didattico e professionale si integra con l’attività espositiva. Ha presentato le proprie opere all’Esposizione collettiva ai Magazzini del Sale di Cervia, al 50° Concorso Internazionale della Ceramica d’Arte di Faenza, all’Esposizione “Artigianato Artistico in Emilia-Romagna” presso il Palazzo del Ridotto di Cesena, all’Esposizione personale “Ceramica Raku” presso la Galleria del Loggiano di Cesena e alla mostra “Etruria Arte” di Venturina.
Roberta Ioli vive a Cesena, insegna filosofia e storia ed è studiosa del pensiero antico. È autrice di numerosi contributi sul mondo classico, su scetticismo greco e sofistica, e si è occupata soprattutto del valore della parola nel sofista Gorgia e della relazione tra inganno, arte e passioni tragiche. Tra i suoi lavori più recenti si ricordano Teocrito. L’Incantatrice e altri idilli (Ladolfi 2012), Gorgia. Testimonianze e frammenti (Carocci 2013). Per le Edizioni della Stoà ha pubblicato Vocem devorat dolor. Ecuba e la voce del lamento, una riflessione sull’intreccio tra corpo, voce e tragedia, nata dalla collaborazione con Chiara Guidi. Le sue raccolte poetiche sono L’atteso altrove (Italic/Pequod 2014) e Radice d’ombra (Italic/Pequod 2016).
Lucia Palladino nasce a Roma dove studia musica e danza fin da giovanissima. Ha studiato danza in Spagna, Portogallo e a Bruxelles in Belgio. È insegnante certificata del metodo Axis Syllabus (Frey Faust). Tra i maestri: Baris Mihci, Kira Kirsch, David Zambrano, Peter Jasko, Peter Michael Dietz, Sophia Neuparth, Joao Fiadeiro e Vera Mantero. Lavora come danzatrice per Daniele Albanese_Stalk, (Something about today, the vicious circle – progetto vincitore del FondoFare Anticorpi). Nel 2011 realizza come coreografa To see it pass, finalista al Premio GD’A Emilia-Romagna. Nel 2012 è finalista al Premio Equilibrio con il progetto coreografico Kiss. Lavora come danzatrice per Teatro Valdoca nello spettacolo CAGES’S PARADE e come conduttrice del lavoro fisico nei laboratori tenuti da Cesare Ronconi.
Paolo Rumiz, giornalista e scrittore italiano, inviato speciale del Piccolo di Trieste ed editorialista de La Repubblica, ha seguito gli eventi politici che a partire dagli anni Ottanta hanno prodotto profonde trasformazioni nell’area balcanica. A seguito di questa esperienza, ha pubblicato il reportage Maschere per un massacro (1996) e successivamente ha documentato gli eventi bellici verificatisi in Afghanistan dal 2001. Appassionato indagatore delle terre di confine e dei luoghi dimenticati, ha percorso itinerari sconosciuti al turismo di massa, soprattutto nell’Est europeo e nel profondo Nordest italiano, lungo il fiume Po. Di questo girovagare lento e degli incontri con un mondo di personaggi autentici e di territori strani e meravigliosi ha dato conto, con uno stile che tende a restituire con immediatezza e semplicità il vissuto, in numerosi libri, tra cui occorre citare Danubio. Storie di una nuova Europa (1990), La leggenda dei monti naviganti (2007), Tre uomini in bicicletta (con F. Altan, 2008), L’Italia in seconda classe (2009), Trans Europa Express (2012), Morimondo (2013), Come cavalli che dormono in piedi (2014), entrambi nel 2015, La cotogna di Istanbul. Ballata per tre uomini e una donna (da leggere soltanto ad alta voce) e Il Ciclope; Appia (2016). http://www.treccani.it/enciclopedia/paolo-rumiz/
Alessandro Scillitani è autore di documentari, musicista e cantante. Delle sue opere cura sceneggiatura, regia, montaggio e musiche. Dal 2011 collabora con Paolo Rumiz con cui ha realizzato numerosi film, tra cui Le dimore del vento (Tico Film, 2011), sui luoghi abbandonati, e Il risveglio del fiume segreto (Tico Film 2012), dedicato al Po e presentato alla 69a Mostra del Cinema di Venezia. Con Tico Film ha realizzato anche il film Heavenly Voices (Tico Film, 2013), con Max Emanuel Cencic, Philippe Jaroussky, Ernesto Tomasini, dedicato agli eredi di Farinelli, che è stato trasmesso in varie emittenti televisive europee: ERR (Estonia), YLE (Finland), SVT (Sweden), ORF (Austria), ERT (Greece). Nel 2013 ha fondato una sua società di produzione, Artemide Film, con la quale ha realizzato numerose opere, molte delle quali sono state distribuite in edicola con la Repubblica. Dalla prima edizione del 2002 è direttore artistico del Reggio Film Festival, concorso internazionale per cortometraggi. http://www.scillo.it/index.php/biografia/
Roberta Sireno (Modena, 1987) ha pubblicato il primo libro nel 2011, Fabbriche di vetro (Raffaelli Editore). Nel 2009 è prima classificata al concorso di poesia Certamen del Centro di Poesia Contemporanea di Bologna, nel 2013 è prima classificata al concorso di poesia Dentro che fuori piove promosso dall’Università di Bologna. Svolge attività performative e poetiche in diverse realtà artistiche e teatrali (Magnifico Teatrino Errante, Teatro Valdoca). Nel 2016 esce la sua seconda opera, senza governo (Raffaelli Editore).
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CREDITS
direzione Mariangela Gualtieri
allestimenti Cesare Ronconi
cura e ufficio stampa Lorella Barlaam
con la collaborazione di Maurizio Bertoni, Sara Bonci, Angela Roberti
progettazione grafica Cesare Ronconi
realizzazione Giacomo Garaffoni
LUOGHI
Teatro G. Verdi via Luigi Sostegni, 13
Biblioteca Malatestiana, Sala Lignea piazza Bufalini, 1
Palazzo del Ridotto, Sala Sozzi piazza Almerici
Cinema San Biagio via Aldini 24
INFO
Teatro Valdoca
tel. 0547 24968
9.00/13.00 – 14.00/17.00
info@teatrovaldoca.org
PROIEZIONI E INCONTRI A INGRESSO LIBERO E GRATUITO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
LABORATORI SU ISCRIZIONE
INFO, COSTI E PRENOTAZIONE TELEFONICA ALLO 0547 362628
il programma potrebbe subire variazioni
L’attività di Teatro Valdoca è sostenuta da Regione Emilia-Romagna, Comune di Cesena
www.teatrovaldoca.org
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