Dal 1° ottobre tornano le limitazioni alla circolazione previste dal Piano aria della Regione

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Per evitare le sanzioni europee, in Emilia-Romagna necessarie misure più restrittive

comune-cesenaCESENA – Entrano in vigore da lunedì 1 ottobre, per protrarsi fino al 31 marzo 2019, le misure per la qualità dell’aria e contro l’inquinamento previste dal “Piano aria integrato regionale” (PAIR 2020), con il quale la Regione Emilia-Romagna mette in campo le misure necessarie per rientrare nei valori limite degli inquinanti atmosferici fissati dall’Unione Europea. Il Comune di Cesena ha infatti appena pubblicato l’ordinanza con le modalità di applicazione delle direttive regionali e dell’accordo.

Anche quest’anno gli stessi provvedimenti sono condivisi da Lombardia, Piemonte e Veneto, sulla base dell’accordo per la qualità dell’aria nel bacino padano siglato dall’Emilia-Romagna e dalle altre regioni dell’area, con il ministero dell’Ambiente, dal momento che la Pianura Padana è stata deferita alla Corte di Giustizia Europea e rischia una sanzione fino a 45 milioni di euro.

Quest’anno ci sono però due novità che rendono il provvedimento più incisivo e maggiormente restrittivo rispetto agli anni precedenti: da un lato rientrano nei divieti anche i veicoli diesel Euro 4 (per la città di Cesena diventano circa 10.000 le automobili che rientrano nei divieti, su un totale di 62.000); dall’altro vengono introdotte le già note limitazioni su stufe e camini, che riguardano i generatori di calore al di sotto delle due stelle (0 e 1) alimentati a biomassa legnosa (pellet e legna), posti al di sotto dei 300 metri di quota (tale divieto è limitato al solo uso per riscaldamento domestico e non per l’uso dedicato alla preparazione di cibi).

“Quello con le limitazioni previste dal PAIR è un appuntamento ormai consueto – osservano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alle Politiche Ambientali Francesca Lucchi – e Cesena seguirà le indicazioni regionali. In particolare quest’anno poiché, a causa della procedura di infrazione comunitaria in atto, in caso di permanenza dei superamenti in ambito di bacino padano, gli enti territorialmente interessati, quindi anche il Comune di Cesena, potrebbero essere chiamati a sostenere oneri economici rilevanti”.

Sindaco e Assessore all’Ambiente non nascondono tuttavia il loro disappunto: “Sebbene nella città di Cesena, tra il 2005 e il 2017, il valore limite di PM10 per la protezione della salute fissato dalla UE e dal decreto 60/02 (max 35 superamenti/anno) sia stato superato saltuariamente (nel 2006, 2007 e 2010), l’applicazione delle misure ordinarie ed emergenziali riportate sul PAIR non prevede una diversa applicazione né una loro modulazione nei diversi Comuni interessati. Tradotto: mentre da noi le azioni messe in campo nel corso degli anni hanno prodotto effetti positivi sulla qualità dell’aria, nel territorio regionale e di bacino padano ci sono aree che incidono ancora sulla qualità dell’aria in misura decisamente più significativa rispetto al nostro territorio che però, facendo parte di un’area nel suo complesso critica, è chiamato a risponderne indipendentemente dal peso del proprio contributo. Noi – proseguono – rimaniamo convinti che questi provvedimenti non siano fra i più efficaci e che sia necessario proseguire soprattutto nella costruzione di politiche d’intervento lungimiranti e aderenti agli sforzi già messi in atto dai Comuni. E in questo senso, il Comune di Cesena già da tempo è attivo. Lo testimonia l’ampio ventaglio di azioni che da anni abbiamo intrapreso per migliorare la qualità dell’aria: dagli interventi per ridurre l’effetto impattante del traffico e favorire l’uso di mezzi pubblici allo sviluppo della rete ciclabile e della pedonalizzazione del centro storico fino, per citare l’ultimo in ordine di tempo, al progetto ‘Cambiamo Marcia’, che prevede incentivi economici per chi decide di abbandonare l’auto per andare al lavoro in bicicletta”.

Tornando al contenuto dell’ordinanza, le limitazioni ordinarie riguarderanno dunque le classi di veicoli più inquinanti che, per i prossimi sei mesi, non potranno circolare dal lunedì al venerdì (nella fascia oraria 8.30-18.30) in un’area che abbraccia buona parte del centro urbano, come si può notare dalla mappa allegata. Al suo interno, come sempre, sono previsti alcuni percorsi liberi per il collegamento all’Ospedale “Maurizio Bufalini”, alle Case di cura “San Lorenzino” e “Malatesta Novello”, ai parcheggi di scambio e un corridoio che attraversa il centro. Sono esclusi dalle limitazioni i veicoli a benzina omologati Euro 2 o successive, i diesel omologati Euro 5 o successive, i ciclomotori e motocicli omologati Euro 1 o successive, i veicoli elettrici o ibridi dotati di motore elettrico, quelli funzionanti a metano o GPL, gli autoveicoli in car pooling.

Le cosiddette “domeniche ecologiche” saranno invece 3 (11 novembre 2018, 3 febbraio e 10 marzo 2019, sempre nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30), stabilite tenendo conto degli eventi già programmati nel centro storico.

È prevista, infine, un’ampia serie di deroghe per consentire la circolazione a particolari categorie (disabili, persone che devono sottoporsi a particolari terapie, medici, paramedici, assistenti domiciliari, mezzi adibiti al trasporto di prodotti deperibili, mezzi di pronto intervento, veicoli con i quali si accompagnano i figli a scuola per 30 minuti prima e dopo l’orario scolastico di entrata e uscita, ecc.). In questo senso, al fine di facilitare i cittadini, è stato predisposto un modulo per l’autocertificazione da utilizzare nei casi previsti, scaricabile dal sito internet del Comune alla pagina www.comune.cesena.fc.it/liberiamolaria2018, dove è possibile trovare anche tutte le informazioni utili così come il testo completo dell’ordinanza e i relativi allegati.