Rimarranno in gestione alla Città metropolitana un totale di 1193 km di strade provinciali.
Le strade interessate dal trasferimento sono:
SP 3/1 “Trasversale di Pianura primo tronco”
SP 3/2 “Trasversale di Pianura secondo tronco”
SP 65 “Della Futa”
SP 83 “Tangenziale di San Giovanni in Persiceto” dallo svincolo con la SP568 (km 4+400) fino a fine strada
SP 84 “Circonvallazione di Crevalcore”
SP 85 “Fondo Valle Savena”
SP 253 “San Vitale” fino all’innesto con la SP 3/2 al km 27+180
SP 324 “Del Passo delle Radici” fino all’innesto con la SP 623 al km 3+094
SP 325 “Di Val di Setta e Val di Bisenzio” dal km 0+000 al km 0+255
SP 568 “Di Crevalcore”
SP 569 “Di Vignola”
SP 623 “Del Passo Brasa”
Sempre dal 1 aprile, di conseguenza, per queste strade dovranno essere richieste ad Anas, e non più alla Città metropolitana, le autorizzazioni per:
– il transito dei trasporti eccezionali (di tipo industriale ed agricolo) Al link: https://www.cittametropolitana.bo.it/trasporti/Trasporti_Eccezionali/Trasferimento_di_alcune_strade_dalle_Province_Citta_metropolitana_all_Anas i dettagli
– l’installazione di segnaletica pubblicitaria
– domande di concessione/autorizzazione occupazione di suolo pubblico
– richieste di attraversamenti pedonali, modifiche di limite di velocità, taglio alberi, installazioni prevelox e autovelox, rallentatori di velocità, installazioni semaforiche, ordinanze temporanee e permanenti, richieste di mitigazioni acustiche, di installazione guard rail…
Andranno inoltre rivolte ad Anas le segnalazioni/richieste di pronto intervento anche a seguito di sinistri stradali e tutte le eventuali segnalazioni di criticità inerenti le strade trasferite.
“Dal primo aprile – ha sottolineato il consigliere delegato Marco Monesi – tornano ad ANAS 177 chilometri di strade provinciali. Si tratta per la quasi totalità di strade che erano già di competenza Anas in passato e che poi passarono alle Province; unica eccezione la Trasversale di Pianura che viene ceduta al gestore delle strade statali per la prima volta. Si tratta di un’operazione complessa che ha visto Province e Città metropolitane affrontare questo passaggio in un periodo in cui le risorse erano un miraggio, fino a che il governo Gentiloni prima e quello Conte poi, hanno rimpinguato un po’ le casse dei nostri enti. La situazione attuale non è esaltante ma sicuramente migliorata rispetto al 2018″.
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