Rimini

Dal 1° agosto al cinema “La sera della prima”, diretto da Loretta Cavallaro

Un film dai contenuti universali, un omaggio al Teatro e alla città di Napoli

RIMINI – Dal 1° agosto, dopo l’anteprima nazionale al Social World Film Festival di Vico Equense, uscirà al cinema il film “La sera della prima”, diretto da Loretta Cavallaro, prodotto da BLOOPERS srl, con Francesco Tripodi, Paola Casella, Massimiliano Colonna.

E con Mariano Rigillo, Gigio Morra, Lucio Allocca, Cicci Rossini, Norma Martelli, Giulio Adinolfi, Angela Rago, Ugo Fancareggi, Gianni Lambrosio, Germano Bellavia, Gisella Szaniszlo, Luciano Saltarelli, Ettore Nigro.

Con la partecipazione amichevole di Enzo Cannavale e con la partecipazione straordinaria di Fausto Mesolella.

Un film di grande attualità e dai contenuti universali, che esalta e riscopre il teatro, una forma di arte in cui Napoli in particolare ha raggiunto livelli eccellenti. “La sera della prima” si inserisce nel dibattito sulla “questione Napoli” con un punto di vista positivo che mette in evidenza la struttura sana e culturale della città. Si contrappone alla violenza, all’illegalità e all’immagine negativa ed univoca che viene fornita di Napoli e della Campania.

Un progetto che coinvolge il territorio, dando visibilità alla realtà culturale della città, e che guida lo spettatore in un viaggio attraverso una Napoli insolita e nascosta. E come in ogni viaggio non conta la meta, ma il percorso, ossia il viaggio stesso: incontri, amicizia, valori, voglia di scoprire il senso della vita, di guardare un po’ dentro se stessi, aprendosi al mondo e agli altri.

SINOSSI: La perdita della mamma, napoletana, costringe Marino, piccolo imprenditore del nord, a tornare a Napoli per vendere una vecchia casa. Qui troverà affetti che credeva perduti, parenti e amici, un copione teatrale dimenticato in un baule che trasuda ancora di speranza e di voglia di vivere e di sognare. E così copione alla mano, Marino parte alla ricerca degli attori di quella compagnia “del tempo che fu” per rendere un omaggio postumo a sua madre mettendo in scena la commedia da lei scritta. Con gli stessi attori. Sono passai quasi 35 anni e ognuno ha preso strade diverse e percorso gran parte della vita, che non sempre va come avevamo pensato. Il viaggio del protagonista, accompagnato da uno stravagante cugino e da una zia affettuosa e misteriosa, svela una città colta, bellissima, ancora incantata dove l’arte e il teatro sono materia viva e tangibile.
“Riusciranno i nostri eroi a mettere su la compagnia?” Forse sì, forse no, però non è la meta che conta, ma il viaggio!

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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