RIMINI – Dal 24 ottobre al 19 dicembre 2020 torna “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) con i libri”, rassegna curata da Oriana Maroni per la Biblioteca Gambalunga, con il contributo e patrocinio di IBC e il contributo di SGR, la collaborazione dell’Ufficio scolastico di Rimini, che da dodici anni convoca libri ed autori sotto il segno di un’idea di lettura come esplorazione creativa, che negli anni ha sedimentato una ideale ‘biblioteca’ di pensieri e parole condivisi ‘dal vivo’. Anche quest’anno il focus verte su una delle domande radicate nel cuore della vita, che indagano l’umano: Che cosa è il tempo?
Quale sia il suo vero significato è uno degli interrogativi posti dall’uomo fin dall’antichità, e il tempo strano che stiamo attraversando pone nuove domande, che è urgente dipanare.
Come da presentazione di “I tempi del virus” su doppiozero.com, «s’è detto spesso che la nostra è l’epoca del presentismo, dove tutto è vissuto nell’istante che fugge, nell’attimo che si espande sino a inglobare qualsiasi dimensione del tempo. Ma il tempo dell’attuale pandemia è un altro: o guardiamo al passato, in una specie di accelerata nostalgia di quando tutto ci sembrava normale; oppure ci rivolgiamo al futuro, aspettando ansiosamente il momento in cui tutto sarà finito.»
Con il consueto approccio multidisciplinare e divulgativo, Biblioterapia si interrogherà sugli scenari possibili in questo scacco, partendo da una sorta di archeologia del concetto di tempo, che spazia nel campo scientifico e umanistico.
Che cosa è il tempo? Come scrive S. Agostino nelle Confessioni, «se nessuno me ne chiede, lo so bene: ma se volessi darne spiegazione a chi me ne chiede, non lo so». E Borges lo riprende, asserendo che tutti «siamo fatti di tempo», e con lui riconduce in modo decisivo il tempo alla dimensione dell’interiorità dell’io. Nella vita di tutti i giorni sperimentiamo razionalmente lo scorrere del tempo come flusso irreversibile, sparigliato dai tempi della vita, dalle proustiane “intermittenze del cuore”. Ma i fisici, da Einstein in poi, ci hanno spiegato che il tempo è un’illusione.
La fisica ha visto il concetto di tempo trasformarsi in modo radicale, da Newton a Einstein, alla meccanica quantistica, infine alle teorie sulla gravità a loop. Cominciamo da qui: ad aprire la rassegna sarà dunque Eugenio Coccia, docente di Fisica Sperimentale, fondatore e rettore del Gran Sasso Science Institute, componente del gruppo Premio Nobel 2017 per la Fisica, con la lezione magistrale su “Il tempo secondo la Fisica” (sabato 24 ottobre, Sala del Giudizio, ore 17).
Eppure, il tempo di cui si occupa il fisico non è lo stesso su cui riflette il filosofo. Per Heidegger il tempo (Zeit) non è quello oggettivo della scienza, né quello soggettivo della conoscenza, ma è tempo dell’esistenza, è il modo non soltanto attraverso cui l’esserci conosce il mondo, ma sceglie di esistere nel mondo. Un tempo indivisibile dall’ente che lo percepisce o lo subisce, secondo il filosofo Massimo Cacciari, che sabato 31 ottobre (Teatro Novelli, ore 17), si interrogherà su “Tempo o Essere?”.
Ancora: il tempo è negli eventi che scorrono o è dentro di noi? Arnaldo Benini professore emerito di neurochirurgia e neurologia dell’Università di Zurigo, con la sua lezione magistrale su “Neurobiologia del tempo” (domenica 8 novembre, Sala del Giudizio, ore 17), muoverà dall’idea che il tempo è un evento biologico prodotto da meccanismi nervosi emersi per selezione naturale, mentre Marco Aime docente di antropologia culturale, sabato 14 novembre (Sala del Giudizio, ore 17) con la lezione “Riti di passaggio ed età oggi”, affronterà il significato della perdita della distinzione fra giovinezza ed età adulta, e della progressiva cancellazione dei riti di passaggio, che scandivano il tempo individuale e sociale.
Forse è tempo di “Trovare il tempo”, sono le parole di Enzo Bianchi, fondatore della Comunità monastica di Bose, di cui è stato priore, sabato 21 novembre (Sala del Giudizio, ore 17), per non essere trascinati nella tristezza patologica del tempo odierno, senza passato e senza futuro. «Trova il tempo per pensare / e avrai meno paure/ Trova il tempo per riposare /e avrai più forza/ Trova il tempo per sognare/ e avrai più speranza/ Trova il tempo per amare/e sarai meno solo», ha scritto. Mentre Antonio Prete, poeta, traduttore e critico letterario, uno dei massimi esperti internazionali dell’opera di Charles Baudelaire, Edmond Jabès e Giacomo Leopardi, narrerà “Le figure della temporalità: memoria, ricordanza, nostalgia”, sabato 28 novembre (Sala del Giudizio, ore 17) facendoci incontrare i poeti e gli scrittori che abitano quelle parole.
“Travolti dal presente, miopi verso il futuro” è invece il monito lanciato da Annamaria Testa, che ne parlerà sabato 5 dicembre (Sala del Giudizio, ore 17). Quello che è oggi necessario è un pensiero a lungo termine, per noi «abituati a vivere nell’eterno presente della rete». Da decenni attiva nel mondo della comunicazione, esploratrice della creatività, Testa esaminerà le conseguenze del “breveterminismo” che da tempo pervade la sfera pubblica e privata.
Sabato 12 dicembre (Sala del Giudizio, ore 17), si terrà il consueto reading ideato sulla misura e a commento della rassegna: “Il tempo è un bimbo che gioca”. Un rapido viaggio attraverso pagine di letteratura e poesia il cui nodo è il tempo, tra Marcel Proust e Olga Tokarczuk, Annie Ernaux, Patrizia Cavalli, Iosif Brodskij, Witold Gombrowicz ed altri. La drammaturgia è di Lorella Barlaam, il visual di Maurizio Giuseppucci, le letture di Giorgia Bondi e Matteo Castellucci, con musiche dal vivo di Valentina Baroni.
La rassegna chiuderà sabato 19 dicembre (Sala del Giudizio, ore 17), dando la parola a chi ci ha preceduto, le civiltà «che hanno prodotto una riflessione luminosa sul senso della condizione umana». Ci accompagnerà Mauro Bonazzi, storico di Filosofia antica e medievale, con “Creature di un sol giorno”, noi, gli effimeri cantati da Pindaro. Per interrogarsi sul tempo, partendo dal tema della morte: «È questa la domanda a cui bisogna trovare una risposta, perché è qui la chiave per comprendere il senso della nostra esistenza».
PROGRAMMA
24 ottobre, Sala del Giudizio
Eugenio Coccia Il tempo secondo la Fisica
31 ottobre, Teatro Novelli
Massimo Cacciari Tempo o Essere?
8 novembre, Sala del Giudizio
Arnaldo Benini Neurobiologia del tempo
14 novembre, Sala del Giudizio
Marco Aime Riti di passaggio ed età oggi
21 novembre, Sala del Giudizio
Enzo Bianchi Ritroviamo il tempo
28 novembre, Sala del Giudizio
Antonio Prete Figure della temporalità. Memoria, ricordanza, nostalgia
5 dicembre, Sala del Giudizio
Anna Maria Testa Travolti dal presente, miopi verso il futuro
12 dicembre, Sala del Giudizio
Il tempo è un bimbo che gioca. Reading a cura di Lorella Barlaam, letture di Giorgia Bondi, Matteo Castellucci, musiche di Valentina Baroni, visual di Maurizio Giuseppucci
19 dicembre Sala del Giudizio
Mauro Bonazzi Creature di un sol giorno.
CHI SONO
Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi.
Lorella Barlaam ha frequentato la facoltà di Lettere classiche a Bologna. Collabora con il Teatro Valdoca di Cesena, con la Biblioteca Gambalunga per le varie edizioni della “Biblioterapia”.
Valentina Baroni avvocato di professione, pianista per vocazione. Ha da sempre un profondo interesse per il legame indissolubile che unisce musica, cinema e letteratura.
Arnaldo Benini è professore emerito di neurochirurgia e neurologia dell’Università di Zurigo. È stato primario di neurochirurgia alla Schulthess Klinik di Zurigo.
Enzo Bianchi è il fondatore della Comunità monastica di Bose, di cui è stato priore fino al gennaio 2017. È una delle voci più ascoltate dell’esperienza religiosa nell’epoca contemporanea. Esperto di mistica e di spiritualità, è autore di commenti a libri della Bibbia (Genesi, Cantico dei Cantici, Apocalisse).
Mauro Bonazzi insegna Storia della filosofia antica presso l’Università di Utrecht e l’Università Statale di Milano. Ha insegnato anche a Clermont-Ferrand, Bordeaux, Lille e all’École Pratique des Hautes Études di Parigi. È collaboratore de “la Lettura” del “Corriere della Sera”.
Giorgia Bondi e Matteo Castellucci sono gli attori del gruppo Mala Testa che si occupa di eventi culturali e spettacoli teatrali. Insieme hanno ideato ed allestito spettacoli dedicati a G. Pascoli, F. Fellini, E. A. Poe, W.Shakespeare e L. Pirandello.
Massimo Cacciari è professore emerito di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna.
Eugenio Coccia è uno degli autori della scoperta delle onde gravitazionali e della prima osservazione della fusione di due buchi neri. Ha diretto esperimenti per la ricerca delle onde gravitazionali al Cern di Ginevra e nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati.
Maurizio Giuseppucci ha frequentato la facoltà di lettere dell’Università di Urbino laureandosi con una tesi in storia dell’arte contemporanea sul rapporto tra poesia e pittura nell’opera di Pier Paolo Pasolini, e pubblicato un inedito di Pasolini sul quaderno “le dilettante” di Katia Migliori.
Antonio Prete ha insegnato Letterature comparate all’Università di Siena e, da ultimo, alla Scuola Superiore Galileiana di Padova. Ha tenuto corsi e seminari presso istituzioni e atenei di altri Paesi, tra cui la Harvard University, il Collège de France e l’Università di Salamanca.
Annamaria Testa si occupa di comunicazione e di creatività. Alla professione di consulente per le imprese affianca una intensa attività di scrittura come blogger e saggista e oltre vent’anni di docenza universitaria.
La partecipazione è libera, con prenotazione obbligatoria (massimo 2 posti). In caso di rinuncia, obbligo di annullamento della prenotazione entro le ore 11 del giorno stesso, inviando una mail a: interbib@comune.rimini.it; tel.0541.704479.
Info e prenotazioni dal 17 ottobre: tel.0541.704479 (ore 9-13.30; 14.30-19); mail: interbib@comune.rimini.it
Tutti gli incontri sono trasmessi in modalità streaming
La rassegna è in collaborazione con l’Ufficio scolastico di Rimini. Agli insegnanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione
L’accesso è regolamentato dalle norme anti COVID-19
www.bibliotecagambalunga.it; www.facebook.com/bibliotecagambalungarimini
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