BOLOGNA – La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, in collaborazione con Genus Bononiae, apre per la prima volta al pubblico una mostra con le principali opere dell’Ottocento bolognese appartenenti alle proprie Collezioni d’arte e di storia.
L’esposizione, intitolata Da Felice Giani a Luigi Serra – L’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, in programma a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni dal 21 marzo al 30 giugno, a cura di Angelo Mazza, si inserisce nel progetto La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, iniziativa promossa dal Settore Musei Civici Bologna | Museo Civico del Risorgimento che coinvolge 14 sedi espositive cittadine nel delineare un percorso nella pittura bolognese dall’età napoleonica all’inizio della Grande Guerra.
«La Fondazione Carisbo ha contribuito all’iniziativa diffusa La pittura a Bologna nel lungo Ottocento | 1796 – 1915, promossa dal Comune di Bologna, con l’esposizione al pubblico a Palazzo Fava, in collaborazione con Genus Bononiae, di oltre cento opere delle proprie collezioni distribuite in quell’arco cronologico che, dall’ingresso delle truppe napoleoniche in Bologna, conduce allo scoppio della Grande Guerra.» dichiara la Presidente di Fondazione Carisbo, Patrizia Pasini. «La mostra Da Felice Giani a Luigi Serra. L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Carisbo rappresenta, inoltre, la naturale prosecuzione dei precedenti progetti espositivi dedicati al Seicento e al Settecento bolognese, frutto delle acquisizioni effettuate in passato dalla Cassa di Risparmio in Bologna, delle donazioni di privati cittadini che si sono aggiunte e delle più recenti acquisizioni effettuate dalla Fondazione stessa.»
«La partecipazione all’iniziativa promossa dal Comune di Bologna è in sintonia con il programma da tempo avviato dalla Fondazione Carisbo di valorizzazione delle proprie raccolte», dichiara il curatore Angelo Mazza. «Negli spazi espositivi di Casa Saraceni sono state infatti realizzate negli anni scorsi, tra le altre, due specifiche esposizioni dedicate, la prima, ai dipinti del Seicento, la seconda, invece, a quelli del Settecento; tutte opere facenti parte del patrimonio artistico della Fondazione che segna ormai un secolo di storia. La mostra ora allestita in palazzo Fava, nel rendere disponibile un centinaio di opere solitamente non visibili, sviluppa un progetto che ha quindi origini lontane.»
Strutturata in 6 sezioni tematiche, presenta circa 30 artisti e oltre 100 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, sculture, incisioni e maioliche. Si tratta di nuclei significativi per focalizzare l’attività di alcuni grandi protagonisti della pittura dell’Ottocento bolognese, le cui realizzazioni illustrano le principali produzioni del tempo. Il visitatore avrà quindi modo di ammirare una selezione di opere di artisti come Felice Giani e Pelagio Palagi, Clemente Albèri e Pietro Fancelli, Antonio Basoli e Giacomo De Maria fino a Luigi Busi, Alessandro Guardassoni, Giovanni Masotti, Luigi Serra e tanti altri.
La mostra inizia nella Sala di Giasone del Piano Nobile di Palazzo Fava, dove sono raccolti i dipinti di figura realizzati da diversi artisti attivi a Bologna a cavallo tra Settecento e Ottocento, al tempo del crollo dell’Ancien Régime e formatisi presso l’Accademia Clementina, per arrivare alle opere dei decenni della Restaurazione e dell’Italia unita con i maestri legati all’Accademia di Belle Arti e al Collegio Venturoli. Nella Sala Albani viene presentata la produzione della manifattura Minghetti, che inizia a partire dal 1860 circa ad opera di Angelo Minghetti e dei figli Gennaro e Arturo. Tra i pezzi esposti spicca il celebre servizio da tavola commissionato da Antonio Maria Luigi Filippo di Borbone-Orléans, duca di Montpensier e infante di Spagna per Palazzo Caprara. La Sala di Enea è espressamente dedicata alle opere di Antonio Basoli e di Giuseppe Badiali. Il primo fu un celebre ornatista, scenografo e vedutista, esponente della vita artistica bolognese nei decenni tra la fine dell’Ancien Régime, l’età napoleonica e la Restaurazione; il secondo fu in contatto con i maggiori autori del melodramma ottocentesco; in mostra è rappresentato da un gruppo di bozzetti per scene teatrali recentemente acquisiti da Fondazione Carisbo. L’esposizione presenta anche un nucleo di modelli in terracotta di Giacomo De Maria, artista che può essere considerato il punto di contatto tra la scultura bolognese d’epoca neoclassica e quella ottocentesca. Nella Sala Rubbianesca si possono ammirare alcuni abbozzi in terracotta concepiti per le grandi statue disposte nell’atrio e nello scalone di Palazzo Hercolani in Strada Maggiore. La pittura di paesaggio, da sempre considerata un genere minore rispetto a quella di storia e a quella di figura, trova collocazione nella Sala Cesi. Una panoramica delle opere di questa sezione è dedicata all’immagine della città di Bologna e mette in luce come nell’arco di poco tempo si passi da una pittura di paesaggio ancora legata ai valori della classicità a una più moderna rappresentazione del reale.
La sezione ospitata nella Sala Allievi dei Carracci documenta molte opere di artisti acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio che restituiscono un’immagine precisa della Bologna ai tempi di Giosuè Carducci, quando la città stava iniziando a modernizzarsi in seguito all’introduzione del nuovo piano regolatore. Chiudono il percorso alcune opere che parlano oramai un linguaggio nuovo, come una rarissima veduta bolognese di Giovanni Boldini, fino a quelle che commemorano il sommo poeta morto nel 1907.
La mostra è accompagnata da una guida edita da Bologna University Press, con un’ampia selezione di immagini delle opere esposte e contributi di Angelo Mazza, Benedetta Basevi, Pierangelo Bellettini, Mirko Nottoli.
L’offerta dei Servizi Educativi di Genus Bononiae dedicata alla mostra presenta un catalogo scuole con proposte didattiche per ogni ordine e grado, attività per famiglie, bambini e adulti.
Lista completa degli artisti
Clemente Albèri, Giuseppe Badiali, Enrico Barbèri, Giovanni Barbieri, Antonio Basoli, Luigi Bertelli, Leonardo Bistolfi, Giovanni Boldini, Ippolito Bonaveri, Emanuele Brugnoli, Luigi Busi, Carlo Calori, Ottavio Campedelli, Antonio Canova, Adolfo De Carolis, Giacomo De Maria, Pietro Fancelli, Luigi Folli, Gaetano Gandolfi, Felice Giani, Tullo Golfarelli, Alessandro Guardassoni, Augusto Majani detto Nasica, Annibale Marini, Giovanni Masotti, Pelagio Palagi, Pietro Poppi, Giuseppe Ravegnani, Alessandro Scorzoni, Luigi Serra, Gaetano Tambroni, Felice Vezzani, Antonio Zannoni.
INFO
Titolo mostra: Da Felice Giani a Luigi Serra – L’Ottocento nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Curatore: Angelo Mazza
Durata: 21 marzo – 30 giugno 2024
Spazio espositivo: Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni, via Manzoni 2, Bologna
Orari: martedì-domenica, 10.00-19.00. Chiuso lunedì
Promotori: Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, in collaborazione con Genus Bononiae
Con il patrocinio di: Comune di Bologna
Guida alla mostra: Bologna University Press
Biglietti: intero 5 €, ridotto 3 €
Informazioni: www.genusbononiae.it | esposizioni@genusbononiae.it | T. 051 19936329
Da Felice Giani a Luigi Serra
L’Ottocento nelle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni
21 marzo-30 giugno 2024
A cura di Angelo Mazza
Apre al pubblico una mostra che riunisce per la prima volta le principali opere dell’Ottocento bolognese appartenenti alle Collezioni d’arte e di storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Un centinaio di capolavori solitamente non visibili tra dipinti, disegni, acquerelli, sculture, incisioni e maioliche.