Bologna

Da domani e fino all’11 marzo, zona arancione scuro per i Comuni dell’Ausl di Imola e quelli confinanti in provincia di Ravenna, 14 in totale

Il presidente Bonaccini ha firmato l’ordinanza. Tutti i provvedimenti presi per arginare la crescita del contagio

BOLOGNA – Da domani, giovedì 25 febbraio, e fino all’11 marzo, scatta come annunciato la Zona arancione scuro per 14 Comuni dell’Emilia-Romagna: tutti quelli dell’Ausl di Imola – quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio – e quelli confinanti in provincia di Ravenna: Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, che ricadono nel territorio dell’Ausl Romagna.

E’ stata firmata oggi dal presidente Stefano Bonaccini l’ordinanza della Regione – condivisa con i sindaci – che si è resa necessaria a tutela della comunità, per contrastare la diffusione del virus in aree dove i dati delle Aziende sanitarie di Imola e della Romagna mostrano una forte crescita dei contagi.

Il provvedimento precisa alcuni aspetti rispetto al tema degli spostamenti, limitati alle sole ragioni di lavoro, salute e comprovate necessità.

Viene infatti esclusa la possibilità di effettuare visite a parenti e amici una volta al giorno, anche all’interno del proprio Comune, salvo le situazioni di necessità.

Non si potrà uscire dal proprio comune, anche se di popolazione inferiore a 5.000 abitanti (come ora previsto e disciplinato per le zone rosse dall’articolo 2 del Decreto legge numero 15 del 23 febbraio scorso): resta la possibilità di recarsi in quelli limitrofi, ma solo per particolari necessità, come ad esempio per l’acquisto di prodotti che nel proprio comune sono introvabili.

L’ordinanza specifica però che sarà sempre possibile per gli studenti frequentare le lezioni in presenza, ove previste, se la scuola ha sede in un comune non compreso tra i 14 soggetti a restrizione: potranno ovviamente andare e tornare.

Le limitazioni introdotte

Ecco, dunque, tutte le limitazioni introdotte, che sono ulteriormente restrittive rispetto alle misure nazionali in vigore per le zone arancioni, zona in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna da domenica 21 febbraio.

Restano consentite le attività economiche, comprese quelle di servizio alla persona, permesse nelle zone arancioni del Paese. I datori di lavoro pubblici sono tenuti a limitare la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza, anche in ragione della gestione dell’emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile.

Per quanto riguarda gli spostamenti, sono vietati sia in entrata che in uscita dai territori dei comuni, nonché all’interno dei medesimi territori, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Non sono consentiti gli spostamenti verso le abitazioni private e quelli dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, in ossequio a quanto previsto e disciplinato dall’art. 2 del decreto-legge n. 15 del 23 febbraio 2021.

Come detto, sono consentiti gli spostamenti, anche verso altri comuni, qualora strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. E rimane sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Per la scuola, si stabilisce lo svolgimento in presenza delle sole attività dei Servizi educativi 0-3 anni e Scuole dell’Infanzia, mentre le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno a distanza al 100%. Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori  o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata – come previsto anche dallo specifico decreto (7 agosto 2020) e successiva ordinanza (9 ottobre 2020) del Ministro dell’Istruzione.

In ambito sport, sono sospesi gli eventi e le competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento di attività sportiva solo in forma individuale ed esclusivamente all’aperto. Possibile svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

Infine, sono sospese le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione e degli archivi, fermo   restando   il   rispetto   delle   misure   di   contenimento dell’emergenza epidemica.

E’ previsto l’incremento di tracciamento e screening sulla popolazione. Inoltre, non potrà essere interrotto l’isolamento del caso confermato dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi ma dovrà proseguire fino all’effettuazione di un test molecolare con risultato negativo.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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