“Cuore, l’unico muscolo da allenare per battere una donna”, lunedì 4 dicembre in Cappella Farnese

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ConvegnoBOLOGNA – Prevenire le discriminazioni e la violenza di genere in ambito sportivo attraverso l’educazione e il rispetto, questo lo scopo del progetto “Cuore, l’unico muscolo da allenare per battere una donna” le cui attività proseguono da un anno.

Lunedì 4 dicembre, nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, dalle 9 alle 13, il convegno finale del progetto “Cuore”, cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del bando 2016 “Progetti relativi alla promozione ed al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere”, e che vede tra i suoi partner il Comune di Bologna.

Nel corso del convegno, al quale parteciperanno gli assessori Susanna Zaccaria e Matteo Lepore, saranno presentate le raccomandazioni emerse dal progetto rivolto alle associazioni sportive, alle federazioni, agli enti di promozione sportiva, alle scuole, alle istituzioni locali e nazionali.

Gli istruttori sportivi giocano un ruolo strategico nella vita dei ragazzi e delle ragazze che allenano, sono spesso percepiti come figure di riferimento cui ispirarsi e rivolgersi in alternativa ai propri genitori. Per questo motivo occupano una posizione chiave nel trasmettere, oltre alle pratiche sportive, valori importanti nel campo di gioco come nella vita: l’onore, il rispetto per gli altri, la disciplina, il lavoro di squadra, la capacità di costruire rapporti rispettosi ed una identità maschile non violenta.

Gli allenatori possono influenzare positivamente gli atteggiamenti, i comportamenti e la concezione di un modello di mascolinità diverso, lontano dallo stereotipo che vede l’uomo, “il maschio”, come dominante, aggressivo e prepotentemente vincente. e allontanarsi quindi dallo stesso che veicola un’ideologia di supremazia maschile sulle donne e su quegli uomini considerati non sufficientemente mascolini. Stereotipo che veicola un’ideologia di supremazia maschile sulle donne e su quegli uomini considerati non sufficientemente mascolini.