BOLOGNA – E’ ancora festival giapponese: un’appendice di quattro giorni con teatro, cinema, arte e manga, dopo le due settimane tra giugno e luglio realizzate nell’ambito di “Bologna Estate”. E’ ancora “Cuore di Tokyo” per raccontare il Giappone moderno, ma anche per cogliere suggestioni di riflessione sulla storia e sulla nostra Europa. L’appuntamento è a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; infotel 333.4666333; urp@teatridivita.it) da mercoledì 25 a sabato 28 settembre 2019 a partire dalle 18.30.
Al centro di questa seconda parte del festival è la prima nazionale del nuovo spettacolo di Andrea Adriatico, prodotto da Teatri di Vita, “Il mio amico Hitler” di Yukio Mishima: un’esplorazione acuta e spietata delle strategie che hanno portato il Führer al potere assoluto, in particolare attraverso la rievocazione della famigerata “Notte dei lunghi coltelli”. Per l’occasione, sarà proiettato tutte le sere, a ingresso libero, l’unico mediometraggio scritto, diretto e interpretato da Mishima, “Patriottismo”.
Accanto al teatro, prosegue la rassegna sulla nuova cinematografia nipponica. In programma due film importanti come “The Kamagasaki cauldron war” (presentato pochi mesi fa al Pesaro Film Festival) e “Ritratto di famiglia con tempesta” di Kore’eda, uno dei maggiori registi giapponesi contemporanei; un eccentrico musical rap basato su un manga di successo, “Tokyo Tribe”; e infine una serata dedicata a un progetto produttivo di giovani autori di cortometraggi, Tokyo N’umber.
Sarà ancora possibile visitare le due mostre che hanno già caratterizzato la prima parte del festival: “Capitan Harlock, il pirata dello spazio” con le opere autografe del suo creatore Leiji Matsumoto; e “(Im)possible baby” di Ai Hasegawa, alla Sala Studio (via del Pratello 90/a), in cui arte contemporanea e ricerca biotecnologica si uniscono per immaginare la procreazione per coppie lesbiche senza alcun apporto maschile.
La 13esima edizione del festival internazionale di reportage e del contemporaneo, “Cuore di Tokyo”, si svolge nell’ambito di “Bologna Estate”, con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e della Camera di Commercio e Industria Giapponese in Italia. Anche quest’anno il festival ha ottenuto il riconoscimento della Effe Label, marchio di qualità della European Festival Association.
Il festival è reso possibile grazie al Comune di Bologna, alla Regione Emilia Romagna e al sostegno di CAMPANI Group, ASAHI, KC Travel, Compagnie Des Hotels.
SCHEDE SINTETICHE
TEATRO
Il mio amico Hitler di Yukio Mishima, uno spettacolo di Andrea Adriatico.
Con Antonio Anzilotti De Nitto, Francesco Baldi, Giovanni Cordì, Gianluca Enria. Produzione Teatri di Vita.
Prima nazionale.
Da mercoledì 25 a sabato 28 settembre, ore 20.
Adolf Hitler, il delfino Ernst Röhm, il politico Gregor Strasser e l’industriale Gustav Krupp: un poker di potenti nella Germania del 1934, all’alba della feroce dittatura nazista. Le loro parole scavano nella complessità di quel momento e dei diversi punti di vista: una tragedia verbale che sfocerà nella Notte dei lunghi coltelli. Chi è “il mio amico” Hitler? Perché emana fascino e seduzione? E quali sono le suggestioni che legano gli ultimi scampoli della Repubblica di Weimar con i nostri tempi? Quanto c’è di mostruoso nel cinismo crudele di Hitler e quanto c’è di strategico opportunismo per garantirsi il Potere assoluto?
Dopo aver sondato esattamente venti anni fa la scrittura in versi di Mishima nell’opera tutta femminile “Madame de Sade”, Andrea Adriatico affronta oggi il dramma gemello tutto maschile, che l’autore giapponese aveva costruito, innescando un rimando alla lontana tra la Rivoluzione francese e l’ascesa al potere di Hitler.
CINEMA
Patriottismo (Yūkoku, 1966, 30’) di Masaki Dômoto, Yukio Mishima, versione originale con sottotitoli italiani, tutti i giorni, ingresso libero (ore 19).
Un cortometraggio affascinante e disturbante al tempo stesso, tratto da un racconto di Yukio Mishima, che qui lo porta sullo schermo sia in veste di regista che di protagonista.
Il film descrive amore e morte non come realtà ma come rappresentazione idealizzata. Lo sguardo è raffinatissimo, quasi estetizzante, e conduce all’identità di etica ed estetica (e politica!) perseguita da Mishima. Il sangue nero nel candore della scena risalta in un folgorante bianco e nero.
Tokyo N’umber è un originale progetto di produzione cinematografica di cortometraggi, di cui presentiamo in una serata alcuni lavori, mercoledì 25 settembre, ore 22.30.
L’attività di questo interessante giovane gruppo artistico di lavoro, che opera a Tokyo, è nata nel 2013 con Atsushi Fujinomizu, a cui si sono affiancati Sigma Sudo, Unryu Sudo e Little Su. Il gruppo lavora secondo un pensiero da rock band, da session band. L’intento è di cercare l’emozione del momento, attraverso una pratica della ripresa come una sorta di concerto live. Uno degli elementi caratteristici dei loro lavori è porre come protagonisti al centro dei film giovani ragazzi e ragazze ‘intrappolati’ nella metropoli giapponese. I cortometraggi presentati sono: Sakura (2015, 8′), Déja vu (2017, 2′), Party (2017, 4′), Passion’99 (2018, 12′), Pieces (2018, 3′), Protection (2019, 15′), Schrödinger’s cat (2019, 13′).
Un film eccessivo, debordante, non a caso uscito da un manga di successo. Un musical rap per le strade di una Tokyo futura dove furoreggiano gang rivali. Scordate la linearità della trama, e semplicemente lasciatevi andare alla follia di un film rutilante e pirotecnico!
Sion Sono, nato nel 1961, è uno degli autori più originali e stravaganti del nuovo cinema giapponese.
Ryota è un perdente: promessa non mantenuta della letteratura, giocatore d’azzardo, investigatore privato per tenersi a galla, ex marito di un’ex moglie che ha esaurito le ingentissime scorte di fiducia, padre maldestro di un bambino che conosce poco, figlio fragile di un’anziana madre amorevolmente rassegnata. Basterà una lunga notte di tempesta, con i quattro personaggi obbligati a condividere gli stessi metri quadrati fino all’alba, per attutire gli spigoli del presente e, soprattutto, del futuro?
Hirokazu Kore’eda, nato nel 1962, è tra i maggiori registi cinematografici giapponesi contemporanei.
The Kamagasaki cauldron war (Tsukiyo no kamagassen, 2018, 115’) di Leo Sato, versione originale con sottotitoli italiani, sabato 28 settembre, ore 22.30.
Leo Sato torna dopo quasi 60 anni sul set di “Il cimitero del sole” di Nagisa Oshima, il grande slum di Osaka ormai modernizzato, ma ancora terra dimenticata. La trama si sviluppa attorno al furto di una pentola, simbolo di potere della gang locale, che scatena un’immensa caccia per riaverla. Attorno alla ricerca si muovono prostitute e diseredati, mentre la sbandierata “riqualificazione urbana” vede un patto di ferro tra criminalità, polizia e il volto pulito dell’imprenditoria.
Leo Sato, nato nel 1983, ha realizzato finora un documentario (Nagai Park Elegy, 2009) dedicato a un gruppo d’azione contrario allo sgombero di persone senzatetto. The Kamagasaki Cauldron War è la sua prima opera di fiction, che ha realizzato in 5 anni.
Il film è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2019.
MOSTRE
Quando arriverà il momento in cui una donna potrà avere un figlio senza alcun apporto maschile? Le vertigini della biotecnologia si scontrano con i confini della bioetica rivelando una delle grandi e inquietanti sfide della scienza e dell’umanità. Per provocare una riflessione, l’artista Ai Hasegawa ha concepito un progetto choc, che è stato anche oggetto di un documentario della televisione nazionale giapponese: creare visivamente le figlie di una coppia lesbica a partire dalla loro mappatura genetica, secondo un sistema supportato dai laboratori scientifici. Il risultato è (Im)possible baby, Case 01: Asako & Moriga, ossia alcune “foto di famiglia” in cui le due donne (vere) si mettono in posa con le due figlie (finte), progettate in laboratorio con un processo biotecnologico e poi create in uno dei maggiori studi di elaborazione digitale. La mostra, che nel 2015 ha vinto l’Excellence Award nella categoria Arte al Japan Media Arts Festival e anche nel 2016 il prestigioso Core77 Design Award, ha l’obiettivo di sviluppare il dibattito, dato il rigore scientifico e la scelta di puntare su una coppia omosessuale, ma è al tempo stesso un impressionante esempio di virtuosismo visionario, grazie alla potente resa di una computer grafica stupefacente.
La mostra si terrà alla SALA STUDIO (via del Pratello 90/a), da mercoledì 25 a sabato 28 settembre (ore 16-23).
Ai Hasegawa ha prodotto molte opere mettendo l’accento su argomenti relativi a uomo e tecnologia con tecniche come bioarte, design concettuale e simulazione.
Contemporaneamente, da mercoledì 25 a sabato 28 settembre (ore 18.30-24), è prevista un’altra mostra a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485): una straordinaria esposizione di opere originali di Leiji Matsumoto, autore di Capitan Harlock. In mostra saranno 18 piezografie autografate di Matsumoto dedicate sia all’eroe dei manga e degli anime di cui ricorrono i 40 anni dalla prima serie tv, sia ad altre creazioni.
Leiji Matsumoto è uno dei maggiori fumettisti e animatori giapponesi. Tra i manga più famosi usciti dalla sua penna, ricordiamo Galaxy Express 999, Starzinger, Uchū senkan Yamato, Danguard A, Queen Emeraldas, La Regina dei Mille Anni e, soprattutto, Capitan Harlock, personaggio al quale ha dedicato ben quattro distinte serie, tra cui la penultima, un breve ciclo di OAV, concepita in chiave di rivisitazione fantascientifica della saga wagneriana dei Nibelunghi.
INFORMAZIONI
biglietto spettacolo + film: 15 euro
biglietto solo film: 6 euro
infotel: 333.4666333
urp@teatridivita.it
www.teatridivita.it/cuoreditokyo
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